Nel mese di novembre i lavoratori italiani si trovano a fare i conti con due ricorrenze che incidono sulla retribuzione: la festa di Ognissanti del 1° novembre e la Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate del 4 novembre.
Entrambe hanno effetti sulla busta paga, ma in modo diverso, a seconda del tipo di contratto, della forma di retribuzione e dei giorni di lavoro previsti.
Vediamo come si riflettono nel cedolino di novembre 2025, considerando che quest’anno il calendario presenta una particolarità: il 1° novembre cade di sabato, mentre il 4 novembre è un martedì.
Il 1° novembre 2025 cade di sabato: cosa cambia in busta paga
La festa di Ognissanti, celebrata ogni anno il 1° novembre, è una festività nazionale riconosciuta per legge.
Nel 2025, tuttavia, cade di sabato, cioè in un giorno che, per molti lavoratori, non rientra nel normale orario di lavoro.
Questo aspetto è determinante per capire se la giornata sarà retribuita come festività goduta, non goduta o se non avrà effetti economici aggiuntivi.
Lavoratori con retribuzione mensilizzata
Chi percepisce una retribuzione mensilizzata riceve ogni mese un importo fisso, indipendentemente dal numero di giorni lavorativi o festivi.
In questo caso:
- se il 1° novembre cade in un giorno non lavorativo, come appunto il sabato, non spetta alcuna voce aggiuntiva in busta paga;
 - se invece il lavoratore prestasse servizio, avrebbe diritto al compenso per le ore lavorate più la maggiorazione festiva prevista dal proprio contratto collettivo (generalmente tra il 30% e il 50%).
 
In pratica, chi non lavora quel giorno non riceve un’indennità extra, poiché la festività non è “persa”, ma semplicemente coincide con un giorno già non lavorativo.
Lavoratori con retribuzione oraria
Per chi è retribuito a ore, la gestione è diversa, perché la paga dipende dalle ore effettivamente lavorate o dalle festività non godute.
- Se il lavoratore non lavora il sabato 1° novembre, ha comunque diritto alla retribuzione per festività non goduta, pari ad una retribuzione giornaliera;
 - Se invece lavora, riceve sia la paga oraria per le ore effettuate che la maggiorazione per lavoro festivo, oltre al compenso aggiuntivo per la festività non goduta.
 
In sintesi, per gli orari la giornata resta comunque retribuita come festiva, mentre per i mensilizzati può passare inosservata se coincide con il giorno di riposo.
Ex festività del 4 novembre 2025 (festività soppressa)
La Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, che cade il 4 novembre, è considerata una ex festività.
Pur rimanendo giornata di commemorazione civile, non è più festiva in senso lavorativo: la sua celebrazione è spostata alla prima domenica di novembre, che nel 2025 sarà il 2 novembre.
Per compensare la perdita del giorno festivo, ai lavoratori spetta un compenso aggiuntivo in busta paga:
- i dipendenti mensilizzati percepiscono un importo pari a 1/26 della retribuzione mensile;
 - i dipendenti orari ricevono una quota aggiuntiva pari a 1/6 dell’orario settimanale.
 
Questa voce è generalmente indicata come “ex festività 4 novembre” e viene riconosciuta a tutti i lavoratori, anche a chi non svolge attività in quella giornata.
Il 2 novembre si lavora (ma nel 2025 cade di domenica)
Piccola curiosità che puntualmente si ripresenta come domanda: il 2 novembre, dedicato alla Commemorazione dei Defunti, non è una festività nazionale.
È un giorno feriale e quindi il 2 novembre si lavora, ma non quest’anno dato che è stato una domenica. Quindi il 2 novembre non dà diritto a trattamenti particolari in busta paga.
Molti lavoratori normalmente scelgono comunque di utilizzare ferie o permessi per questo giorno per creare un piccolo ponte, ma ciò non incide sullo stipendio.
Come si riflettono le festività di novembre in busta paga
Nel cedolino paga di novembre 2025 le voci potranno essere così identificate:
| Data | Tipo di festività | Trattamento in busta paga | 
|---|---|---|
| 1 novembre 2025 (sabato) | Festività religiosa di Ognissanti | Nessuna voce aggiuntiva per i mensilizzati se giorno di riposo. Per gli orari: retribuzione di 1/26 della paga mensile; se lavorato, maggiorazione per lavoro festivo. | 
| 4 novembre 2025 (martedì) | Ex festività o festività soppressa | Retribuzione aggiuntiva pari a 1/26 della paga mensile o 1/6 dell’orario settimanale. | 
Le altre festività nazionali e religiose nel calendario 2025
Oltre a Ognissanti e alla Giornata dell’Unità Nazionale, nel 2025 i lavoratori potranno contare sulle seguenti festività riconosciute per legge, che garantiscono il diritto al riposo retribuito o, se lavorate, le relative maggiorazioni:
- 1 gennaio (mercoledì) – Capodanno
 - 6 gennaio (lunedì) – Epifania
 - 20 aprile (domenica) – Pasqua
 - 21 aprile (lunedì) – Lunedì dell’Angelo
 - 25 aprile (venerdì) – Festa della Liberazione
 - 1 maggio (giovedì) – Festa dei Lavoratori
 - 2 giugno (lunedì) – Festa della Repubblica
 - 15 agosto (venerdì) – Ferragosto
 - 1 novembre (sabato) – Tutti i Santi
 - 8 dicembre (lunedì) – Immacolata Concezione
 - 25 dicembre (giovedì) – Natale
 - 26 dicembre (venerdì) – Santo Stefano
 
Dal 2026 tornerà inoltre ad essere festa nazionale il 4 ottobre, giornata dedicata a San Francesco d’Assisi, Patrono d’Italia, con diritto al riposo retribuito come per le altre festività civili.
Leggi anche:Festa nazionale 4 ottobre San Francesco

In sintesi
Nel 2025 la festa di Ognissanti cade di sabato: per i lavoratori mensilizzati non comporta compensi aggiuntivi, mentre per gli orari resta retribuita come festività.
La giornata del 4 novembre, pur non essendo più festiva, continua a garantire una quota aggiuntiva in busta paga come ex festività.
									 
					