Bonus Maroni 2023 per Quota 103: testo del decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale

Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto attuativo del bonus Maroni. Come funziona, qual è l'importo, a chi spetta e come fare domanda.


Cos’è e come funziona il nuovo Bonus Maroni 2023 per Quota 103? Partiamo col dire che tra i tanti temi in agenda del Governo, non può mancare quello legato alla previdenza e alle novità in fatto di pensioni. In attesa di una riforma delle pensioni veramente strutturale e in grado di dare un nuovo volto al sistema pensionistico del nostro paese, l’Esecutivo nella Legge di Bilancio 2023 ha confermato i principali istituti quali Ape sociale e Opzione donna (con modifiche), a cui ha aggiunto anche l’introduzione nel 2023 di Quota 103. Si tratta di strumenti di anticipo pensionistico, che vogliono agevolare l’uscita dal lavoro da parte dei lavoratori.

D’altro lato vi è però la questione legata all’equilibrio dei conti pubblici e dunque alla situazione delle casse dell’Inps. Perciò il Governo ha deciso di introdurre altresì una misura quale il bonus Maroni 2023 per Quota 103. Si tratta, come vedremo nel dettaglio nel corso di questo articolo, di un incentivo o agevolazione mirata a sostenere chi sceglie di lavorare, anche se avrebbe già maturato il diritto all’anticipo pensionistico.

Aggiornamento: Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, di concerto con il Ministero dell’Economia, ha pubblicato, nella Gazzetta Ufficiale n. 110 del 12 maggio 2023, il Decreto 21 marzo 2023 attuativo degli incentivi al posticipo del pensionamento previsti in Manovra.

In che cosa consiste dunque l’incentivo Maroni 2023? A chi è rivolto? Quale vantaggio comporta per il lavoratore che decide di usufruirne? A tutte queste domande daremo risposta di seguito. I dettagli.

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Bonus Maroni 2023: cos’è e come funziona

Il bonus Maroni 2023 altro non è che una sorta di premio per chi sceglie di rimandare il pensionamento anticipato, pur nella condizione di aver già conseguito i requisiti di accesso a Quota 103. Ricordiamo che quest’ultima sostituisce dal 2023 l’esperimento di Quota 102 come meccanismo di pensionamento agevolato. La stessa Quota 103 viene considerata dal Governo come un ulteriore meccanismo provvisorio, in attesa che si giunga ad un testo condiviso in merito alla riforma pensioni strutturale, organica e attesa ormai da molto tempo.

Se ci si chiede del perché questo incentivo si chiama così, la risposta sta nel fatto che ricalca uno strumento già previsto nel 2004 e restato in vigore fino al 2007. Questo portava la firma dell’allora Ministro del welfare Roberto Maroni, recentemente scomparso, ed era mirato a contenere le spese previdenziali.

Il bonus consiste in un esonero dal pagamento dei contributi previdenziali pari al 9.19% della retribuzione imponibile, che non è altro che il contributo IVS a carico del lavoratore dipendente, così come abbiamo visto per il taglio del cuneo fiscale.

Come funziona il bonus Maroni 2023

Come detto, l’incentivo Maroni 2023 ha lo scopo di mantenere i lavoratori sul posto di lavoro attraverso un aumento dello stipendio netto, a favore di coloro che spostano in avanti l’uscita dal mondo del lavoro e quindi l’effettivo pensionamento. Siamo dunque innanzi a un esonero o sgravio contributivo che ammonta alla percentuale del 9,19%.

Ricapitolando, il nuovo bonus Maroni 2023:

  • consiste in uno sgravio contributivo assegnato ai lavoratori dipendenti che pur avendo conseguito i requisiti previdenziali per Quota 103 scelgono di restare al lavoro;
  • prevede un esonero pari al 9.19% del totale dei contributi previdenziali da versare;
  • comporta che il corrispondente importo dovuto come contribuzione gravante sul dipendente non sarà assegnato all’Inps, ma piuttosto entrerà nello stipendio netto del lavoratore.

Ecco dunque spiegato in sintesi il meccanismo del bonus Maroni nel 2023 che per trattenere il dipendente al lavoro, implica una retribuzione più alta.

Quali sono vantaggi e svantaggi del bonus Maroni

Da una parte il lavoratore potrà continuare a lavorare con una retribuzione più alta (di circa il 10% come visto prima).

Tuttavia, attenzione anche a questo dettaglio: alla data nella quale il dipendente andrà effettivamente in pensione, l’assegno previdenziale versato avrà un importo uguale a quello che varrebbe alla data della prima scadenza utile per il pensionamento. Ciò significa che si baserà sull’anzianità contributiva conseguita fino a quel momento.

Pertanto i nuovi contributi versati dopo l’attestazione del possesso dei requisiti di pensione non aumenteranno il montante contributivo del lavoratore e di conseguenza l’importo della pensione rimarrà invariato.

Come richiedere il Bonus Maroni 2023

Il Decreto 21 aprile 2023, prevede che il bonus si può richiedere direttamente all’INPS, il quale dovrà fornire le istruzioni per la domanda tramite un apposito messaggio o circolare da rilasciare entro qualche settimana.

Per accedere al bonus, il lavoratore deve:

  1. dare comunicazione all’INPS della volontà di accedere all’incentivo;
  2. successivamente l’INPS provvede a certificare al lavoratore, dandone comunicazione al datore di lavoro, il raggiungimento dei requisiti minimi pensionistici per l’accesso al trattamento di pensione anticipata flessibile entro 30 giorni dalla richiesta o dall’acquisizione della documentazione integrativa necessaria;
  3. infine il datore di lavoro, acquisisce la certificazione e procede all’eventuale recupero, a conguaglio, degli sgravi contributivi già maturati ma trattenuti dalla busta paga e versati all’INPS.

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