Dopo un mese dall’attivazione della piattaforma ad hoc per l’ottenimento del bonus revisione auto e moto è boom richieste. Sono infatti già giunte più di 40mila richieste che riguardano revisioni compiute tra il primo novembre e il 31 dicembre 2021. Più di 20mila invece i rimborsi in corso di erogazione da parte della Motorizzazione civile. Si tratta dei dati forniti in un recente comunicato del Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili.
Ricordiamo che dopo le varie proroghe dovute all’emergenza epidemiologica da covid-19, le revisioni sono tornate obbligatorie e seguono le normali cadenze. Quindi molti automobilisti potrebbero trovarsi con la revisione scaduta senza saperlo e precisiamo che le sanzioni per le auto senza revisioni sono molto pesanti!
Aggiornamento: mancano pochi giorni e poi scadrà il termine per richiedere l’agevolazione per le spese di revisione effettuate nel 2022. La domanda per ottenere il bonus revisione auto 2022 scade infatti il 31 marzo 2023. Leggi l’aggiornamento qui.
Quello su citato è un ulteriore contributo ideato al preciso fine di compensare gli aumenti delle tariffe che sono scattati dall’1 novembre 2021 ed è da rimarcare subito che i citati aumenti attengono alla revisione di mezzi a quattro ruote (fino a 35 quintali); motoveicoli; ciclomotori e minibus (fino a 15 posti) presso le officine autorizzate. A cominciare dal primo marzo sarà possibile domandare il bonus revisione 2022 per quelle effettuate dal primo gennaio. Ecco di seguito qualche ulteriore dettaglio.
Bonus revisione auto e moto: il contesto di riferimento
Prima di vedere più da vicino il bonus revisione auto e moto, appare opportuno ricordare che cos’è la revisione. Ebbene, quest’ultima altro non che è un obbligo previsto dalla legge, proprio come per la Rc Auto. Non bisogna infatti dimenticare che tutti i mezzi in circolazione devono essere controllati in maniera periodica, per la garantire la sicurezza degli automobilisti e l’incolumità dei pedoni.
In concreto, la revisione auto comporta un approfondito monitoraggio del mezzo in circolazione, da compiersi con cadenza prestabilita e sulla scorta dell’anzianità del veicolo. I controlli attengono al funzionamento meccanico, con specifico riferimento ai freni, alle sospensioni, alle emissioni di gas, alle luci, alla frizione. Rispettare l’obbligo di revisione periodica della propria macchina o moto significa rispettare una misura di tutela sociale, che si fonda sul concetto di sicurezza comune e di difesa dell’ambiente. Infatti, non bisogna dimenticare che i veicoli a motore sono in varia misura inquinanti, anche a livello sonoro.
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Da notare altresì che per tutti i mezzi nuovi la prima revisione deve aversi a distanza di quattro anni, rispettando il mese nel quale l’auto è stato immatricolata. In seguito la cadenza è invece biennale e fa sempre riferimento al mese indicato sul bollino che è apposto sulla carta di circolazione. Nella prassi l’officina nella quale è stata svolta l’ultima revisione auto invia un avviso scritto per tempo, in maniera tale che i proprietari dei mezzi da revisionare possano organizzarsi onde non rischiare di superare la scadenza.
Ed attenzione: la revisione va fatta anche ai ciclomotori, agli autocaravan e ai mezzi che oltrepassano i 3500 kg. Discorso diverso per i mezzi del trasporto pubblico, come ad es. gli autobus: in dette circostanze la revisione è da intendersi annuale.
Bonus revisione: importo e margine di applicazione
Lo abbiamo accennato all’inizio del nostro articolo: oggi fare la revisione costa di più e in un periodo di rincari generalizzati come quello che stiamo vivendo, di certo non può far piacere ai milioni di automobilisti e possessori di un mezzo a due ruote, che ogni giorno utilizzano il proprio veicolo per spostarsi sul territorio. Secondo la Cgia, l’aumento risponde alla necessità di garantire sia la sostenibilità economica dei centri di controllo; sia la conservazione di un elevato standard qualitativo del servizio revisioni il quale – lo rimarchiamo – ha la finalità principale di garantire la sicurezza stradale e la tutela di tutti gli utenti della strada.
Il bonus revisione copre di fatto l’aumento della spesa per quest’attività presso le officine autorizzate. In buona sostanza, fare il periodico controllo dell’automobile costa circa una decina di euro in più, ma vero è che grazie a questa misura dello Stato, detto incremento di spesa sarà di fatto coperto. La tariffa standard presso i centri privati convenzionati è oggi pari a 79,02 euro, mentre per chi va alla Motorizzazione civile la spesa è di 54,95 euro. Di fatto l’aumento è stato pari a 9,95 euro, ma nei centri convenzionati o strutture private deve tenere conto anche dell’Iva ed è dunque un po’ più alto.
Come accennato, il bonus revisione vale sull’aumento previsto dall’Esecutivo, ma non può applicarsi a tutte i mezzi a due e quattro ruote. Infatti, per fare un esempio veloce, se un privato è proprietario di due moto e una macchina, il bonus revisione potrà essere ottenuto soltanto per uno dei mezzi a lui intestati. Insomma, detto bonus revisione è concesso ai proprietari per un solo mezzo e per una sola volta.
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Come richiedere ed ottenere il bonus revisione auto e moto?
Il diritto al rimborso in oggetto è certificato in seguito alla verifica della regolarità della richiesta ad hoc. Per richiedere il citato bonus revisione – peraltro accreditato direttamente sul c/c dell’avente diritto – i cittadini interessati dovranno eseguire il login alla piattaforma ‘Bonus veicoli sicuri’, tramite l’identità digitale Spid e compilare il modulo ad hoc. Si tratta infatti dell’unico strumento con cui inviare la richiesta di rimborso.
Ribadiamo infine che a partire dal primo marzo sarà possibile chiedere ed ottenere il bonus revisioni per quelle svolte dal primo gennaio di quest’anno. Infatti, il rimborso sarà possibile per tutti coloro che revisioneranno il proprio veicolo tra il 2021 e il 2023.