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Detrazioni coniuge a carico: cosa sono, quanto spetta e come ottenerle

In quali casi il contribuente può ricevere le detrazioni per coniuge a carico? Come indicarle nel 730? E' possibile chiederle in busta paga?


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di - 3 Giugno 2022

Detrazione per coniuge a carico questa sconosciuta? Forse non tutti sanno che la normativa fiscale italiana riconosce un abbattimento della tassazione l’IRPEF (Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche), in ragione di una serie di spese ed oneri di cui il contribuente è tenuto a farsi carico. Tra questi figura il mantenimento dei familiari, come figli e coniuge.

Ma come valutare quando è a carico il coniuge e quanto spetta di detrazione? Sempre la legge (attraverso il DPR 917 del 22 dicembre 1986) introduce un limite di reddito al di sotto del quale il coniuge si considera a carico del contribuente. La detrazione, il cui compito è appunto quello di ridurre l’IRPEF lorda, non è tuttavia uguale per tutti. La stessa cambia in funzione del reddito complessivo del beneficiario e dei mesi di vivenza a carico, influenzati da eventi come il matrimonio o, al contrario, separazione legale, divorzio o decesso.

Analizziamo quindi in dettaglio, in vista dell’appuntamento con la dichiarazione dei redditi 2022, cos’è, come si calcola e con che modalità fruire della detrazione per moglie o marito a carico.

Detrazioni coniuge a carico: qual è il limite di reddito?

Il coniuge, per essere considerato fra i familiari a carico, deve possedere un reddito personale non superiore a 2.840,51 euro (al lordo degli oneri deducibili).

Per il calcolo si fa riferimento al reddito complessivo del contribuente, assunto ai fini fiscali, cui devono sommati:

Come vengono attribuite le detrazioni per il coniuge a carico?

La detrazione per il coniuge è attribuita in base al numero dei mesi in cui si è realizzata la condizione richiesta: la vivenza a carico.

Ipotizziamo il caso della contribuente Sofia. A seguito del matrimonio avvenuto il 20 agosto 2022, il coniuge Enrico sarà a suo carico per cinque mesi: agosto, settembre, ottobre, novembre e dicembre.

Analogo discorso vale in caso di separazione legale, divorzio o decesso del coniuge avvenuti in corso d’anno.

Come si calcola l’importo detraibile?

L’ammontare della detrazione varia in funzione del reddito complessivo del contribuente e dei mesi di vivenza a carico del coniuge.

In relazione al reddito complessivo la detrazione ha i seguenti valori:

Reddito complessivo

Detrazione

non superiore a 15 mila euro pari a 800 – [110 * (Reddito complessivo / 15.000)]
compreso tra 15 mila e 29 mila euro 690,00 euro
tra 29 mila e 29.200 euro 700,00 euro
tra 29.200 e 34.700 euro 710,00 euro
tra 34.700 e 35.000 euro 720,00 euro
tra 35.000 e 35.100 euro 710,00 euro
tra 35.100 e 35.200 euro 700,00 euro
tra 35.200 e 40.000 euro 690,00 euro
tra 40.000 e 80.000 euro 690 * [(80.000 – reddito complessivo) / 40.000]
oltre 80.000 euro detrazione non spetta

Nei casi di detrazione fissa (700, 710, 720 euro), la quota – parte eccedente i 690 euro non dev’essere rapportata al periodo in cui il coniuge è stato a carico.

Esempi di calcolo detrazione coniuge a carico

Riprendendo l’esempio precedente della contribuente Sofia, con un reddito complessivo pari a 16 mila euro, la detrazione corrisponderà a 690,00 euro.

Tuttavia, posto che i mesi di vivenza a carico di Enrico sono stati 5, l’importo sopra determinato dovrà essere così riproporzionato:

Al contrario, in presenza di un reddito complessivo di 29.300,00 euro alla detrazione – base (690 euro) riproporzionata su 5 mesi dovrà essere sommata la quota fissa di 20 euro:

Ultimo esempio, con i seguenti parametri:

Pertanto, la detrazione sarà il risultato di:

Detrazione moglie /marito a carico: in busta paga o in dichiarazione dei redditi

Ecco come ottenere le detrazioni per coniuge a carico direttamente in busta paga oppure in dichiarazione dei redditi.

Busta paga

Il contribuente ha la possibilità di chiedere l’applicazione della detrazione per coniuge a carico al sostituto d’imposta (datore di lavoro o committente), compilando l’apposito modello (cosiddetto “D23”).

Il sostituto d’imposta a sua volta, nel calcolare le trattenute fiscali in sede di erogazione del compenso per prestazioni di lavoro dipendente o parasubordinato (collaboratori coordinati e continuativi) diminuirà l’IRPEF lorda dell’importo della detrazione per coniuge a carico. La differenza fornirà l’IRPEF netta.

Quest’ultima sarà trattenuta dai compensi lordi riconosciuti al contribuente, insieme ai contributi previdenziali a suo carico.

Il risultato dell’operazione: compensi lordi – contributi previdenziali carico dipendente o collaboratore – IRPEF netta fornirà l’importo netto da pagare.

Dichiarazione dei redditi

In alternativa (e in tutti i casi in cui manca un sostituto d’imposta) le detrazioni per coniuge a carico possono essere inserite in sede di liquidazione definitiva delle imposte con dichiarazione dei redditi (modello 730 o REDDITI PERSONE FISICHE).

All’interno del modello 730-2022 periodo d’imposta 2021 (di norma utilizzato da lavoratori dipendenti e pensionati) il coniuge dev’essere inserito all’interno della prima pagina, nella casella dedicata appunto ai familiari a carico.

Il rigo 1 è quello riservato al coniuge, in cui:

A seguire nel prospetto di liquidazione definitiva delle imposte dovute per l’anno 2022 (Modello 730-3) l’importo della detrazione per coniuge a carico ospiterà il rigo 21 all’interno della sezione “Calcolo detrazioni e crediti d’imposta”.

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Tags: ABC Fiscodetrazioni fiscali