Il 4 ottobre, giorno dedicato a San Francesco d’Assisi, patrono d’Italia, diventerà ufficialmente festa nazionale. La notizia arriva dalla Camera dei deputati che, nella seduta di giovedì 23 settembre 2025, ha approvato la proposta di legge (C. 2097-A) per inserire questa data tra le ricorrenze festive riconosciute dal nostro ordinamento.
Quella che fino ad oggi era una celebrazione religiosa, profondamente radicata nella tradizione e nel sentimento popolare, entra quindi a far parte del calendario ufficiale delle festività civili. Si tratta di un riconoscimento di grande valore simbolico, che unisce dimensione spirituale e identità nazionale, e che avrà anche conseguenze pratiche per i lavoratori e le scuole.
Cosa prevede la legge approvata
La proposta di legge approvata alla Camera modifica l’articolo 2 della Legge n. 260/1949, il testo che elenca i giorni considerati festivi a tutti gli effetti. A partire dal 1° gennaio 2026, tra le festività riconosciute sarà inserito anche il 4 ottobre, festa nazionale di San Francesco d’Assisi, patrono d’Italia.
L’elenco aggiornato delle festività comprenderà quindi tutte le domeniche e le principali ricorrenze religiose e civili, tra cui Capodanno, Epifania, Pasqua, 25 aprile, 1° maggio, Ferragosto, 1° novembre, 8 dicembre, Natale e Santo Stefano. Dal 2026, a queste si aggiungerà il 4 ottobre, giornata dedicata al Santo di Assisi.
Ora si dovrà attendere che il testo venga approvato anche al Senato perché diventi Legge dello Stato.
Quando entra in vigore e cosa succede nel 2026
La nuova disposizione entrerà in vigore dal 1° gennaio 2026. Questo significa che il 4 ottobre festa nazionale San Francesco sarà già ufficialmente riconosciuto nel 2026. Tuttavia, c’è un dettaglio importante: nel 2026 il 4 ottobre cade di domenica.
Per i lavoratori ciò comporterà che la prima ricorrenza riconosciuta sarà una festività non goduta. In pratica, non ci sarà un giorno di riposo aggiuntivo, perché la festività coincide con una domenica già non lavorativa. Dal punto di vista della busta paga, però, i contratti collettivi generalmente prevedono un trattamento economico che riconosce comunque la festività, anche se coincidente con la domenica.
Il beneficio di avere un giorno di riposo retribuito in più, cioè una festività goduta, scatterà quindi solo a partire dal 2027, quando il 4 ottobre cadrà in un giorno feriale.
Gli effetti in busta paga
Dal 2026, il nuovo giorno festivo produrrà effetti retributivi in base a quanto stabilito dai contratti collettivi. Le regole generali sono:
- se la festività cade in un giorno lavorativo, al dipendente spetta il riposo retribuito;
- se il lavoratore è chiamato a prestare servizio, scattano le maggiorazioni previste dai CCNL;
- se la festività coincide con una domenica, come nel 2026, si tratterà di una festività non goduta che in molti casi dà comunque diritto a una quota economica aggiuntiva in busta paga.
In questo modo, dal 2027 i lavoratori avranno effettivamente un giorno festivo in più rispetto al calendario attuale.
Perché il 4 ottobre è stato scelto come festa nazionale
San Francesco d’Assisi è il patrono d’Italia e rappresenta una figura centrale della nostra storia culturale e religiosa. La sua vita, improntata alla pace, alla fraternità e al rispetto del creato, lo rende un simbolo universale di valori condivisi.
Il 4 ottobre viene già celebrato in molte città italiane con eventi civili e religiosi. Con la nuova legge, però, questa data acquisterà valore ufficiale a livello nazionale, diventando a tutti gli effetti una festa riconosciuta dallo Stato.
Il percorso legislativo
Come anticipato in un precedente articolo qui, la proposta è stata presentata qualche settimana fa al Parlamento. Dopo l’approvazione alla Camera, la proposta passa ora all’esame del Senato. Una volta concluso l’iter parlamentare e pubblicata in Gazzetta Ufficiale, la legge entrerà definitivamente in vigore.
L’adozione del 4 ottobre festa nazionale San Francesco non avrà solo valore simbolico, ma produrrà conseguenze concrete per lavoratori, scuole e uffici pubblici, a partire dal 2026, con i primi effetti pratici e retributivi effettivi dal 2027.
Conclusione
L’introduzione della festa nazionale del 4 ottobre dedicata a San Francesco d’Assisi è un passaggio storico per il nostro Paese. Dal 2026 entrerà ufficialmente nel calendario delle festività italiane, anche se in quell’anno cadrà di domenica e sarà quindi una festività non goduta. Il vero beneficio in termini di riposo retribuito si concretizzerà solo dal 2027.
Un’occasione per celebrare ogni anno i valori incarnati da San Francesco, unendo tradizione religiosa e riconoscimento civile in un’unica ricorrenza nazionale.