Dopo gli ennesimi casi estivi di caporalato, lavoro nero e morti in agricoltura l’INPS ha deciso di intraprendere alcune azioni positive di contrasto a questo infimo fenomeno.
Oltre al contrasto quotidiano, che avviene con il metodo ispettivo, l’INPS ha quindi deciso di mettere in atto una serie di azioni, cosiddette positive, per contrastare il fenomeno, premiando le aziende agricole più virtuose. Una di queste azioni positive è la messa in atto della Rete del lavoro agricolo di qualità.
Dal primo settembre è infatti possibile presentare le istanze di adesione alla Rete del lavoro agricolo di qualità, già prevista dal c.d. Decreto Competività 2014, ovvero il D.L. 91/2014, tramite un apposito servizio telematico reso disponibile dall’INPS.
Requisiti aziendali per poter aderire alla Rete del Lavoro agricolo di qualità
Possono presentare richiesta di adesione alla Rete le imprese agricole in possesso dei seguenti requisiti:
- non aver riportato condanne penali e non avere procedimenti penali in corso per violazioni della normativa in materia di imposta sui redditi e sul valore aggiunto;
- non essere stati destinatari, negli ultimi tre anni, di sanzioni amministrative definitive per le violazioni di cui al punto 1;
- essere in regola con il versamento dei contributi previdenziali e dei premi assicurativi.
Come presentare la domanda di adesione
La domanda di adesione può essere presentata dal 1° settembre 2015 direttamente dal portale dell’INPS. Si accede con Codice Fiscale – PIN; prima dell’accesso, le aziende agricole devono essere state autorizzate dalle Sedi Inps all’invio dei modelli DMAG.
Le domande saranno esaminate dalla Cabina di regia della “Rete del lavoro agricolo di qualità”, presieduta dall’Inps e composta da rappresentanti delle organizzazioni sindacali, delle organizzazioni professionali agricole, dei Ministeri delle Politiche agricole, del Lavoro e dell’Economia e della Conferenza delle Regioni.
In caso di esito positivo, le aziende selezionate entreranno a far parte della Rete e riceveranno il certificato che ne attesta la qualità. Detto certificato potrà essere esibito nei confronti della clientela come marchio di azienda attenta al lavoro e che non pratica caporalato o lavoro nero in agricoltura.
Segui gli aggiornamenti su Google News!
Segui Lavoro e Diritti su WhatsApp, Facebook, YouTube o via email