Obbligo green pass rafforzato per colf, badanti e baby sitter over 50: da quando scatta? In quest’ultimo periodo i casi di coronavirus sono aumentati notevolmente, e tuttora i numeri dei contagi giornalieri non fanno stare di certo tranquilli. I vaccini rappresentato un vero e proprio ‘salvagente’, ma è altrettanto vero che le varianti del Covid destano preoccupazione per la loro imprevedibilità. Con un contesto come questo, non sorprendono le recenti decisioni del Governo, atte a introdurre nuove restrizioni; vincoli e divieti nei confronti della cittadinanza, ed in special modo verso coloro che non hanno ancora effettuato la vaccinazione.
Ebbene, in questo quadro, Assindatcolf ha appena reso noto che, sulla scorta di quanto previsto nel decreto legge n. 1 del 2022 – recante “Misure urgenti per fronteggiare l’emergenza COVID-19, in particolare nei luoghi di lavoro, nelle scuole e negli istituti della formazione superiore” – dalla metà del prossimo febbraio coloro che svolgono attività lavorativa, anche in ambito domestico, dovranno essere muniti di green pass rafforzato.
Vediamo più da vicino.
Obbligo green pass rafforzato per collaboratori domestici: il decreto n. 1 del 2022
Ricordiamo che Assindatcolf è un soggetto assai rilevante per quanto attiene alla disciplina dei rapporti di lavoro di colf, badanti e baby sitter. L’Associazione Nazionale dei Datori di Lavoro Domestico fu costituita su iniziativa della Confedilizia nel 1983, allo specifico scopo di rappresentare e tutelare la categoria delle famiglie che hanno alle loro dipendenze dei collaboratori domestici.
In particolare, l’Associazione ha inteso specificare che dal 15 febbraio 2022 tutti i cittadini (italiani, comunitari residenti in Italia e stranieri) che abbiano compiuto i 50 anni di età, dovranno essere muniti di green pass rafforzato – da vaccinazione o guarigione – per compiere attività lavorativa, anche per quella domestica. Pertanto ciò ha indubbio rilievo per colf, badanti e baby sitter.
Quanto comunicato da Assindatcolf si fonda sul citato decreto, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 7 gennaio 2022, ed entrato in vigore il giorno successivo, ossia l’8 gennaio 2022.
Ma sgomberiamo il campo da ogni possibile dubbio. Se ci si chiede chi sarà obbligato a vaccinarsi, la risposta è che in verità lo saranno:
- tutti i cittadini italiani e i cittadini di altri stati membri UE;
- residenti in Italia;
- che abbiano compiuto i 50 anni di età o che compiano 50 anni di età entro il 15 giugno 2022.
Coerentemente con quanto appena riportato, il decreto n. 1 del 2022, oltre all’estensione dell’obbligo vaccinale agli over 50, ha stabilito il divieto di ingresso, da parte di coloro che hanno compiuto 50 anni e non sono vaccinati, in tutti i luoghi di lavoro.
Obbligo green pass rafforzato: la differenza tra green pass base, rafforzato e booster
Sul sito www.dgc.gov.it è stata aggiornata l’area FAQ, con alcune utili precisazioni proprio in riferimento agli argomenti del nostro articolo. In particolare, gli autori della guida intendono chiarire una volta per tutte la differenza tra green pass base, rafforzato e booster. Ebbene detta differenza sta a indicare quali tipi di certificazione verde COVID-19 sono validi per distinti utilizzi e periodi di tempo, che possono cambiare con l’evolversi della situazione epidemiologica. In sintesi:
- Green pass base: si intende la certificazione verde COVID-19 per vaccinazione, guarigione, test antigenico rapido o molecolare con risultato negativo;
- Green pass rafforzato: si intende esclusivamente la certificazione verde COVID-19 per vaccinazione o guarigione. Il green pass rafforzato non comprende, dunque, l’effettuazione di un test antigenico rapido o molecolare;
- Green pass booster: è la certificazione verde rilasciata a seguito della somministrazione della dose di richiamo, posteriore al completamento del ciclo vaccinale primario.
Obbligo green pass rafforzato: dove è richiesto il documento?
La certificazione necessaria in riferimento ai lavoratori over 50 – ed in particolare colf, badanti e baby sitter – è appunto quella che prende il nome di ‘green pass rafforzato’. Sempre nella citata area FAQ si trova chiaramente specificato che il green pass rafforzato è richiesto in zona bianca, in zona gialla e in zona arancione per aver accesso ad attività e servizi, che in mancanza di esso, sarebbero oggetto di limitazione sulla scorta della normativa attuale.
In particolare, nella guida predisposta in ambito governativo, si rimarca che:
“Dal 15 febbraio 2022, a tutti i lavoratori del settore pubblico e privato, a partire dai 50 anni di età, è richiesto il green pass rafforzato, fino al 15 giugno 2022“.
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Colf, badanti e baby sitter over 50 che non si vaccinano: le conseguenze
Concludendo, ben si comprende l’utilità di quanto comunicato da Assindatcolf: anche per quanto attiene al lavoro prestato entro le mura domestiche, i datori di lavoro o loro delegati saranno obbligati a verificare il rispetto delle prescrizioni da parte dei soggetti sottoposti all’obbligo vaccinale. Ne consegue che tutti coloro rendano noto di non essere in possesso del green pass rafforzato o che non mostrino una copia valida, dovranno essere ritenuti assenti ingiustificati.
Tuttavia non si applicheranno conseguenze disciplinari e vi sarà comunque il diritto alla conservazione del posto di lavoro. Ciò varrà fino alla presentazione di idonea certificazione. Da ribadire che anche per colf, badanti e baby sitter che non rispettano le prescrizioni aggiornate, non sarà dovuta la retribuzione, né altro compenso o spettanza.