C’è una data. Il 26 gennaio 2024 l’Inps provvederà a pagare il primo assegno di inclusione di gennaio, la misura che è andata a sostituire il reddito di cittadinanza. A settembre era già partito il supporto per la formazione e il lavoro, che aveva iniziato a prendere in carico parte dei beneficiari occupabili del vecchio sussidio.
Stando a quanto riferisce l’Inps, hanno richiesto l’assegno di inclusione almeno 300 mila famiglie, che dovrebbero ricevere la carta di inclusione con la prima ricarica già questo mese. Ricordiamo che l’Istituto aveva attivato la procedura per poter richiedere il nuovo sostegno già dal 18 dicembre 2023. Quanti si sono già attivati per richiedere il nuovo sussidio (e per le domande fino al 7 gennaio) lo riusciranno a ricevere nel corso del mese di gennaio.
Ad ufficializzare la data del pagamento dell’assegno di inclusione è il messaggio Inps n. 25 del 3 gennaio 2024. Il 26 gennaio partirà la consegna della carta di inclusione, che potrà essere ritirata presso gli sportelli postali incaricati.
Una notizia, che farà felice molti potenziali beneficiari, è che c’è ancora tempo per richiedere il sussidio e vederselo pagato nel corso del mese di gennaio. E’ necessario, però presentare la domanda entro e non oltre il 7 gennaio 2024.
Pagamento assegno di inclusione gennaio 2024: quando arriva
L’Inps ha provveduto a dare delle indicazioni ben precise su come debbano comportarsi i potenziali beneficiari del nuovo sussidio. Chi riesce a presentare la domanda per ottenere l’assegno di inclusione e sottoscrive il Patto di Attivazione Digitale (dalla piattaforma Siisl) entro il 7 gennaio ha speranza di ricevere il contributo entro questo mese.
A voler essere più precisi, il pagamento è stato fissato al 26 gennaio 2024. A partire dal mese di febbraio gli accrediti dovrebbero arrivare con una maggiore regolarità. Come già succedeva per il reddito di cittadinanza, le ricariche successive alla prima saranno effettuate il 27 di ogni mese. Questo significa, in estrema sintesi, che quanti riceveranno il contributo a gennaio, dovranno aspettare il secondo pagamento con ricarica su Carta ADI il 27 febbraio ed il terzo il 27 marzo. E via discorrendo. Ricordiamo infatti che a differenza del Supporto Formazione Lavoro di 350 euro che arriva con bonifico, l’ADI arriverà come ricarica su apposita Carta di inclusione gestita da Poste Italiane.
Attenzione, però, alle tempistiche. Perché il primo accredito possa avvenire già questo mese, è necessario che l’Inps sia riuscito a completare in tempo utile l’istruttoria. Nel caso in cui gli uffici preposti dovessero prolungarsi nei controlli preventivi, il primo pagamento potrebbe slittare a febbraio.
Dato che il sostegno inizia a decorrere dal mese successivo rispetto a quello in cui è stata presentata la domanda e sottoscritto il Pad, quando viene consegnata la carta sarà caricata con due mensilità: quella di gennaio e quella di febbraio.
Chi lo riceverà dopo gennaio
Ai potenziali beneficiari, che presenteranno la domanda dopo il 7 ma entro il 31 gennaio, il pagamento viene disposto il 15 febbraio. Il 27, invece, verrà accreditata la ricarica relativa al mese corrente. Questo avviene solo e soltanto se entro il 31 gennaio è stato sottoscritto anche il patto di attivazione digitale.
Nel caso in cui le domande vengano presentate dal mese di febbraio in poi, verrà applicato lo stesso calendario che veniva usato per il reddito di cittadinanza. L’assegno di inclusione viene erogato dal 15 del mese successivo a quello in cui è stata presentata la domanda e sottoscritto il Pad. Le successive ricariche, invece, avverranno il 27 di ogni mese.
L’assegno di inclusione per chi non sottoscrive il Pad
È bene ricordare che l’assegno di inclusione viene erogato solo e soltanto dopo che viene sottoscritto il patto di attivazione digitale. Quanti non dovessero averlo sottoscritto entro il 7 gennaio 2024 – anche se hanno presentato regolarmente la domanda – dovranno attendere febbraio per ricevere il primo pagamento.
L’Inps ha sottolineato che si ha diritto ad ottenere il sussidio solo quando tutti e due i passaggi sono stati completati. Questa costituisce una differenza netta con il reddito di cittadinanza, per il quale era sufficiente effettuare la richiesta per vedersi riconoscere il sussidio.
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