Nel Consiglio dei ministri dell’8 agosto scorso, il Governo ha approvato il decreto sulla Privacy di adeguamento al GDPR con alcune modifiche. Sul punto, si è deciso di optare per un periodo transitorio facendo così salvi i provvedimenti del Garante e le autorizzazioni, che saranno oggetto di successivo riesame, nonché i Codici deontologici vigenti. Il testo prevede, infatti, che l’approccio della Guardia di Finanza alle nuove regole sarà piuttosto graduale e dovrebbe essere garantito un periodo transitorio di 8 mesi per le imprese.
Si aggiunge dunque un nuovo tassello per dare realmente attuazione al nuovo GDPR, ossia al Regolamento Ue sulla protezione dei dati 2016/679, in vigore dal 25 maggio 2018. Il testo del decreto dovrebbe essere a breve pubblicato in Gazzetta Ufficiale.
GDPR privacy 2018
Al fine di dare concreta attuazione all’art. 13 della legge di delegazione europea 2016-2017, il decreto legislativo introduce disposizioni per l’adeguamento della normativa nazionale alle normative del Regolamento europeo relativamente alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, nonché alla libera circolazione di tali dati.
L’apposita Commissione costituita dal governo ha deciso di modificare il Codice della Privacy esistente, nonostante le profonde innovazioni introdotte dal Regolamento UE 2016/679 in merito all’approccio alla tutela della privacy.
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GDPR privacy testo
Il testo che ha ottenuto l’approvazione definitiva da parte del Governo è denominato “Disposizioni per l’adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del Regolamento (UE) 2016/679 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 aprile 2016; relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, nonché alla libera circolazione di tali dati”.
GDPR privacy, periodo transitorio
A causa del forte impatto che il nuovo regolamento privacy avrà specialmente per imprese e professionisti, la Commissione ha scelto di introdurre un periodo transitorio; facendo salvi i provvedimenti del Garante e le autorizzazioni, che saranno oggetto di successivo riesame, nonché i Codici deontologici vigenti.
Essi restano fermi nell’attuale configurazione nelle materie di competenza degli Stati membri; mentre possono essere riassunti e modificati su iniziativa delle categorie interessate quali codici di settore.
Al fine di semplificare gli adempimenti delle micro, piccole e medie imprese, si è previsto anche che il Garante promuova modalità facilitate per ottemperare agli obblighi del titolare del trattamento.
Saranno forniti ulteriori aggiornamenti non appena il decreto verrà pubblicato in Gazzetta Ufficiale; questo chiarirà dunque quel che sarà il regime sanzionatorio in caso di violazione delle norme sulla privacy.
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Lotta all’elusione fiscale
Lo stesso Consiglio dei ministri ha approvato anche in via preliminare un decreto legislativo per la lotta all’elusione fiscale (cd. ATAD 1 – Anti Tax Avoidance Directive).
Il decreto legislativo attua la legge 25 ottobre 2017, n. 163 (legge di delegazione europea) al fine di recepire la direttiva (UE) 2016/1164.
Sul punto, il governo ritiene essenziale per il corretto funzionamento del mercato interno che gli Stati membri prendano provvedimenti per scoraggiare le pratiche di elusione fiscale. Bisogna altresì garantire un’equa ed efficace imposizione nell’Unione in modo sufficientemente coerente e coordinato. A tal fine, la direttiva ATAD 1 adotta un approccio strategico comune al fine di impedire una frammentazione del mercato; inoltre serve anche a porre fine ai disallineamenti e alle distorsioni del mercato attualmente esistenti.
Trattamento dei buoni-corrispettivo
Altra novità riguarda i trattamento dei buoni-corrispettivo. Sul punto, al fine di dare attuazione della direttiva del Consiglio del 27 giugno 2016 n. 2016/1065, sono previste norme specifiche per quanto riguarda l’emissione, il trasferimento e il riscatto dei buoni-corrispettivo.
Ciò al fine di garantire che non si verifichino disallineamenti tra Stati membri che possano dare luogo ad una doppia imposizione o non imposizione, nonché al fine di ridurre il rischio dell’elusione fiscale.