Quest’anno, a differenza del 2024 quando il 2 giugno cadeva di domenica, la Festa della Repubblica si celebra di lunedì. Questo significa che per i lavoratori dipendenti il giorno è considerato festività infrasettimanale e quindi goduta, salvo si lavori in settori dove l’attività è continua o stagionale.
Vediamo in questa guida, come ogni anno, cosa spetta concretamente in busta paga il 2 giugno 2025, sia in caso di riposo festivo che di prestazione lavorativa effettiva, con esempi e riferimenti ai contratti collettivi.
Quali sono le festività riconosciute in Italia?
Tra le festività civili e religiose riconosciute in Italia, il 2 giugno è una delle tre festività civili nazionali (insieme al 25 aprile e al 1° maggio). È una data importante: celebra la nascita della Repubblica Italiana, avvenuta nel 1946.
A giugno, oltre al 2, va segnalata anche l’ex festività religiosa (festività soppressa) del 29 giugno (Santi Pietro e Paolo), che non è più festiva a livello nazionale, ma solo dove è patronale, come a Roma.
Festività giugno in busta paga: 2 giugno Festa della Repubblica e una ex festività soppressa
Quali sono le festività di giugno 2025 in busta paga? Anche quest’anno, il mese di giugno porta con sé due ricorrenze importanti per i lavoratori dipendenti:
- La Festa della Repubblica del 2 giugno, riconosciuta come festività nazionale;
- La Festa dei Santi Pietro e Paolo (29 giugno), che rientra tra le ex festività religiose soppresse, salvo nei Comuni in cui è festa patronale (ad esempio a Roma).
A queste si aggiunge, in alcune annualità, anche la festa del Corpus Domini, altra ricorrenza religiosa non più festiva. Nel 2025, il Corpus Domini cade giovedì 19 giugno, ma non comporta alcun impatto diretto sulla retribuzione, se non nei casi in cui l’azienda riconosca permessi o si decida di concedere un ponte.
Le conseguenze in busta paga variano notevolmente:
- per il 2 giugno, si tratta di una festività pienamente riconosciuta dalla legge e quindi retribuita;
- per il 29 giugno, essendo una ex festività soppressa, la contrattazione collettiva può prevedere permessi retribuiti “ex festività”, in sostituzione della giornata non più festiva.
Anche nel 2025, quindi, è importante distinguere tra festività riconosciute e quelle soppresse, per capire cosa spetta davvero in busta paga a seconda del proprio contratto e del settore lavorativo.
Perché il 2 giugno è festa nazionale
Il 2 giugno celebra la nascita della Repubblica Italiana. In quella data del 1946, con un referendum istituzionale, gli italiani scelsero di abbandonare la Monarchia e dare vita a una Repubblica, segnando la fine della guerra e dell’epoca fascista. Per la prima volta votarono anche le donne.
Oggi il 2 giugno è festa nazionale riconosciuta, con cerimonie ufficiali come la parata ai Fori Imperiali e l’omaggio al Milite Ignoto. Una giornata simbolo di democrazia, diritti e partecipazione civica.
Festa del 2 giugno 2025: festività goduta
Se il 2 giugno 2025 non si lavora, il trattamento varia a seconda della modalità di retribuzione:
Lavoratori mensilizzati (paga fissa):
Chi ha una retribuzione fissa mensile, già comprensiva delle festività infrasettimanali, non vedrà variazioni nel netto in busta paga. La giornata del 2 giugno sarà indicata nel cedolino come festività goduta, ma senza importo aggiuntivo visibile.
In pratica, il giorno è pagato, ma il valore è già incluso nella mensilità.
Lavoratori a paga oraria:
Per chi è retribuito ad ore, come accade spesso nei settori dell’edilizia, vigilanza o logistica, il compenso per festività goduta va calcolato a parte.
Il calcolo si fa così:
- 1/6 dell’orario settimanale per chi lavora 6 giorni a settimana (lun-sab)
- 1/5 dell’orario settimanale per chi lavora 5 giorni (lun-ven)
Esempio:
Un dipendente con orario settimanale di 40 ore su 5 giorni e retribuzione oraria di 10,50 euro:
- Ore da retribuire per festività: 40 / 5 = 8 ore
- Compenso: 8 * 10,50 = 84 euro lordi
Questa cifra sarà esposta in busta paga sotto la voce “Festività goduta” e sarà soggetta alle normali trattenute.
Cosa succede se si lavora il 2 giugno?
In alcuni settori (es. ristorazione, turismo, stabilimenti balneari) il 2 giugno è giornata lavorativa regolare, nonostante sia festiva.
Chi lavora il 2 giugno ha diritto a una maggiorazione sulla retribuzione, in base al contratto collettivo applicato.
Le opzioni principali sono due:
- Riposo compensativo in altra giornata + compenso per festività
- Pagamento della giornata festiva lavorata con straordinario festivo (senza riposo)
Mensilizzati
- Ricevono il normale stipendio + maggiorazione per lavoro festivo (se non è previsto un riposo)
- Oppure: maggiorazione + recupero in altro giorno, a discrezione dell’azienda
Orari
- Hanno compenso per festività goduta + maggiorazione (se lavorano)
- O, in alternativa, compenso per lavoro festivo straordinario
Leggi anche: Il lavoro festivo infrasettimanale è obbligatorio? Il parere della Cassazione
Calcolo esempio: lavoro il 2 giugno
Vediamo un esempio pratico:
Dipendente a paga oraria (10,50 €/h), CCNL Commercio, lavora full-time (40h su 5 giorni) e svolge 8 ore il 2 giugno.
- Festività goduta: 40 / 5 = 8h * 10,50 = 84 euro
- Straordinario festivo (30%): 8h * (10,50 * 1,30) = 109,20 euro
Totale lordo aggiuntivo in busta paga: 193,20 euro
Ex festività: Santi Pietro e Paolo (29 giugno)
Nel mese di giugno troviamo anche la festività soppressa dei Santi Pietro e Paolo (29 giugno), che non è più festiva, tranne nei Comuni dove è patronale (come Roma).
La sua abolizione ha portato alla nascita dei cosiddetti permessi retribuiti ex festività, previsti da molti contratti collettivi. Questi vengono convertiti in ore di permesso, utilizzabili liberamente (salvo regole aziendali).
Esempio:
- CCNL Metalmeccanica: 32 ore annue di permessi ex festività
- CCNL Credito: ex festività trasformate in giorni di permesso solo se cadono in giorni lavorativi
Lavorare in un giorno festivo è obbligatorio?
No, il lavoro nei giorni festivi non è obbligatorio, salvo diverse intese sindacali o contrattuali.
Secondo la Cassazione (sentenza n. 21209/2006), il dipendente può rifiutarsi di lavorare in un giorno festivo, senza subire penalizzazioni sulla retribuzione.
La prestazione lavorativa festiva va concordata tra datore e lavoratore, o già prevista nel contratto collettivo.
In sintesi:
Situazione | Trattamento |
---|---|
2 giugno non lavorato (mensilizzati) | Giorno pagato già incluso nella mensilità |
2 giugno non lavorato (orari) | Compenso calcolato su 1/6 o 1/5 dell’orario settimanale |
2 giugno lavorato (mensilizzati) | Maggiorazione straordinario festivo o riposo compensativo |
2 giugno lavorato (orari) | Festività goduta + maggiorazione o straordinario festivo |
Ex festività 29 giugno | Permessi retribuiti (se previsti dal CCNL) |
Tabella delle festività riconosciute in Italia
Ecco una tabella riepilogativa delle festività riconosciute in Italia:
Data | Nome della Festività | Tipologia | Note |
---|---|---|---|
1° gennaio | Capodanno | Religiosa | Festività nazionale |
6 gennaio | Epifania | Religiosa | Festività nazionale |
Variabile | Lunedì di Pasqua | Religiosa | Giorno dopo la Pasqua |
25 aprile | Festa della Liberazione | Civile | Festività nazionale |
1° maggio | Festa del Lavoro | Civile | Festività nazionale |
2 giugno | Festa della Repubblica | Civile | Festività nazionale |
15 agosto | Assunzione di Maria (Ferragosto) | Religiosa | Festività nazionale |
1° novembre | Tutti i Santi (Ognissanti) | Religiosa | Festività nazionale |
8 dicembre | Immacolata Concezione | Religiosa | Festività nazionale |
25 dicembre | Natale | Religiosa | Festività nazionale |
26 dicembre | Santo Stefano | Religiosa | Festività nazionale |
Variabile | Festa del Santo Patrono | Locale | Stabilita a livello comunale |