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Home»Leggi, normativa e prassi»Riforma lavoro: il ddl passa in aula al Senato

Riforma lavoro: il ddl passa in aula al Senato

Massima Di Paolo24 Maggio 20123 Mins Read
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Il ddl lavoro termina l'esame in commissione e approda al voto dell'aula del Senato. Tutte le novità al testo di riforma.

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Senato Repubblica Italiana

La commissione lavoro del senato ha dato via libera al ddl di riforma del mercato del lavoro che, ora, è all’esame dell’Assemblea. Soddisfatta il Ministro Fornero che ha espresso vivo apprezzamento al presidente della Commissione, senatore Pasquale Giuliano, e ai due relatori, senatori Maurizio Castro e Tiziano Treu, per il clima costruttivo che ha caratterizzato il dialogo tra il governo e il Parlamento, per l’approfondita discussione in commissione connotata da un aperto confronto di opinioni e per la sensibilità dimostrata accelerando per quanto possibile, data la complessità del provvedimento, i lavori della commissione stessa.

Le modifiche apportate dalla Commissione, sottolinea il Ministro Fornero, confermano e rafforzano l’equilibrio complessivo della riforma nelle sue diverse articolazioni e consolidano le caratteristiche di inclusione e di dinamismo che, per effetto della riforma stessa, il mercato del lavoro potrà acquisire.

In breve un resoconto delle novità apportate al testo durante l’esame in commissione laovro.

Salario minimo per i collaboratori a progetto e il rafforzamento dell’una tantum per i parasubordinati che perdono il lavoro.

Contratti a termine: allungata la durata del primo contratto a termine senza indicare la causale, dai vecchi sei mesi ad un anno.

leggi anche: ddl lavoro: contratti a termine fino ad un anno senza indicare la causale

ASpI: in via sperimentale, dal 2012 al 2015, per i lavoratori licenziati che intendono avviare una attività, sarà possibile ottenere il pagamento dell’Aspi in una sola soluzione. L’importo massimo sarà di 20 milioni per ogni anno.

Ticket sanitario: ok all’emendamento (come promesso dal Ministro)che ripristina l’esenzione del ticket sanitario per i disoccupati ed i loro familiari a carico”, con un reddito complessivo inferiore a 8.263,31 euro.

Dimissioni in bianco: aumentate le misure per contrastare questa pratica. Sono state previste due modalità di certificazioni delle dimissioni.

Leggi anche: nuove norme su dimissioni in bianco e congedo obbligatorio di paternità

Congedo di paternità: un giorno di congedo obbligatorio alla nascita a cui, si potranno aggiungere altri due giorni facoltativi.

Voucher: risolta l’impasse circa i boni lavoro in agricoltura: secondo l’emendamento dei relatori, il loro utilizzo sarà consentito per tutti, per le aziende con fatturato sotto i 7 mila euro. Sopra tale soglia è consentito l’utilizzo dei voucher solo per studenti e pensionati.

Partite Iva: sono considerate veritiere solo le P.Iva che hanno un reddito annuo superiore ai 18 mila euro. cambiano anche gli indicatori di rischio che fanno supporre che la partita Iva sia falsa:dal 75% all’80%. Questa normativa non si applica per chi è iscritto ad un ordine professionale.

Licenziamenti: nel caso di licenziamento disciplinare, il giudice potrà ordinare il reintegro del lavoratore solo sulla base dei contratti collettivi e non anche sulla base della legge o delle tipizzazioni di giustificato motivo soggettivo e di giusta causa. La malattia non blocca il procedimento avviato, fatta eccezione per la maternità e l’infortunio.

Mafiosi e terroristi: nessuna pensione, disoccupazione o altro sussidio per mafiosi e terroristi che stanno scontando pene per reati appunto, di terrorismo, eversione, mafia e strage.

Vedremo come si comporterà l’aula del Senato; dal suo comportamento dipenderà infatti, anche la scelta o meno del governo, di porre la fiducia sul provvedimento.

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