Decreto Fisco-Lavoro: è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale numero 301 del 20 dicembre 2021 la Legge 215 del 17 dicembre 2021, di conversione, con modificazioni, del Dl 146/2021, recante misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili, in vigore dal 21 dicembre 2021.
Nella stessa Gazzetta Ufficiale pubblicato anche il testo coordinato del D.L. 146/2021 con la L. 215/2021.
TESTO COORDINATO DEL DECRETO-LEGGE 21 ottobre 2021, n. 146 (238,2 KiB, 275 hits)
Il decreto è stato quindi convertito in legge entro il 20 dicembre (ovvero 60 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto-Legge). Un altro passo avanti in vista del varo della Manovra 2022; anche la Legge di Bilancio è infatti in iter di approvazione in Parlamento, dopo il maxiemendamento del Governo.
Ecco allora alcuni dettagli sulle novità presenti nel decreto Fisco-Lavoro, collegato alla legge di Bilancio.
Decreto Fisco-Lavoro: novità in tema di cartelle, avvisi bonari, estratti di ruolo e non solo
Non poche le novità rispetto al testo iniziale del Decreto-Legge contenute nell’emendamento approvato in commissione al Senato; questo è integralmente sostitutivo del testo originario del decreto in materia fiscale e tutela del lavoro, e comprende anche qualche modifica dell’ultimo minuto.
Tra le maggiori novità incluse nel decreto Fisco Lavoro appena emendato in Senato, non possiamo non rimarcare la mini-proroga della rottamazione-ter. Infatti, la riscossione slitta al 9 dicembre, che però in verità diviene il 14 dicembre con i 5 giorni di tolleranza. Ma non sono escluse altre novità in proposito, nell’ambito dell’iter della legge di Bilancio.
Previsti anche:
- il rinvio al primo luglio 2022 per l’abolizione dell’esterometro sulle operazioni transfrontaliere;
- la dilazione di pagamento delle cartelle esattoriali notificate dal primo settembre al 31 dicembre 2021 a 180 giorni dalla notifica;
- lo slittamento al 16 gennaio per gli avvisi bonari notificati fra l’8 marzo e il 31 maggio 2020;
- la non impugnabilità degli estratti di ruolo. A parte i casi in cui risulti penalizzata la partecipazione a gare di appalto, la riscossione di crediti o la perdita di un beneficio pubblico.
IMU, TARI e assegno genitori separati
In senso contrario rispetto a una recente sentenza della Cassazione, i senatori hanno poi approvato un emendamento che esenta la Chiesa dal versamento della tassa sui rifiuti (TARI).
Riguardo all’IMU abitazione principale la principale novità riguarda le coppie sposate con 2 case principali; un emendamento approvato mette nero su bianco che in ogni caso si potrà avere l’agevolazione per una sola delle due abitazioni.
Mentre per quanto attiene al fondo pari a 10 milioni di euro, per l’assegno ai genitori separati o divorziati, con il decreto Fisco Lavoro si è deciso di rimandarlo all’anno prossimo. Detta novità è frutto di una richiesta di modifica, formulata espressamente dalla Ragioneria di Stato.
Invece, sul piano della predisposizione dei criteri di assegnazione dell’indennità mensile fino a 800 euro, si fa rinvio a un Dpcm ad hoc; da varare entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge. Anche questa misura è particolarmente sentita, perciò in molti auspicano che sarà concretamente adottata quanto prima.
Assegno di invalidità per i disabili non gravi spetta anche a chi lavora
In Commissione è stato approvato altresì un emendamento che apre alla possibilità di cumulare l’assegno di invalidità con un reddito da lavoro fino a 4931,29 euro.
In particolare, la modifica spiega che il requisito dell’inattività lavorativa, di cui alla normativa relativa al trattamento d’invalidità civile, è comunque soddisfatto laddove il reddito correlato all’eventuale attività lavorativa del soggetto, non comporti il superamento del limite di reddito, previsto per l’assegnazione del trattamento stesso.
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Patent box
Per quanto riguarda invece la revisione del Patent Box, la decisione è quella di conservare per ora la formulazione prevista in prima stesura nel decreto, ma non sono affatto esclusi in altra sede – ossia nell’iter di Legge di Bilancio – altri ritocchi alla norma. Ricordiamo brevemente che per Patent Box si deve intendere un regime opzionale di tassazione agevolata, riferito ai redditi legati all’utilizzo di software tutelato da copyright, di brevetti industriali, di marchi d’impresa, di disegni e modelli, di processi, formule e informazioni relativi a esperienze acquisite nel campo industriale, commerciale o scientifico giuridicamente tutelabili.
Il Patent Box permette a tutti i soggetti titolari di reddito d’impresa, al di là della natura giuridica, della dimensione e dell’area produttiva di appartenenza, la parziale detassazione dei proventi legati allo sfruttamento dei suddetti beni immateriali. Il Governo, su pressing delle forze politiche – unite sul tema – si sarebbe impegnato a rivedere la norma nelle prossime settimane in manovra.