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Home»ABC Lavoro»ENPAM: come funziona la cassa previdenziale per medici e odontoiatri

ENPAM: come funziona la cassa previdenziale per medici e odontoiatri

Valeria Oggero30 Aprile 20245 Mins Read
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Come funziona l'ENPAM e quali contributi devono essere versati da medici e odontoiatri per l'accesso alla pensione.

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ENPAM

L’ENPAM è una Fondazione che garantisce una cassa previdenziale apposita per medici e odontoiatri, i quali sono obbligati per legge a iscriversi se aderiscono all’Albo di riferimento, ovvero se esercitano queste professioni.

Anche se in precedenza era un ente di diritto pubblico, oggi questa realtà è una Fondazione, che offre diverse forme di supporto a medici e odontoiatri che vi versano i contributi.

Iscrivendosi a questa Fondazione è possibile quindi accantonare i contributi per accedere alla pensione, ma anche usufruire di indennità specifiche in caso di malattia o infortunio. Vediamo in questa guida come iscriversi, come versare i contributi e come funziona il pensionamento con l’ENPAM.

Indice:
  • Cos’è l’ENPAM
  • Quanto si paga di ENPAM
  • L’iscrizione all’ENPAM è obbligatoria?
  • Come iscriversi all’ENPAM
  • A cosa serve pagare l’ENPAM
  • Qual è la pensione minima ENPAM
  • Come parlare con un operatore ENPAM
  • Cosa dichiarare all’ENPAM

Cos’è l’ENPAM

Come anticipato, l’ENPAM è la cassa previdenziale di riferimento per tutti coloro che svolgono la professione di medici o odontoiatri. Nello specifico è l’Ente Nazionale di Previdenza ed Assistenza dei Medici e degli Odontoiatri, ovvero è possibile individuarla come Fondazione ENPAM.

I contributi da versare alla Fondazione sono obbligatori dal mese successivo in cui il professionista è iscritto all’apposito Albo, fino ai 68 anni di età. Tramite ENPAM i medici e gli odontoiatri accedono alla pensione e a diverse indennità specifiche.

Quanto si paga di ENPAM

Ogni anno i professionisti devono versare a questa cassa diversi tipi di contributi, variabili in base alla situazione specifica. Indichiamo qui i principali:

  • Contributi fissi Quota A: varia da 140,47 euro per gli studenti a 1.889,75 euro dall’età di 40 anni;
  • Contributo di maternità, adozione e aborto: 79,87 euro;
  • Contributi proporzionali Quota B: aliquota del 19,50% sul reddito da libero professionista fino a 105.014 euro. Superata questa soglia si versa l’1%. Ci sono poi delle aliquote ridotte per alcuni casi specifici;
  • Contributo Quota B per le società odontoiatriche: 0,5% del totale del fatturato annuo;
  • Contributo di riscatto Quota A o Quota B: da versare nel caso di versamenti precedenti insufficienti o per riscattare la laurea.

Come spiega l’ENPAM, chi ha meno di 40 anni paga la Quota A e fino a 4.373,03 euro è esonerato dalla Quota B. Chi invece ha più di 40 anni di età paga per intero la Quota A, ma la soglia sale a 8.076,21 euro di reddito per l’esonero alla Quota B.

L’iscrizione all’ENPAM è obbligatoria?

Sì, l’iscrizione all’ENPAM è obbligatoria per tutti i professionisti autonomi medici o odontoiatri che sono regolarmente iscritti all’apposito Albo, come spiega l’Art. 21 del D.Lg.C.P.S. 13 settembre 1946, n. 233:

“Gli iscritti agli Albi sono tenuti all’iscrizione ed al pagamento dei relativi contributi all’Ente nazionale di Previdenza ed Assistenza istituito o da istituirsi per ciascuna categoria.”

L’iscrizione all’Albo quindi è la condizione sufficiente per cui il professionista è obbligato ad aderire anche alla Fondazione ENPAM.

Come iscriversi all’ENPAM

Una volta iscritti all’Ordine professionale, medici e odontoiatri devono procedere all’iscrizione alla Fondazione ENPAM attraverso il sito www.enpam.it. Inserendo il proprio codice fiscale si accede online al modulo apposito per effettuare la registrazione.

Una volta inseriti poi tutti i dati si riceve la password per l’accesso, metà in una prima email e l’altra metà in una seconda comunicazione. A questo punto è possibile entrare alla propria area riservata completando la registrazione.

A cosa serve pagare l’ENPAM

Versando i contributi a questa cassa si accede quindi alla pensione specifica. Con l’ENPAM si percepisce quindi una pensione di base (Quota A) e una quota aggiuntiva in relazione ai contributi versati in più.

Le pensioni garantite da ENPAM sono le seguenti:

  • Pensione di vecchiaia: si riceve al raggiungimento dell’età anagrafica di 68 anni;
  • Pensione anticipata: si può accedere a 62 anni di età, con 30 anni di anzianità dalla laurea e 35 anni di contributi versati;
  • Pensione di inabilità assoluta e permanente: prevista per i professionisti che a causa di una malattia o un infortunio sono diventati inabili al lavoro;
  • Pensione per i familiari dell’iscritto deceduto;
  • Anticipo della prestazione previdenziale: può essere richiesto da specialisti ambulatoriali convenzionati con il Sistema Sanitario Nazionale, dai medici di famiglia e dai pediatri.

Oltre a questi strumenti di pensionamento, l’ENPAM mette a disposizione anche delle indennità specifiche in caso di infortunio o malattia.

Qual è la pensione minima ENPAM

Esiste una pensione minima che viene garantita agli iscritti all’ENPAM: si tratta di 610,772 euro al mese per 12 mesi. Chi ha lavorato come medico o odontoiatra iscritto a questa Fondazione non può quindi ricevere un importo inferiore.

Come parlare con un operatore ENPAM

Per mettersi in contatto con la Fondazione ENPAM gli iscritti possono utilizzare diversi canali: si può inviare una email a info.iscritti@enpam.it oppure recarsi presso gli Ordini provinciali dei medici e odontoiatri.

Ogni città ospita gli uffici riferiti all’Ordine professionale, da cui è possibile ottenere informazioni anche sull’iscrizione all’ENPAM e su come versare i contributi.

Per tutte le richieste di informazioni e chiarimenti:

  • Servizio Accoglienza Telefonica (SAT) Tel. 06.4829.4829

Cosa dichiarare all’ENPAM

Ogni anno è necessario per gli iscritti procedere con una dichiarazione all’ENPAM che riguarda il reddito percepito svolgendo questa professione in modo autonomo.

Per adempiere a questo obbligo è disponibile l’apposito Modello D da compilare e inviare alla Fondazione entro il 31 luglio.

Chi non procede entro questa scadenza e invia il documento in un momento successivo dovrà versare una sanzione di 120 euro.

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