Regime forfettario e indennità covid-19 di 600 euro: nel modello Redditi PF, quadro LM, deve essere indicata l’indennità Covid-19 di 600 euro percepita lo scorso anno dai contribuenti forfettari iscritti a una cassa di previdenza privata.
Si pensi ad avvocati, commercialisti, giornalisti ecc. Trattandosi di un aiuto di Stato, tale indennità deve essere indicata anche nel prospetto degli aiuti di stato del nel quadro RS.
A tal fine sarà necessario indicare il codice che identifica l’indennità ricevuta.
Indennità di 600 euro per gli iscritti alle casse private
L’art.44 del D.L. 18/2020, decreto Cura Italia, prevede un’indennità cash per i professionisti iscritti alla casse di previdenza private.
Nello specifico, l’indennità è stata riconosciuta nell’importo di 600 dapprima per il mese di marzo 2020 e poi grazie al D.L. 34/2020, decreto Crescita (art.78) e al D.L. 104/2020, decreto Agosto (art.13), per i mesi di aprile e di maggio.
Per marzo e aprile, l’indennità è stata pari a 600 euro. Per il mese di maggio l’indennità è salita a 1.000 euro.
L’indennità non è tassata nè ai fini Irfef nè ai fini Irap.
I soggetti titolari della prestazione, alla data di presentazione della domanda, non dovevano essere in alcuna delle seguenti condizioni ossia essere:
- titolari di contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato;
- titolari di pensione.
Inoltre era necessario rispettare precisi requisiti reddituali.
Ad esempio, l’indennità di marzo spettava:
- a coloro che hanno percepito un reddito complessivo 2018 non superiore a 35.000 euro, da considerarsi al lordo dei canoni di locazione per i quali si è optato per il regime fiscale della c.d. cedolare secca,
- la cui attività è stata limitata dai provvedimenti restrittivi emanati in conseguenza dell’emergenza epidemiologica da COVID-19.
L’indennità spettava anche a coloro che hanno percepito nell’anno di imposta 2018, un reddito complessivo compreso tra 35.000 euro e 50.000 euro. Sempre da considerarsi al lordo dei canoni di locazione per i quali si è optato per il regime fiscale della c.d. cedolare secca Soggetti che in conseguenza dell’emergenza epidemiologica da COVID-19:
- hanno cessato l’attività libero professionale ossia hanno chiuso la partita IVA nel periodo compreso tra il 23 febbraio 2020 e il 31 marzo 2020, ovvero
- hanno registrato una riduzione di almeno il 33 per cento del reddito del primo trimestre 2020 rispetto al reddito del primo trimestre 2019.
Regime forfettario e indennità covid-19 di 600 euro: come riportarlo nel modello Redditi
Fatta tale ricostruzione, l’indennità in esame, deve essere indicata nel modello Redditi PF 2021. In particolare, i contribuenti forfettari, devono indicarla nel quadro LM, rigo LM 33, colonna 2.
Così le istruzioni di compilazione del modello Redditi 2021.
In base alle indicazioni fornite dal Fisco, nel rigo LM33, col. 2, va indicato:
- l’ammontare dei contributi e delle indennità di qualsiasi natura, erogati in via eccezionale a seguito dell’emergenza epidemiologica da COVID-19 e
- diversi da quelli esistenti prima della medesima emergenza.
Tali indennità vanno indicate indipendentemente dal soggetto erogatore e dalle modalità di fruizione e contabilizzazione.
Le istruzioni inoltre affermano che:
Le disposizioni si applicano, nel rispetto dei limiti e delle condizioni previsti dalla comunicazione della Commissione europea del 19 marzo 2020 C(2020) 1863 final “Quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell’economia nell’attuale emergenza del COVID-19”, e successive modifiche, alle misure deliberate successivamente alla dichiarazione dello stato di emergenza sul territorio nazionale avvenuta con delibera del Consiglio dei ministri del 31 gennaio 2020, e successive proroghe (art. 10-bis del decreto- legge 28 ottobre 2020, n. 137, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 dicembre 2020, n. 176).
Considerato ciò, è necessario altresì compilare il prospetto “Aiuti di Stato”.
Indicazione del prospetto Aiuti di Stato del quadro RS
Il prospetto Aiuti di Stato, quadro RS, rigo RS 401 del modello Redditi, deve essere compilato dai soggetti che nel periodo d’imposta cui si riferisce la dichiarazione hanno beneficiato:
- di aiuti fiscali automatici (aiuti di Stato e aiuti “de minimis”) nonché
- di quelli subordinati all’emanazione di provvedimenti di concessione o di autorizzazione alla fruizione, comunque denominati.
Inoltre, il prospetto va compilato anche dai soggetti che hanno beneficiato nel periodo d’imposta di aiuti fiscali nei settori dell’agricoltura e della pesca e acquacoltura Aiuti da registrare nei registri SIAN e SIPA.
Il prospetto deve essere compilato con riferimento agli aiuti di Stato i cui presupposti per la fruizione si sono verificati nel periodo d’imposta di riferimento della dichiarazione. In relazione alla dichiarazione 2021, rileva il periodo d’imposta 2020.
Attenzione: l’indicazione degli aiuti nel prospetto è necessaria e indispensabile ai fini della legittima fruizione degli stessi. Il prospetto va compilato anche in caso di aiuti maturati nel periodo d’imposta di riferimento della dichiarazione ma non fruiti nel medesimo periodo.
Per ciascun aiuto va compilato un distinto rigo (RS401). Utilizzando un modulo per ogni rigo compilato.
La compilazione del prospetto Aiuti di Stato
Come anticipato sopra, l’agevolazione in esame è riconosciuta nel rispetto dei limiti e delle condizioni previsti dalla Comunicazione della Commissione europea del 19 marzo 2020 C(2020) 1863 final “Quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell’economia nell’attuale emergenza del COVID-19”. Da qui, la necessità di compilare anche il prospetto “Aiuti di Stato” presente nel quadro RS.
Nello specifico, nel rigo RS 401 deve essere indicato il codice 24.
Infatti, nella colonna 1 va esposto l’aiuto di Stato o l’aiuto “de minimis” spettante nel periodo d’imposta di riferimento della dichiarazione. A tal fine va indicato il relativo codice identificativo rilevato dalla tabella “Codici aiuti di Stato” in calce al modello Redditi.
E’ importante precisare che le agevolazioni indicate negli appositi quadri del modello Redditi non qualificabili quali aiuti di Stato, riconosciute alla generalità di contribuenti (ad esempio il credito d’imposta beni strumentali) non deve essere registrato nel nel Registro nazionale degli aiuti di Stato ai sensi dell’art. 3 del decreto Ministro dello sviluppo economico, 31 maggio 2017, n. 115. Per tali agevolazioni non deve essere compilato il prospetto “Aiuti di stato”.