E’ uscito in questi giorni nelle sale cinematografiche italiane “We Want sex”, un film che racconta della prima grande lotta tutta femminile per la parità di trattamento. Si tratta del primo sciopero delle operaie della Ford di Dagenham che portò all’emanazione dell’Equal Pay Act, la legge diventata modello per tutte le normative europee sull’equità salariale.
“Lavorando in condizioni insostenibili e per lunghe ore rubate all’equilibrio della vita domestica, le donne della fabbrica della Ford di Dagenham perdono la pazienza quando vengono riclassificate professionalmente come “operaie non qualificate”. Da qui inizia una lunga lotta che porta le operai a incrociare le braccia per venti giorni, mettendo seriamente a rischio la fabbrica, che sarà costretta a chiudere per alcuni giorni.
I venti giorni di sciopero delle lavoratrici della più grande fabbrica inglese del colosso automobilistico statunitense (che dava lavoro a 55mila uomini e 187 donne) fu infatti la prima battaglia sindacale femminile.
Queste donne riusciranno con la perseveranza che solo il sesso femminile può avere a farsi ascoltare da tutti: dai sindacati, dalla comunità locale, dai propri mariti che, osteggiavano e deridevano la loro iniziativa ed infine dal governo.
A fiancheggiare la lotta dello sciopero anche la moglie di un dirigente della Ford e il ministro Barbara Castle, detta “la rossa”, che non cederà alle minacce dell’azienda di delocalizzare la produzione e farà inizialmente alzare la paga delle donne al 92% dello stipendio maschile, fino a equipararli due anni dopo con l’Equal pay act.
fonte: www.inail.it
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