Quando si verifica un lutto in famiglia, il lavoratore ha diritto a un permesso retribuito regolato dalla legge. Questa guida aggiornata al 2025 spiega chi ne ha diritto, per quali parenti è previsto, quanti giorni spettano e come richiederlo. Inoltre, chiarisce le differenze tra dipendenti pubblici e privati.
Cos’è il permesso retribuito per lutto?
Il permesso retribuito per lutto è un periodo di assenza dal lavoro concesso al dipendente in seguito alla morte di un familiare. Durante questo periodo, il lavoratore mantiene la retribuzione ordinaria, senza che i giorni vengano decurtati dalle ferie o da altri permessi.
A chi spetta il permesso per lutto?
Il diritto al permesso retribuito per lutto è garantito a:
- Dipendenti del settore pubblico e privato
- Lavoratori con contratto a tempo indeterminato e determinato
Non spetta invece ai lavoratori autonomi o collaboratori occasionali. La normativa si applica in modo uniforme, ma ci sono alcune differenze nei dettagli applicativi tra settore pubblico e privato, come vedremo più avanti.
Quanti giorni spettano e per quali parenti?
La legge italiana (art. 4 comma 1, legge n. 53/2000) prevede 3 giorni di permesso retribuito per ciascun evento luttuoso in caso di decesso di:
Parente deceduto | Giorni di permesso |
---|---|
Coniuge | 3 giorni |
Figlio/a | 3 giorni |
Genitori (padre o madre) | 3 giorni |
Fratelli/sorelle | 3 giorni |
Suoceri | 3 giorni |
Generi e nuore | 3 giorni |
Attenzione: per altri parenti (nonni, zii, cugini), la concessione dipende dal contratto collettivo (CCNL) applicato o da eventuali accordi aziendali.
Permessi per lutto della suocera o del suocero
Un caso ricorrente riguarda i parenti acquisiti: ad esempio, è possibile richiedere il permesso per la perdita del suocero o della suocera? Secondo la normativa generale, il congedo per lutto non è previsto per gli affini (cioè i parenti del coniuge), fatta eccezione per i lavoratori del settore pubblico, ai quali questo diritto viene riconosciuto a determinate condizioni.
Come si richiede il permesso per lutto?
Per ottenere il permesso retribuito, il lavoratore deve:
- Informare il datore di lavoro tempestivamente, anche verbalmente
- Presentare entro pochi giorni (di solito 5) una richiesta scritta
- Allegare documentazione che attesti il decesso, come:
- Certificato di morte
- Stato di famiglia o autocertificazione
Il CCNL applicato può specificare modalità e termini più precisi. È buona prassi informarsi presso l’ufficio del personale aziendale o amministrazione HR.
Differenze tra dipendenti pubblici e privati
Nel settore privato, il permesso per lutto è regolato principalmente dalla legge 53/2000 e dai rispettivi CCNL. In generale, i 3 giorni di permesso sono garantiti per ogni evento, e spesso i contratti collettivi estendono l’elenco dei parenti riconosciuti o aggiungono facilitazioni.
Nel settore pubblico, il permesso per lutto è disciplinato anche dal CCNL Funzioni Centrali, Enti Locali e da regolamenti interni. Una caratteristica importante è che il permesso spetta anche in caso di decesso del convivente, se la convivenza risulta da certificazione anagrafica, elemento non previsto nella legge generale per i lavoratori privati. Inoltre:
- I 3 giorni decorrono dalla data del decesso o da quella del funerale, a seconda delle esigenze organizzative.
- Possono essere fruiti anche in modo non continuativo, entro 7 giorni dal decesso.
- La documentazione richiesta è più dettagliata: ad esempio, certificato di morte e certificazione di convivenza, se non si tratta di un familiare diretto.
Principali differenze:
- Privati: maggiore variabilità tra CCNL, ma più flessibilità nella gestione.
- Pubblici: prassi più formali e tempistiche più rigide, riconoscimento esteso anche ai conviventi.
Permesso per lutto e distanza geografica
Se il decesso avviene in un luogo lontano, alcuni CCNL prevedono giorni aggiuntivi per raggiungere il luogo del funerale (es. CCNL Commercio e Terziario). Anche nel pubblico, questo aspetto può essere regolamentato da circolari interne.
Permesso lutto cumulabile con ferie o altri permessi?
Il permesso per lutto è autonomo e non viene scalato dalle ferie. Tuttavia, può essere cumulabile con:
- Giorni di ferie residui
- Altri permessi previsti dal CCNL
- Legge 104 (se il familiare era disabile a carico)
Può anche essere usufruito in giorni non consecutivi se concordato con il datore.
FAQ – Domande frequenti
► Il permesso spetta anche in caso di morte dei nonni?
Dipende dal CCNL: in alcuni casi è previsto, ma non dalla legge generale.
► Vale anche per un parente acquisito?
Sì, per suoceri, generi e nuore è previsto dalla legge.
► Se il funerale è dopo qualche giorno, posso posticipare il permesso?
Sì, purché il datore sia informato e ciò sia concordato.
► Come viene calcolata la retribuzione nei giorni di permesso?
Il lavoratore riceve l’intero compenso come se avesse lavorato.
► Il permesso per lutto spetta anche per il convivente nel pubblico impiego?
Sì, se la convivenza risulta da certificazione anagrafica.
Riferimenti normativi
- Legge 8 marzo 2000, n. 53
- Aran: I permessi retribuiti (art. 19 del CCNL del 6 luglio 1995 Comparto Regioni e Autonomie locali)
- Permessi retribuiti – Ministero della Giustizia
Conclusione
Il permesso retribuito per lutto è un diritto fondamentale per i lavoratori. Conoscere le regole applicabili al proprio contratto è essenziale per affrontare serenamente un momento delicato. In caso di dubbi, è sempre opportuno rivolgersi all’ufficio del personale o a un consulente del lavoro.
Questa guida ha scopo informativo. Per casistiche specifiche è consigliabile fare riferimento al proprio CCNL e alle disposizioni aziendali o amministrative.