La stagione dichiarativa 2025 è ufficialmente iniziata e, come ogni anno, tantissimi contribuenti si trovano di fronte alla consueta domanda: come e quando presentare la dichiarazione dei redditi? Il modello 730 rimane uno degli strumenti principali per lavoratori dipendenti e pensionati, ma per compilarlo e inviarlo correttamente è fondamentale conoscere alcune regole di base.
In questo articolo abbiamo raccolto dieci aspetti fondamentali da sapere prima di mettersi all’opera. Alcuni sono noti, altri meno, ma tutti sono utili per evitare errori, sanzioni e ritardi.
Una corretta informazione è il primo passo per compilare il 730 in modo consapevole e senza sorprese.
Cos’è il modello 730
Il modello 730 è una dichiarazione dei redditi semplificata, riservata ai lavoratori dipendenti, ai pensionati e a chi percepisce redditi assimilati. È il modulo più usato per dichiarare i propri redditi annuali, detrarre o dedurre spese e ottenere eventuali rimborsi IRPEF direttamente in busta paga o nel cedolino pensione. È pratico perché non richiede calcoli da parte del contribuente e l’eventuale conguaglio viene gestito dal sostituto d’imposta (datore di lavoro o ente pensionistico).
1. Chi deve fare il 730 e chi è esonerato
Non tutti sono tenuti a presentare il modello 730. Sono esonerati, ad esempio, i contribuenti che hanno percepito un solo reddito da lavoro dipendente o da pensione per tutto l’anno, a condizione che non abbiano spese da portare in detrazione o altri redditi da dichiarare.
Chi invece ha percepito più redditi, magari da più datori di lavoro o enti pensionistici, oppure vuole detrarre spese sanitarie, scolastiche o familiari, è tenuto a presentare la dichiarazione. Allo stesso modo, è necessario farlo se si è proprietari di immobili affittati, si hanno redditi esteri o si vogliono recuperare oneri deducibili.
2. Chi non può usare il 730
Il modello 730 non è accessibile a tutti. Restano esclusi i titolari di partita IVA, i lavoratori autonomi e le imprese. Questo modello è pensato per i contribuenti che percepiscono redditi da lavoro dipendente, assimilato (come i co.co.co) e da pensione. Chi ha un’attività autonoma dovrà invece utilizzare il modello Redditi PF.
3. Quali documenti servono per compilare il modello
Per presentare il 730 in modo corretto, è necessario raccogliere in anticipo tutti i documenti utili. Oltre alla Certificazione Unica (CU) rilasciata dai datori di lavoro o dall’INPS, occorrono una copia del documento di identità, il codice fiscale del dichiarante e dei familiari a carico, e tutta la documentazione che attesti la presenza di redditi o spese.
Vanno conservati anche gli atti di compravendita di immobili, eventuali contratti di locazione, visure catastali aggiornate, ricevute di spese sanitarie, scontrini di farmacia, certificazioni per spese universitarie o sportive dei figli, interessi passivi del mutuo, contributi previdenziali volontari, donazioni a enti non profit e molto altro.
Ogni situazione è diversa, per questo è sempre consigliabile richiedere al CAF o al commercialista una lista personalizzata dei documenti da presentare.
4. Differenze tra 730 precompilato e ordinario
Dal 2025, come già avvenuto negli anni precedenti, è possibile scegliere se utilizzare il 730 ordinario, compilato con l’aiuto di un CAF o di un professionista, oppure il 730 precompilato disponibile online sul sito dell’Agenzia delle Entrate. Quest’ultimo è già compilato con una serie di dati forniti da enti terzi (banche, medici, università, assicurazioni ecc.) e può essere accettato, integrato o modificato.
Se si accetta senza cambiamenti, si accede a un canale di controlli più leggero da parte dell’amministrazione fiscale. Il 730 ordinario richiede invece di fornire tutta la documentazione direttamente al soggetto incaricato, che si occuperà della compilazione e dell’invio.
5. Le scadenze da rispettare nel 2025
Le date da segnare in calendario per la dichiarazione dei redditi 2025 sono molto importanti. Dal 30 aprile 2025 è disponibile online il modello 730 precompilato. A partire dal 15 maggio 2025, i contribuenti possono modificarlo e inviarlo direttamente tramite l’apposita piattaforma dell’Agenzia delle Entrate.
La scadenza finale per l’invio del 730, sia precompilato che ordinario, è fissata al 30 settembre 2025. Presentare la dichiarazione dopo questa data comporta sanzioni, salvo nei casi in cui sia possibile accedere al ravvedimento operoso.
6. Cosa sono detrazioni e deduzioni
Molti contribuenti non conoscono bene la differenza tra detrazioni e deduzioni fiscali, ma questa distinzione è fondamentale per compilare correttamente la dichiarazione. Le deduzioni servono a ridurre il reddito complessivo su cui verranno poi calcolate le imposte.
È il caso, ad esempio, dei contributi versati alla previdenza complementare o delle donazioni a favore di determinati enti. Le detrazioni, invece, riducono direttamente l’imposta lorda da pagare. Sono detraibili, ad esempio, le spese mediche, le spese scolastiche, gli interessi del mutuo prima casa, le spese funebri e molte altre.
7. Gli errori nel 730: cosa comportano
Compilare il modello 730 in modo scorretto può comportare conseguenze fiscali. Se i dati comunicati all’Agenzia delle Entrate non sono corretti, possono essere avviati controlli che portano a sanzioni o richieste di integrazione del pagamento. Se si dichiara un reddito inferiore a quello effettivo, o si indicano spese non documentabili, si rischia di dover versare l’imposta evasa con sanzioni e interessi. Tuttavia, è possibile rimediare con una dichiarazione rettificativa o integrativa entro i termini previsti.
8. E se si dimentica di presentare la dichiarazione?
Non presentare la dichiarazione quando si è obbligati a farlo è una violazione seria. Si rischia una sanzione minima di 250 euro che può arrivare fino al 240% dell’imposta non versata, e nei casi più gravi anche la contestazione di reato per evasione fiscale.
Tuttavia, la normativa consente di regolarizzare la propria posizione tramite il cosiddetto ravvedimento operoso, che permette di presentare la dichiarazione in ritardo e pagare una sanzione ridotta.
9. Il modello 730 serve anche a ottenere un rimborso
Un aspetto poco valorizzato del modello 730 è la possibilità di ottenere un rimborso. Se durante l’anno si sono versate più imposte del dovuto o si hanno molte spese detraibili, è possibile ottenere un rimborso IRPEF direttamente in busta paga o nella pensione, solitamente a partire da luglio. Questo rende ancora più importante raccogliere tutta la documentazione necessaria, per non perdere il diritto a benefici fiscali legittimi.
10. Quando è meglio rivolgersi a un professionista
Anche se il 730 precompilato consente una certa autonomia, non sempre è la scelta migliore. In caso di situazioni particolari, come più CU, redditi esteri, proprietà immobiliari o spese complesse, è sempre consigliabile affidarsi a un professionista o a un CAF. Questi soggetti offrono assistenza qualificata e garantiscono maggiore sicurezza, sia in fase di compilazione che in caso di controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Conclusioni
Il modello 730 non è solo un adempimento fiscale: è uno strumento attraverso cui molti contribuenti possono recuperare somme importanti o regolarizzare la propria posizione senza troppe complicazioni. Tuttavia, è fondamentale affrontarlo con consapevolezza, rispettando le scadenze, evitando errori e tenendo a portata di mano la documentazione necessaria. Se non sei sicuro di come procedere, rivolgiti a un CAF o un esperto di fiducia. Fare il 730 nel modo giusto può fare la differenza.
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