Dopo settimane di confronto, è stata siglata l’intesa tra Unionmeccanica Confapi e i sindacati FIM-CISL, FIOM-CGIL e UILM-UIL per il rinnovo della parte economica del contratto nazionale dei metalmeccanici delle piccole e medie imprese. L’accordo riguarda circa 450.000 lavoratori del settore e prevede un aumento retributivo complessivo di 100 euro lordi al quinto livello professionale, distribuito nel biennio 2025-2026.
Si tratta di un’intesa importante che punta a garantire stabilità salariale in un contesto ancora incerto, segnato da inflazione persistente e difficoltà per molte realtà produttive. Il rinnovo tutela il potere d’acquisto dei lavoratori e anticipa un confronto più ampio previsto per i prossimi mesi sulla parte normativa del contratto.
Aumento metalmeccanici 2025: suddivisione in tre tranche
L’incremento salariale sarà distribuito in tre momenti. Una prima quota, pari a 27,90 euro lordi, è stata già anticipata con la busta paga di giugno 2025, grazie alla clausola di salvaguardia inflattiva prevista dal contratto. A partire dal 1° settembre 2025, è previsto un ulteriore aumento di 22,10 euro, mentre la terza e ultima tranche da 50 euro sarà erogata da giugno 2026.
Nel complesso, gli aumenti corrispondono a una crescita del 4,33% del trattamento economico minimo rispetto ai livelli precedenti, andando oltre le previsioni ufficiali dell’inflazione calcolata su base IPCA depurata dai beni energetici importati.
Livello | Aumento lordo biennio 2025–2026 |
---|---|
1° livello | 73,02 € |
2° livello | 80,64 € |
3° livello | 89,47 € |
4° livello | 93,35 € |
5° livello | 100,00 € |
6° livello | 107,22 € |
7° livello | 115,02 € |
8°/8Q livello | 125,09 € |
9°/9Q livello | 139,11 € |
Come funziona la clausola di salvaguardia e inflazione
L’accordo prevede anche una clausola di salvaguardia a tutela del potere d’acquisto: se l’inflazione effettiva nel biennio supererà le previsioni di crescita economica alla base dell’accordo, sarà attivato un meccanismo di recupero automatico, con l’obiettivo di garantire che i salari reali non subiscano perdite.
Questa misura è particolarmente rilevante in una fase storica in cui il costo della vita continua a crescere e molte famiglie faticano a mantenere il proprio tenore economico. La previsione di un adeguamento “a posteriori” rappresenta quindi una forma di garanzia concreta per i lavoratori.
CCNL Unionmeccanica Confapi: una trattativa ancora aperta
Pur avendo definito l’aspetto economico, le parti hanno concordato di proseguire la trattativa per aggiornare anche la parte normativa del contratto. I prossimi incontri sono già stati fissati per settembre, e i sindacati hanno annunciato che porteranno sul tavolo temi legati a orario di lavoro, diritti individuali e sicurezza.
L’accordo raggiunto rappresenta quindi un primo passo positivo, ma non esaustivo, per il rinnovo completo del CCNL Unionmeccanica Confapi. Il coinvolgimento di tutte le sigle sindacali firmatarie rafforza il valore di questo risultato, ottenuto con responsabilità e in tempi relativamente rapidi.
Per approfondimenti
L’accordo per il rinnovo del CCNL dei metalmeccanici delle PMI Unionmeccanica-Confapi per il biennio 2025-2026 garantisce aumenti certi, distribuiti in modo progressivo e accompagnati da tutele contro l’inflazione. È un segnale importante di attenzione verso una categoria strategica del tessuto industriale italiano.
Per approfondire i dettagli dell’intesa, è possibile consultare le note ufficiali pubblicate sui siti delle organizzazioni sindacali: