Il 1 Maggio è la Festa del Lavoro o Festa dei Lavoratori, ma perchè si è scelta questa data? Per prima cosa vogliamo fare gli auguri a tutti i nostri lettori: che siate lavoratori, disoccupati, casalinghi, pensionati, studenti, inoccupati in cerca di prima occupazione, NEET o beneficiari del reddito di cittadinanza auguri per la festa del lavoro a tutti voi.
Sembra che ci siamo lasciati ormai alle spalle la pandemia con tutti gli strascichi sul lavoro e sull’economia reale, mentre la guerra in Ucraina non sembra vedere la fine, con tutti gli orrori a cui ci ha abituati. Ma questo primo maggio vogliamo dedicarlo ancora di più ai protagonisti di questa giornata, ovvero ai lavoratori; lavoratori che oggi sono ancor più al centro del dibattito non tanto perchè oggi la loro festa, ma perchè il Governo ha deciso proprio per oggi di varare il decreto lavoro 2023, di cui tanto si è discusso in questi ultimi giorni. Infatti è in programma per oggi alle ore 11 il Consiglio dei ministri che dovrà varare il decreto lavoro dopo che nella giornata del 30 aprile c’è stato l’incontro governo-sindacati e la presentazione da parte del PdC del decreto.
Ma ora torniamo al tema di oggi, perchè il 1 maggio è la festa dei lavoratori? Qual è la storia di questa data?
Perchè il 1 Maggio è la Festa del Lavoro e dei lavoratori
Ora possiamo passare al punto di domanda del titolo: perchè il primo maggio è la festa del lavoro? E soprattutto ha ancora senso oggi dedicare un giorno di festa al lavoro. Noi di Lavoro e Diritti crediamo che sia giusto fermarsi per alcune ore e riflettere sul significato ed il valore del lavoro.
L’Italia, lo ricordiamo, è una Repubblica democratica fondata sul lavoro (e non sulla disoccupazione… come più di qualcuno ironizza). Ed è giusto quindi dedicare una festività civile a coloro che sono, sono stati o saranno il fulcro della società. Vogliamo quindi credere che sia solo un caso se la NASpI, prima fonte di reddito di migliaia di persone senza lavoro, è entrata in vigore neanche a farlo apposta proprio il 1° maggio del 2015!
E speriamo ancora che il reddito di cittadinanza che proprio in questi giorni verrà definitivamente accantonato in favore di altre misure a sostegno del reddito, possa diventare presto solo un ricordo, sostituito magari da un lavoro dignitoso per i beneficiari. Fatta questa doverosa premessa passiamo ora a vedere perchè il primo maggio è la festa del lavoro.
Il Primo Maggio è la festa dei lavoratori: qual è la storia questa data
La data convenzionale del 1° maggio, quale Festa dei lavoratori o anche festa del lavoro, si stabilì per l’Europa a Parigi nel 1889. In Italia si ratificò la data 2 anni dopo Parigi.
Si tratta di una festa internazionale, infatti si celebra in numerosi paesi di tutto il mondo; si scelse questa data celebrare le lotte dei lavoratori per il miglioramento delle condizioni di lavoro che iniziarono proprio il primo maggio del 1886 a Chicago (Stati Uniti). La battaglia durò per alcuni giorni e culminò con la morte di diversi lavoratori e poliziotti.
Durante il ventennio fascista la Festa del lavoro si festeggiò il 21 aprile; ma nel 1945, al termine del fine del conflitto mondiale, la data tornò ad essere il primo maggio con status di festività civile nazionale.
In Italia questa ricorrenza è ricordata soprattutto per il tristissimo episodio della strage a Portella della Ginestra in provincia di Palermo, avvenuto proprio in questo giorno del 1947. Durante una manifestazione di lavoratori in festa ci furono degli spari sul corteo di circa duemila persone. Gli spari provocarono undici morti e una cinquantina di feriti. Storicamente è stata accusata della strage la banda di Salvatore Giuliano; anche se altre fonti sostengono furono i “servizi segreti” ad organizzarla, per screditare agli occhi dei cittadini proprio Salvatore Giuliano. (Fonte: Wikipedia)
Lavorare il 1° maggio: quanto spetta in busta paga
Nonostante la giornata di festa, molte persone devono lavorare il 1° maggio, altri invece resteranno a casa e percepiranno comunque la retribuzione. Come funziona quindi il lavoro festivo e quanto spetta in busta paga?
Il 1° maggio 2022 è una domenica, pertanto è considerato come giorno di festività non goduta. A tal proposito vi invitiamo a leggere la nostra recente guida alla festività del 1° maggio 2022 per comprendere il funzionamento.
Leggi anche: Festività del 1° maggio in busta paga: come funziona e quanto spetta
La festività non goduta comporta due opzioni:
- il lavoratore rimane a casa per sua scelta o perchè l’azienda rimane chiusa per festa. In questo caso si usufruisce di una festiva retribuita oltre alla normale retribuzione mensile;
- nel caso di lavoro festivo invece, il lavoratore ha diritto
- oltre alla normale retribuzione della giornata lavorativa, anche ad una retribuzione maggiorata e un giorno di festività retribuita in busta paga, di solito previsti dal contratto collettivo;
- se il CCNL prevede invece il riposo compensativo la retribuzione spettante sarà composta dalla festività retribuita più la maggiorazione oraria, ma non spetterà la retribuzione ordinaria (sostituita dal riposo compensativo).
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