Il mese di dicembre porta sempre grande attesa per le famiglie che ricevono l’Assegno Unico. Tra calendario INPS, possibili anticipi e aggiornamenti sugli importi, il quadro può sembrare complesso. In realtà, alcune informazioni ufficiali permettono già di delineare cosa aspettarsi sia per gli ultimi pagamenti dell’anno sia per l’aumento che scatterà dal 2026.
Vediamo nel dettaglio cosa cambia, quando arrivano i pagamenti dell’AUU di dicembre e come si evolveranno gli importi con il nuovo adeguamento all’inflazione.
Pagamenti Assegno Unico di dicembre 2025: le date ufficiali dell’INPS
Per il mese di dicembre l’INPS ha programmato tre fasce di pagamento:
- 16 dicembre
- 17 dicembre
- 19 dicembre
Queste sono le finestre temporali previste per le famiglie che ricevono l’Assegno Unico senza variazioni sulla domanda e che hanno maturato regolarmente gli accrediti nel corso dei mesi precedenti.
Si tratta di una distribuzione su più giorni, ormai consueta: non tutte le famiglie visualizzeranno la data nello stesso momento, né riceveranno l’accredito alla stessa ora. Alcuni utenti potrebbero visualizzare l’accredito nel pomeriggio, altri la mattina successiva.
Il consiglio più pratico è sempre lo stesso: controllare l’area “Pagamenti” dell’app INPS Mobile, dove la data viene mostrata non appena l’accredito viene ufficializzato.
Ritardi o slittamenti: chi riceve il pagamento dopo il 19 dicembre
Non tutte le famiglie rientrano nel primo blocco di pagamenti. Ci sono infatti due categorie che riceveranno l’importo più tardi:
- Nuclei che hanno avuto variazioni sulla domanda, come:
- cambi ISEE,
- aggiornamento composizione familiare,
- variazioni sui figli a carico.
- Famiglie che presentano la domanda per la prima volta.
Per queste situazioni l’accredito arriva nell’ultima settimana di dicembre, verosimilmente dal 22 dicembre in poi. Lo slittamento è dovuto sia ai tempi tecnici di verifica sia alla vicinanza con le festività natalizie, che allungano le procedure operative.

Aumenti Assegno Unico 2026: ecco cosa cambierà
Accanto alle date di pagamento di dicembre, una delle notizie più attese riguarda gli importi del prossimo anno. È infatti stato confermato l’aggiornamento dell’Assegno Unico in base all’indice FOI, ovvero il tasso che misura l’inflazione media e che ogni anno determina la rivalutazione delle prestazioni collegate al costo della vita.
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Quanto aumenta?
L’indice aggiornato è pari a +1,4%, un valore più alto rispetto allo 0% applicato nel 2025. Questo significa che:
- aumentano gli importi mensili dell’Assegno Unico;
- si alzano i valori delle fasce ISEE che determinano la quota spettante.
Tradotto in pratica: molte famiglie che nel 2025 erano finite in una fascia ISEE leggermente più alta — e quindi percepivano meno — nel 2026 potrebbero tornare nella fascia precedente, ottenendo automaticamente un importo più favorevole.
Un esempio concreto
- Prima fascia 2025: fino a 17.227 €
- Prima fascia 2026 rivalutata: circa 17.468 €
Allo stesso modo, la soglia oltre la quale spetta il minimo dell’Assegno Unico sale da circa 46.350 € a 46.583 €.
Questo semplice spostamento delle soglie può comportare benefici anche senza alcuna variazione reale nel reddito familiare.
Quando vedremo gli aumenti dell’Assegno Unico? Non subito
Qui arriva l’aspetto più importante: gli aumenti non si vedranno a gennaio.
Anche se la rivalutazione è già stata approvata e pubblicata a fine novembre, l’INPS ha bisogno di tempo per:
- aggiornare le fasce ISEE di riferimento,
- adeguare gli importi per ogni nucleo,
- ricalcolare gli accrediti in base alla situazione individuale.
Per questo motivo gli importi aggiornati verranno erogati solo da febbraio 2026, con:
- applicazione dei nuovi importi, e
- conguaglio relativo alla mensilità di gennaio.
Le famiglie, quindi, a febbraio riceveranno sia l’assegno rivalutato sia l’eventuale differenza maturata nel mese precedente.
Cosa devono fare le famiglie: due passi fondamentali
Per non avere sorprese, ecco due azioni utili da compiere entro l’inizio del 2026.
1. Aggiornare l’ISEE appena possibile
Se l’ISEE cambia — anche solo per effetto del nuovo anno — può modificare l’importo dell’Assegno Unico. Aggiornarlo già a gennaio permette all’INPS di calcolare correttamente l’assegno da febbraio in poi.
2. Verificare la domanda
Chi ha cambiato residenza, composizione familiare o titolarità del conto deve verificare che la domanda sia aggiornata. Ogni variazione non comunicata all’INPS potrebbe comportare ritardi nei pagamenti.

Conclusione
Il mese di dicembre si presenta come un periodo intenso sul fronte dell’Assegno Unico: le date ufficiali sono state confermate, con pagamento distribuito tra il 16 e il 19 dicembre per la maggior parte dei beneficiari, mentre le famiglie con variazioni riceveranno l’accredito solo dalla settimana del 22 dicembre.
Sul fronte degli importi, il 2026 porterà una rivalutazione significativa, frutto dell’aumento dell’indice FOI. La buona notizia è che molte famiglie potrebbero rientrare automaticamente in fasce ISEE più vantaggiose, ricevendo importi più alti senza alcun intervento diretto.
Gli aumenti non saranno visibili subito a gennaio, ma verranno applicati da febbraio, insieme al conguaglio del primo mese dell’anno.
