Il decreto che riforma la Carta del Docente è stato approvato, e con esso arrivano importanti novità per insegnanti e personale educativo. Il bonus, che fino ad oggi ha rappresentato uno strumento fondamentale per la formazione e l’aggiornamento dei docenti, viene confermato ma con regole riviste. Cambiano i criteri di accesso, le modalità di utilizzo e persino l’importo, che potrebbe non essere più di 500 euro.
La misura entrerà in vigore con l’anno scolastico 2025/26 e punta ad ampliare la platea dei beneficiari, includendo per la prima volta anche i docenti precari con contratto fino al 30 giugno o al 31 agosto, che in passato erano esclusi o ammessi in modo parziale. Un passo importante che riconosce il valore del lavoro svolto dai supplenti, spesso impegnati per l’intero anno scolastico ma privi di tutele economiche aggiuntive.
La Carta del Docente cambia volto
Il nuovo decreto ridisegna la Carta del Docente, mantenendo intatto lo spirito originario – sostenere la formazione professionale e la crescita didattica – ma aggiornandone la struttura.
L’importo annuale del bonus non sarà più fisso: il valore sarà stabilito di anno in anno da un decreto ministeriale, in base alle risorse disponibili e al numero dei beneficiari. È quindi possibile che l’importo finale vari rispetto ai 500 euro tradizionali, soprattutto considerando l’estensione della platea ai supplenti.
Più flessibilità sulle spese, ma con nuove regole
Anche l’utilizzo della Carta cambia. Resta la possibilità di acquistare libri, corsi di aggiornamento, software e strumenti didattici, ma vengono introdotte limitazioni per gli acquisti tecnologici: hardware e software potranno essere comprati solo al momento della prima erogazione o dopo almeno quattro anni dal precedente acquisto della stessa categoria. Si tratta di una regola pensata per favorire un uso più responsabile del bonus, riducendo le spese ripetute su dispositivi e accessori.
Una novità attesa riguarda invece la possibilità di utilizzare la Carta anche per spese di trasporto, come titoli di viaggio o abbonamenti legati ad attività formative. È un’apertura significativa, che riconosce come la mobilità e la partecipazione a eventi, corsi e convegni siano parte integrante della crescita professionale dei docenti.
Quando sarà disponibile la Carta
La nuova Carta del Docente sarà attivata nelle prossime settimane, in vista dell’anno scolastico 2025/26. Gli accrediti effettivi dipenderanno dall’emanazione del decreto interministeriale che fisserà l’importo e le modalità di utilizzo. I docenti potranno generare e spendere i buoni come di consueto tramite la piattaforma dedicata, che verrà riattivata con le nuove funzioni e regole di rendicontazione.
Resta confermata la scadenza per l’utilizzo dei fondi: chi non spenderà il bonus entro il termine stabilito dall’anno scolastico di riferimento rischia di perderne la disponibilità. Sarà quindi importante tenere d’occhio i tempi e conservare le ricevute delle spese, poiché la rendicontazione dovrà essere completata entro novanta giorni dalla validazione dei buoni.
Un bilancio tra aperture e limiti
L’obiettivo del nuovo impianto normativo è duplice: da un lato rendere la misura più equa, ampliando il numero dei beneficiari; dall’altro assicurare un utilizzo più controllato e coerente con le finalità formative. Per i docenti precari rappresenta una conquista, perché finalmente potranno accedere a un bonus finora riservato quasi esclusivamente ai colleghi di ruolo. Per tutti, però, resta l’incognita sull’importo effettivo, che dipenderà dalle risorse assegnate ogni anno.
Non mancano alcune perplessità: la regolamentazione più rigida sugli acquisti tecnologici potrebbe creare difficoltà a chi utilizza frequentemente strumenti digitali nella didattica, mentre la necessità di attendere un nuovo decreto per conoscere l’importo del bonus introduce un margine di incertezza che prima non esisteva.
Un aiuto che si evolve con la scuola
Nonostante le modifiche, la Carta del Docente resta uno strumento prezioso per valorizzare la professionalità degli insegnanti e incentivare la formazione continua. Il nuovo impianto normativo ne amplia la portata, riconoscendo anche il contributo dei supplenti, e apre la strada a un utilizzo più moderno e flessibile delle risorse.
Ora l’attenzione è rivolta alle prossime settimane, quando il decreto attuativo renderà operative le novità e definirà gli importi. Per molti insegnanti sarà il momento di pianificare come utilizzare al meglio questo bonus, in un anno che segna una svolta nella gestione della Carta del Docente.
