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Rimborso 730 in busta paga: quando arriva e come funziona il conguaglio IRPEF

Rimborso IRPEF: come e quando arriva il rimborso 730 in busta paga? Quando paga l'INPS e quando l'Agenzia delle Entrate? I dettagli


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di - 26 Maggio 2023

Migliaia di lavoratori e pensionati stanno per ricevere nei prossimi mesi in busta paga o nel cedolino pensione il rimborso 730, ovvero il rimborso Irpef relativo al 730 / 2023. Come ogni anno infatti nella dichiarazione dei redditi il contribuente dichiara le spese che ha sostenuto nel corso del 2022 che danno diritto a detrazioni fiscali, ma anche altri eventuali redditi (esempio due CU) che al contrario aumentano il reddito imponibile e di conseguenza l’importo delle imposte da pagare.

Pertanto con la dichiarazione dei redditi si ha un vero e proprio conguaglio fiscale, dal quale scaturiscono crediti o debiti nei confronti del Fisco. Il conguaglio sarà quindi gestito dal sostituto d’imposta che andrà ad indicare in busta paga o nel cedolino pensione il credito o il debito scaturito.

In questa breve guida vedremo quindi come funziona il conguaglio IRPEF e come e quando arriva in busta paga o nella pensione.

Rimborso 730 in busta paga: cos’è e come funziona

Il risultato definitivo delle imposte dovute all’Erario dopo la dichiarazione dei redditi può comportare:

Leggi anche: Elenco spese detraibili 730: cosa scaricare dalle tasse

Dal momento che il saldo a debito o a credito del 730 è di norma gestito dal datore di lavoro direttamente in busta paga, in qualità di sostituto d’imposta, possono verificarsi due ipotesi:

Può capitare inoltre che il lavoratore sia senza sostituto d’imposta al momento della dichiarazione dei redditi, oppure che il sostituto sia l’INPS (ad esempio se è andato in pensione, oppure per i percettori di NASpI o altri sussidi a pagamento diretto).

In considerazione del fatto che l’operatività cambia a seconda che si tratti di trattenuta o rimborso, analizziamo nel dettaglio come avviene e cosa deve fare il datore di lavoro o altro sostituto d’imposta nei casi di conguaglio 730 a credito.

Cos’è e come funziona il modello 730-4

Il primo step relativo alla liquidazione della dichiarazione dei redditi è la ricezione da parte dell’azienda, in via telematica dall’Agenzia delle entrate, dei modelli 730-4 a decorrere dagli ultimi dieci giorni di giugno.

Il modello 730-4 è trasmesso dall’AdE all’indirizzo telematico del datore di lavoro, da questi comunicato per la prima volta:

In caso di modifica dell’indirizzo precedentemente comunicato, è necessario utilizzare il citato modello CSO.

Nell’ipotesi in cui l’azienda riceva un modello 730-4 per il quale non è obbligata ad effettuare alcun rimborso in busta paga, la stessa è tenuta a darne comunicazione in via telematica all’ADE entro i 5 giorni lavorativi successivi la ricezione.

Soglia di 12 euro per crediti / debiti

Il modello 730-4 contiene tutti i dati necessari per trattenere o rimborsare il debito / credito risultante dalla dichiarazione dei redditi del lavoratore.

Tuttavia, non dev’essere eseguita alcuna operazione di trattenuta o rimborso se, per ciascuna imposta o addizionale, l’importo è uguale o inferiore a 12 euro.

Quando il rimborso è erogato dal datore di lavoro

L’IRPEF a credito risultante dal modello 730 è erogata dal datore di lavoro nella prima retribuzione utile o comunque nella paga di competenza del mese successivo quello di ricezione del 730-4.

Le somme anticipate in busta paga vengono successivamente recuperate dall’azienda in sede di liquidazione del modello F24, relativo al mese successivo quello di effettuazione dei rimborsi.

Facciamo l’esempio di un dipendente con retribuzione corrisposta nello stesso mese di maturazione (retribuzione di luglio erogata a luglio).

In tal caso il credito risultante dal modello 730-4, anticipato dal datore di lavoro, dovrà essere dallo stesso recuperato dalle ritenute fiscali operate sulle retribuzioni di luglio, da versare con F24 entro il 20 agosto.

Al contrario, se la retribuzione è corrisposta nel mese successivo quello di maturazione (ad esempio retribuzione di luglio erogata ad agosto), il recupero dei crediti avverrà sulle ritenute da versare con F24 entro il 16 settembre.

Leggi anche: Conguaglio IRPEF di fine anno: occhio alla busta paga di dicembre

Capienza fiscale IRPEF del sostituto d’imposta: cosa significa

Può accadere che l’ammontare dei rimborsi da riconoscere ai singoli lavoratori sia superiore alle ritenute IRPEF operate dal datore di lavoro durante la mensilità di paga. A tal proposito, il calcolo della capienza dev’essere effettuato considerando tutte le ritenute (comprese le addizionali) effettuate, dallo stesso sostituto d’imposta, sulle retribuzioni e le somme di competenza del mese, ivi compresi:

Si parla di incapienza fiscale nel caso in cui l’ammontare delle ritenute complessivamente operate risulti insufficiente a rimborsare i crediti da 730; in tal caso le somme residue dovranno essere riconosciute nei mesi successivi.

Nell’ipotesi in cui vi siano più contribuenti a credito, il rimborso deve avvenire in percentuale uguale per tutti i dipendenti. Per determinare la percentuale è sufficiente dividere l’ammontare delle ritenute per i crediti da rimborsare.

Se il rapporto di lavoro termini prima che tutto il credito venga rimborsato (pensiamo agli stagionali ad esempio), la restante parte andrà nell’ultimo cedolino oppure resterà a credito del lavoratore. Quindi il lavoratore non deve preoccuparsi in quanto il credito non andrà mai perso.

Cosa succede con IRPEF a debito

Se invece il conguaglio IRPEF nel 730 è a debito per il contribuente il sostituto d’imposta si occuperà di trattenere dalla busta paga la somma dovuta in un unica rata o più rate a seconda della scelta effettuata dal contribuente nella dichiarazione dei redditi.

Questa somma trattenuta dallo stipendio sarà poi versata dal sostituto d’imposta direttamente al Fisco tramite F24.

Quando il rimborso 730 arriva da Agenzia delle Entrate

L’Agenzia delle entrate liquida le somme a credito direttamente al lavoratore, a fronte di un modello 730 (ordinario o precompilato) che presenta modifiche, rispetto alla precompilata, tali da:

La liquidazione dei rimborsi ad opera dell’ADE è effettuato entro:

L’Agenzia paga direttamente i rimborsi anche per chi è senza sostituto d’imposta al momento della dichiarazione (es. disoccupato, ma non percettore di NASpI).

N.B. Per il modello 730/2023 redditi 2022, il lavoratore non può scegliere l’opzione senza sostituto seppur con sostituto d’imposta e indicare l’Agenzia delle Entrate per ottenere il rimborso. La novità del Decreto Rilancio non è stata infatti riproposta.

Leggi anche: Modello 730 senza sostituto d’imposta: come funziona il rimborso 730 Agenzia Entrate

Come e quando arriva il rimborso 730 dell’Agenzia delle Entrate

Nelle ipotesi di rimborso diretto dei crediti 730 al beneficiario, ad opera dell’Agenzia entrate, la liquidazione avviene normalmente prima di Natale:

Le somme corrisposte dall’ADE sono quelle derivanti dal 730 a credito, al netto di:

Se l’ammontare dell’acconto eccede il rimborso, il lavoratore è tenuto a versare autonomamente la differenza.

Video guida rimborso 730

Di seguito la nostra video guida relativa al rimborso 730 in busta paga.

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FAQ rimborsi IRPEF

Vediamo ora, attraverso le FAQ, un po’ di casi particolari relativi ai rimborsi IRPEF.

Cessazione del rapporto di lavoro prima del rimborso IRPEF in busta paga

In caso di interruzione del rapporto prima del rimborso in busta paga del modello 730, il datore di lavoro provvede all’elaborazione di un apposito cedolino per il dipendente cessato, contenente le somme dovute.

Rimborsi IRPEF per i collaboratori: come funziona

Un’ipotesi particolare è quella rappresentata dai collaboratori coordinati e continuativi destinatari di compenso con periodicità superiore al mese. Si pensi ad esempio all’amministratore che riceve il compenso nel mese di dicembre.

La gestione dei rimborsi derivanti dalla dichiarazione dei redditi, per i co.co.co, prevede l’obbligo, in capo al datore di lavoro – committente che riceve il 730-4 di erogare le somme dovute con le stesse modalità e tempistiche previste per i lavoratori dipendenti, con successivo recupero in F24.

Rimborso IRPEF dipendente con più datori di lavoro

I dipendenti, di norma con orario di lavoro part-time, possono svolgere due o più rapporti di lavoro con differenti aziende.

In tal caso come gestire le operazioni di conguaglio 730?

La normativa (articolo 14 DPR n. 395/1992) prevede che sia il datore che eroga la retribuzione più elevata ad occuparsi del rimborso 730 in busta paga.

Modello 730 tardivo o integrativo: cosa succede ai rimborsi IRPEF

Altri casi particolari sono quelli rappresentati da:

Nella prima ipotesi, il datore effettua le operazioni di conguaglio a partire dal primo mese utile, comunque non oltre l’anno corrente.

In caso di 730 integrativo, il datore effettua il conguaglio a credito con la retribuzione corrisposta a dicembre, a meno che il rapporto non cessi in una data antecedente. In quest’ultima ipotesi la liquidazione del rimborso avverrà nell’ultimo cedolino paga.

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This post was last modified on 9 Ottobre 2023

Fisco e Tasse
Tags: ABC FiscoIRPEFModello 730Video