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CCNL Metalmeccanici industria: firmato il rinnovo. Aumenti salariali e nuove tutele

Firmata l’intesa dopo 17 mesi di trattativa
Antonio Maroscia24 Novembre 20254 Mins Read
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Rinnovo CCNL metalmeccanici 2025: aumenti salariali, nuove tutele, più welfare e stabilità. Un accordo che rafforza diritti e sicurezza.

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CCNL Metalmeccanici
Indice:
  • Aumenti retributivi significativi e potenziamento dei flexible benefit
  • Le nuove tutele: salute, sicurezza, stabilità e qualità del lavoro
  • Trasparenza negli appalti e rafforzamento della rappresentanza
  • Diritti individuali e conciliazione vita-lavoro: nuove misure operative
  • Un accordo che ridisegna il futuro del settore

Il rinnovo del contratto nazionale dei metalmeccanici dell’industria è arrivato nella serata di sabato 22 novembre 2025, mettendo fine a una delle negoziazioni più lunghe dell’ultimo decennio. Federmccanica-Assistal e i sindacati Fiom, Fim e Uilm hanno siglato un accordo che riguarda oltre un milione di lavoratrici e lavoratori, rimasto in sospeso dalla scadenza del contratto, avvenuta nel giugno 2024.

La trattativa, segnata da pause, ripartenze e una mobilitazione sindacale diffusa, ha attraversato un periodo complesso per l’industria manifatturiera, tra nuovi cicli tecnologici, tensioni sulle filiere e una crescita economica altalenante.

Aumenti retributivi significativi e potenziamento dei flexible benefit

L’elemento centrale dell’accordo è l’aumento salariale complessivo di 205,32 euro mensili per il livello medio (C3). Una prima tranche è già stata corrisposta nel giugno 2025, mentre le successive tre rate accompagneranno il quadriennio fino al 2028. Il valore dell’incremento supera l’inflazione programmata e punta a consolidare il potere d’acquisto in una fase segnata da rincari diffusi, soprattutto nei beni essenziali.

A rafforzare il pacchetto economico interviene anche l’aumento dei flexible benefit, che passano da 200 a 250 euro, con obbligo di erogazione entro febbraio 2026. Un intervento che amplia il ventaglio di strumenti disponibili per coprire spese di welfare, istruzione, salute e servizi alla famiglia, sempre più richiesti dai lavoratori del comparto.

In sintesi, a livello economico, vi sarà un aumento mensile, al livello medio (C3 ex 5° liv.), di 205,32 euro, di cui la prima rata è stata già erogata, per 27,70 euro, il 1° giugno 2025, e a cui seguiranno le rate per i prossimi anni:

  • 53,17 euro il 1° giugno 2026;
  • 59,58 euro il 1°giugno 2027;
  • 64,87 euro il 1° giugno 2028.

Le nuove tutele: salute, sicurezza, stabilità e qualità del lavoro

Il rinnovo non si limita al salario. Introduce un insieme articolato di norme che rispondono ai cambiamenti sociali e produttivi degli ultimi anni. Particolare attenzione è stata posta alle persone con patologie oncologiche o disabilità, che ottengono misure dedicate per facilitare presenza, cura e reinserimento lavorativo. Anche chi opera sui 21 turni beneficerà di una riduzione di otto ore dell’orario complessivo, un intervento che riconosce la pesantezza di un regime continuo e l’impatto sulla salute.

Importante il capitolo dedicato alla stabilità occupazionale: viene fissato al 20% il limite dei contratti a termine, mentre per lo staff-leasing si introduce il diritto all’assunzione dopo quarantotto mesi. Le causali per il ricorso al tempo determinato e alla somministrazione vengono chiarite e rese più stringenti, in un’ottica di maggior trasparenza nell’uso della flessibilità.

Sul versante della sicurezza, gli RLS avranno otto ore aggiuntive di formazione obbligatoria e l’azienda dovrà effettuare analisi strutturate degli incidenti e dei quasi infortuni. Un passo concreto verso un modello di prevenzione più avanzato, essenziale in un settore produttivo dove il rischio operativo è sempre elevato.

Trasparenza negli appalti e rafforzamento della rappresentanza

Le imprese con oltre quattrocento addetti dovranno fornire alle RSU un quadro informativo dettagliato sulle ditte in appalto, sulle condizioni dei cambi di appalto e sulla durata degli affidamenti. Una misura che punta a garantire maggiore controllo lungo le catene produttive e a prevenire squilibri contrattuali fra personale diretto e indiretto.

Parallelamente viene potenziato il ruolo delle rappresentanze sindacali interne, soprattutto nell’ambito dei rapporti informativi biennali e nelle politiche di genere. L’obiettivo è ricostruire un sistema di relazioni industriali più stabile, partecipativo e orientato alla qualità del lavoro.

Diritti individuali e conciliazione vita-lavoro: nuove misure operative

Il contratto rivede in chiave più flessibile la gestione dei permessi retribuiti, riducendo i requisiti di preavviso e consentendo tre episodi annuali di assenza senza comunicazione preventiva. Vengono introdotti tre giorni retribuiti per la malattia dei figli fino ai quattro anni, mentre ai lavoratori migranti viene riconosciuto un periodo da uno a due mesi per favorire il ricongiungimento familiare.

Rafforzato anche il diritto soggettivo alla formazione, con il consolidamento dello strumento “Metapprendo”, pensato per supportare percorsi di crescita professionale all’interno di un settore in continua trasformazione tecnologica.

Un accordo che ridisegna il futuro del settore

Il rinnovo del CCNL conferma la centralità del contratto nazionale nel definire equilibri e diritti in uno dei comparti strategici dell’economia italiana. Resta ora la sfida dell’applicazione concreta nelle aziende, dove molte delle novità introdotte richiederanno procedure nuove, investimenti e un aggiornamento delle relazioni sindacali.

Il 2026 sarà un anno decisivo per misurare l’efficacia delle nuove norme: dagli aumenti retributivi alla sicurezza, dalla stabilizzazione del lavoro alle politiche per la famiglia, la capacità di tradurre l’accordo in miglioramenti tangibili determinerà il reale impatto di questo rinnovo per l’intero settore metalmeccanico.

Fonte: comunicati ufficiali Fim Fiom Uilm

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