Il Senato ha dato il via libera definitivo, l’8 luglio 2025, al disegno di legge n. 1430, segnando un importante passo in avanti per i diritti dei lavoratori affetti da malattie oncologiche, croniche o invalidanti. Il testo, atteso da tempo e frutto di un lungo confronto politico e sindacale, introduce una serie di misure concrete pensate per migliorare la qualità della vita e garantire maggiore stabilità occupazionale alle persone colpite da patologie gravi.
Congedo retribuito fino a 24 mesi: un nuovo diritto
Il fulcro della nuova normativa è rappresentato dalla proroga del congedo per malattia, che passa da 12 a 24 mesi complessivi. Potranno usufruirne sia i dipendenti pubblici sia quelli privati, purché affetti da malattie oncologiche, invalidanti o croniche (anche rare), che determinino un’invalidità riconosciuta pari o superiore al 74%.
Il congedo può essere fruito in modo continuativo o frazionato. Durante questo periodo, il lavoratore non percepirà retribuzione, ma avrà diritto alla conservazione del posto di lavoro. Non sarà possibile svolgere alcuna attività lavorativa, ma il periodo potrà essere riscattato a fini previdenziali attraverso il versamento di contributi volontari, secondo le regole già previste per la prosecuzione volontaria.
Permessi e smart working: più flessibilità e dignità
Oltre al congedo, la legge introduce ulteriori 10 ore annue di permesso retribuito, da utilizzare per visite mediche, esami diagnostici o cure ricorrenti. Un’estensione significativa rispetto ai permessi già previsti dai contratti collettivi o dalla normativa vigente.
Un’altra novità importante riguarda il diritto prioritario allo smart working al termine del periodo di congedo. Se compatibile con la mansione svolta, il lavoratore potrà chiedere di continuare la propria attività in modalità agile, semplificando la gestione delle cure e favorendo il reinserimento graduale.
Un sostegno anche per i genitori
La legge riconosce tutele anche ai genitori lavoratori con figli minori affetti da malattie oncologiche o invalidanti (con invalidità pari o superiore al 74%) in fase attiva o in follow-up precoce. Anche in questo caso sono previste le 10 ore annue aggiuntive di permesso retribuito.
Lavoratori autonomi: sospensione fino a 300 giorni
Il provvedimento non dimentica i lavoratori autonomi. In caso di malattia oncologica, questi potranno sospendere l’attività continuativa per un massimo di 300 giorni all’anno, evitando così la risoluzione dei rapporti in essere con i committenti.
Certificazioni e modalità operative
Le patologie devono essere certificate dal medico di medicina generale o da uno specialista operante presso una struttura sanitaria pubblica o privata accreditata. La fruizione del congedo decorre dopo l’esaurimento di altri eventuali periodi di assenza giustificata, con o senza retribuzione.
In ambito privato, l’indennità spettante per i permessi sarà anticipata dal datore di lavoro, che potrà poi recuperarla attraverso conguaglio con i contributi previdenziali dovuti.
Un segnale forte dal legislatore
Questa riforma segna un cambio di passo importante nella tutela della salute e dei diritti dei lavoratori colpiti da malattie gravi. A fronte di un contesto sociale e sanitario sempre più complesso, il legislatore ha scelto di rafforzare il principio della dignità lavorativa anche durante la malattia, offrendo strumenti concreti per non dover scegliere tra lavoro e salute.
Le nuove misure rappresentano un avanzamento significativo, ma anche un invito a proseguire il cammino verso un sistema del lavoro più equo e inclusivo. Perché la malattia non deve mai trasformarsi in esclusione.