Il tema delle bollette continua a occupare un posto centrale nell’agenda economica nazionale. Dopo anni di aumenti legati alla crisi energetica internazionale e alle oscillazioni del mercato elettrico, il Governo sta valutando un nuovo sostegno dedicato alle famiglie più fragili. Una misura che, secondo le prime anticipazioni, potrebbe prendere forma all’interno del prossimo decreto energia in fase di definizione e che introdurrebbe un contributo straordinario da 55 euro annui sulla bolletta elettrica.
Si tratterebbe di un aiuto aggiuntivo, pensato per alleggerire ulteriormente la spesa per la corrente elettrica delle famiglie con redditi bassi o con una composizione numerosa. Una novità che si collocherebbe nel solco degli interventi varati durante gli ultimi anni per contenere gli effetti del caro-energia e che punta a rafforzare, senza sostituirlo, il bonus sociale elettrico già esistente.
Una platea potenziale di 4,5 milioni di famiglie
Secondo le stime tecniche che accompagnano l’impianto della misura, il nuovo bonus potrebbe interessare fino a 4,5 milioni di nuclei familiari, una platea composta sia dai beneficiari storici del bonus sociale elettrico sia da coloro che avevano ricevuto contributi straordinari durante le fasi più critiche della crisi energetica.
Il requisito principale per accedere al nuovo contributo sarebbe il possesso di un ISEE non superiore a 15.000 euro. La soglia salirebbe a 20.000 euro nel caso di nuclei con almeno quattro figli, confermando così l’attenzione verso le famiglie numerose, tradizionalmente più esposte ai rincari dei consumi domestici.
Il bonus verrebbe applicato solo ai clienti domestici residenti, dunque sui contatori attivi nelle abitazioni principali.

Un aiuto che si aggiunge al bonus sociale elettrico
Il nuovo contributo da 55 euro non sostituirebbe il bonus sociale ma si aggiungerebbe ad esso. In altre parole, chi oggi beneficia dello sconto ordinario in bolletta potrebbe ricevere un aiuto ulteriore. Questo porterebbe la misura a un duplice obiettivo:
- sostenere chi già riceve agevolazioni;
- allargare e rafforzare il perimetro dell’intervento senza modificarne la struttura.
Si tratterebbe dunque di un “bonus nel bonus”, pensato per coprire parte degli aumenti attesi nel corso del 2026 dovuti al fisiologico assestamento del mercato energetico e alla graduale riduzione delle compensazioni straordinarie introdotte nel biennio 2022-2023.
Una misura parallela per le piccole e medie imprese
Il pacchetto energia attualmente allo studio sembra contenere anche un capitolo dedicato alle piccole e medie imprese, anch’esse alle prese con costi energetici ancora più elevati rispetto al periodo pre-crisi.
In questo caso, il possibile intervento non sarebbe un contributo diretto in bolletta, ma una riduzione degli oneri di sistema che gravano sulla componente tariffaria destinata al finanziamento delle fonti rinnovabili. In particolare, per le utenze non domestiche connesse in bassa tensione potrebbe arrivare un alleggerimento della componente Asos, traducendosi in un risparmio di circa 11,5 euro per megawattora consumato.
Un aiuto meno evidente al singolo mese, ma significativo per imprese che consumano grandi quantità di energia e che continuano a fronteggiare margini compressi.

Da dove arriverebbero le risorse
Le coperture economiche del nuovo bonus da 55 euro verrebbero reperite dalle disponibilità della Cassa per i servizi energetici e ambientali, lo stesso ente che negli ultimi anni ha gestito parte delle compensazioni legate al caro-energia.
Il costo complessivo stimato della misura sarebbe pari a 250 milioni di euro, una cifra che riflette la volontà di sostenere un intervento mirato, ma non episodico.
Come potrebbe funzionare in pratica
Sebbene i dettagli applicativi arriveranno solo dopo la pubblicazione del decreto, è verosimile che il meccanismo seguito sarà simile a quello già sperimentato per il bonus sociale: il contributo dovrebbe essere accreditato automaticamente in bolletta, senza necessità di domanda, a condizione che l’ISEE sia aggiornato e correttamente registrato negli archivi dell’INPS e del Sistema Informativo Integrato.
Come sempre, sarà fondamentale che le famiglie provvedano al rinnovo dell’ISEE nei tempi previsti per evitare ritardi o esclusioni non volute.
Confronto con il vecchio bonus da 200 euro
Il nuovo bonus da 55 euro richiama alla memoria il contributo straordinario da 200 euro riconosciuto sempre a causa della crisi energetica. Le due misure, però, presentano differenze importanti.
- Importo: il vecchio contributo una tantum da 200 euro era più elevato, ma aveva carattere emergenziale e temporaneo. Il nuovo bonus da 55 euro sarebbe più contenuto, ma pensato come sostegno strutturale.
- Finalità: il bonus da 200 euro serviva a compensare aumenti improvvisi e pesanti dei prezzi energetici; il contributo da 55 euro mira invece ad accompagnare la progressiva normalizzazione dei costi, offrendo un aiuto costante ai nuclei vulnerabili.
- Criteri di accesso: la precedente misura aveva requisiti più ampi e in alcuni casi collegati alla condizione lavorativa; la nuova si focalizzerebbe esclusivamente sui parametri ISEE e sulla residenza.
- Modalità di erogazione: entrambi i bonus sarebbero applicati in modo automatico, ma il nuovo verrebbe caricato direttamente in bolletta come integrazione del bonus sociale.
In sintesi, se il vecchio bonus puntava a fronteggiare un’urgenza, il nuovo tenta di mantenere un cuscinetto di protezione per chi rischia ancora oggi di subire gli effetti dei rincari.
Un segnale di continuità nel sostegno ai consumatori
Il bonus da 55 euro, se confermato, rappresenterebbe un ulteriore tassello nel mosaico degli interventi pensati per sostenere le famiglie più deboli. Pur non trattandosi di un importo che cambia radicalmente l’equilibrio di una bolletta, il suo valore simbolico e pratico sta nella continuità di una politica che negli ultimi anni ha cercato di non lasciare indietro nessuno.
La partita resta aperta e sarà il testo definitivo del decreto a fissare regole, tempistiche e modalità. Ma un messaggio sembra già chiaro: il capitolo bollette non è affatto chiuso e il 2026 potrebbe iniziare con un nuovo aiuto per milioni di famiglie italiane.
