Una novità attesa da anni cambia finalmente il modo in cui lavoratori e professionisti potranno costruire la propria pensione. Dal 21 novembre 2025 la ricongiunzione dei contributi diventa più semplice e soprattutto più ampia: la Gestione separata INPS non è più “isolata”, ma entra nel circuito delle ricongiunzioni bidirezionali con tutte le altre gestioni previdenziali, comprese le Casse professionali.
Una modifica che potrà incidere concretamente sul futuro previdenziale di chi ha carriere discontinue, più lavori o periodi assicurativi distribuiti tra enti e gestioni diverse.
Che cos’è la ricongiunzione dei contributi
La ricongiunzione è l’operazione che permette al lavoratore di trasferire i periodi contributivi versati in diverse gestioni previdenziali all’interno di un’unica gestione, così da ottenere una sola pensione, più completa e con un importo più adeguato.
In pratica, invece di avere contributi “sparsi” in più casse o fondi (che rischiano di non raggiungere i requisiti minimi per una pensione autonoma), la ricongiunzione permette di riunire tutto in un’unica posizione previdenziale.
È differente dal “cumulo” e dalla “totalizzazione”, perché:
- Ricongiunzione → i contributi vengono fisicamente trasferiti nella gestione scelta.
- Cumulo → le gestioni restano separate, ma i contributi si sommano ai fini della pensione.
- Totalizzazione → consente di maturare la pensione unificando i periodi, con un calcolo specifico.
La ricongiunzione è spesso la scelta migliore per chi vuole valorizzare al massimo i propri contributi, soprattutto quando una gestione risulta più vantaggiosa in termini di calcolo della pensione.

Che cosa cambia con la nuova misura
Il Ministero del Lavoro ha chiarito che da oggi è possibile:
- ricongiungere contributi da altre gestioni verso la Gestione separata INPS;
- ricongiungere contributi dalla Gestione separata INPS verso altre gestioni, comprese le Casse professionali.
Un doppio senso che prima non era ammesso.
Perché prima non si poteva
La Gestione separata era nata nel 1996 come gestione interamente contributiva, mentre molte altre casse erano in una fase di transizione dal sistema retributivo verso quello contributivo.
Per evitare squilibri, era stata tenuta fuori dalle ricongiunzioni.
Ora, con l’allineamento del sistema previdenziale italiano al modello contributivo, non c’è più motivo di considerarla un fondo separato.
Cosa cambia per i lavoratori e professionisti
La novità è particolarmente utile per chi ha una carriera con:
- lavoro dipendente,
- collaborazioni e contratti parasubordinati,
- periodi come libero professionista,
- iscrizione a una Cassa ordinistica,
- versamenti in Gestione separata.
I vantaggi principali:
1. Stop alla frammentazione dei contributi
Contributi sparsi diventano un’unica base più solida per la pensione.
2. Scelta della gestione più conveniente
Si può trasferire verso la gestione che calcola la pensione in modo più favorevole.
3. Possibilità di ottenere una sola pensione più robusta
La ricongiunzione può migliorare sia il diritto sia l’importo dell’assegno.
Ricongiunzione, cumulo e totalizzazione: ora tre strumenti realmente utilizzabili
La ricongiunzione non sostituisce ma affianca:
- il cumulo, gratuito,
- la totalizzazione, utile quando si hanno contributi molto frammentati.
Ora il sistema offre tre strade per valorizzare tutta la storia assicurativa, rendendo la scelta previdenziale più flessibile.
Conclusione
La semplificazione della ricongiunzione con la Gestione separata rappresenta una riforma tecnica ma fondamentale.
Con carriere sempre più discontinue e ibride, la possibilità di unificare i contributi senza barriere artificiali può tradursi in pensioni più eque, continue e complete.
Un passo avanti che allinea finalmente il sistema previdenziale italiano alle esigenze reali del mercato del lavoro moderno.
Fonte: Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali
