La legge di bilancio è ancora in fase di definizione nel suo iter parlamentare di conversione in Legge dello Stato e dovrà diventare definitiva entro il 31 dicembre, ma alcuni emendamenti emergono sulla stampa nazionale e delineano la direzione che il Governo potrebbe imprimere alle politiche su lavoro e welfare. Al centro del confronto parlamentare ci sono interventi su NASpI, ISEE e Assegno di Inclusione (ADI), strumenti fondamentali per disoccupati e famiglie in difficoltà economica.
Se approvate, le modifiche non stravolgerebbero l’impianto delle misure, ma ne cambierebbero modalità e tempistiche, con effetti concreti sul sostegno al reddito e sull’accesso alle prestazioni sociali.
NASpI anticipata: possibile stretta sull’erogazione
Uno degli emendamenti più rilevanti riguarda l’anticipazione della NASpI, ossia la possibilità per i disoccupati di ricevere l’indennità in un’unica soluzione per avviare un’attività autonoma o imprenditoriale.
In base alle proposte attualmente all’esame del Parlamento, l’anticipo non verrebbe più corrisposto interamente in una sola tranche. Il meccanismo potrebbe essere così modificato:
- erogazione iniziale pari al 70% dell’importo complessivo;
- saldo del 30% dopo circa sei mesi, subordinato alla verifica che il beneficiario non abbia nel frattempo trovato un lavoro dipendente o iniziato a percepire una pensione diretta.
L’obiettivo sarebbe quello di rendere più graduale l’utilizzo dell’anticipo e di limitarne gli abusi. Tuttavia, una simile impostazione potrebbe ridurre la liquidità immediata di chi decide di mettersi in proprio, proprio nella fase in cui gli investimenti iniziali risultano più onerosi.
Leggi anche: Anticipo NASpI, cos’è e come funziona l’anticipazione della disoccupazione INPS
Assegno di Inclusione: stop al mese di sospensione per il rinnovo, ma con importo dimezzato
Gli emendamenti in discussione intervengono anche sull’Assegno di Inclusione, il sostegno economico destinato ai nuclei familiari in condizioni di maggiore fragilità.
Secondo le proposte attualmente all’esame del Parlamento, in caso di rinnovo dell’ADI dopo i primi 18 mesi, il primo mese del nuovo periodo potrebbe essere erogato con un importo dimezzato, mentre dal mese successivo l’assegno tornerebbe al valore ordinario.

La misura si innesterebbe sulla recente modifica del Ministero del Lavoro, che nel 2025 ha introdotto il bonus ADI che copre il periodo di sospensione di un mese e nel DDL Bilancio ha eliminato il mese di sospensione tra il primo ciclo di erogazione e il rinnovo del beneficio per il 2026, garantendo così una continuità formale del sostegno. Tuttavia, se l’emendamento venisse approvato, la continuità non sarebbe più piena sul piano economico: il primo mese del rinnovo resterebbe coperto, ma con un importo ridotto.
L’effetto complessivo sarebbe quindi quello di evitare interruzioni temporali del beneficio, ma con una riduzione iniziale delle risorse disponibili, che potrebbe incidere sulla capacità di spesa delle famiglie proprio nella fase di passaggio tra un periodo e l’altro del sostegno.
Leggi anche: Assegno di Inclusione 2026: addio al mese di stop, ecco cosa cambia davvero
ISEE: soglia più alta per la prima casa
Tra le proposte che potrebbero avere un impatto positivo su molte famiglie figura quella relativa al calcolo dell’ISEE. Un emendamento prevede l’innalzamento della soglia di valore della prima casa esclusa dal calcolo, con l’obiettivo di evitare che l’abitazione principale penalizzi eccessivamente l’accesso alle prestazioni sociali.
Se approvata, la modifica favorirebbe soprattutto i nuclei residenti nei grandi centri urbani, dove il valore degli immobili è più elevato ma non sempre riflette una reale maggiore disponibilità economica. L’effetto sarebbe un possibile ampliamento della platea di beneficiari di bonus e agevolazioni legate all’ISEE.
Anche questa modifica si inserisce sul solco di una precedente proposta che mirava ad eliminare completamente la prima casa dal calcolo Isee.
Leggi anche: ISEE 2026, fuori la prima casa dal calcolo: cosa cambia davvero per le famiglie
In attesa del testo definitivo
Le proposte su NASpI, Assegno di Inclusione e ISEE si inseriscono in una manovra che punta a rendere più selettivi e controllati i meccanismi di welfare, mantenendo però in vita le principali reti di protezione sociale.
Molto dipenderà dall’esito del confronto parlamentare nelle prossime settimane. Solo con l’approvazione definitiva della legge di bilancio, attesa entro fine anno, sarà chiaro quali misure entreranno realmente in vigore e con quali modalità. Nel frattempo, lavoratori, famiglie e operatori sociali restano in attesa di certezze su strumenti che incidono direttamente sulla stabilità economica di milioni di persone.
