L’INPS ha aggiornato la pagina di riferimento su maternità e paternità per gli iscritti alla Gestione Separata: prendiamo spunto da queste novità per proporre una guida chiara, pratica e ottimizzata per WordPress, utile a libere professioniste, collaboratori e freelance che stanno per diventare genitori.
Negli ultimi anni le tutele per la genitorialità hanno esteso il proprio raggio anche oltre il lavoro dipendente. Oggi, chi lavora in autonomia (o in collaborazione continuativa) può accedere a indennità economiche in caso di gravidanza, parto, adozione o affidamento. Di seguito trovi tutto ciò che serve: requisiti, importi, durata, procedura online, documenti da preparare, esempi concreti ed errori da evitare.
A chi spetta (Gestione Separata)
- Freelance e liberi professionisti iscritti alla Gestione Separata INPS, senza altra copertura obbligatoria per la maternità.
- Collaboratori e co.co.co. iscritti alla Gestione Separata.
- Non titolari di pensione al momento della domanda.
Se hai contemporaneamente un lavoro dipendente con copertura per la maternità/paternità, prevale quella: non si può ottenere una doppia tutela per lo stesso evento.
Requisiti contributivi e condizioni di base
- Contributi minimi: almeno un mese di contribuzione effettiva nei 12 mesi che precedono l’evento (gravidanza, parto, adozione/affidamento).
- Assenza di pensione al momento della domanda.
- Nessun altro regime obbligatorio per la maternità attivo sullo stesso evento (per evitare sovrapposizioni).
Suggerimento pratico: se operi come libera/o professionista, verifica la regolarità dei versamenti. Per i co.co.co. vige il principio di “automaticità” della prestazione, ma per i professionisti i contributi devono risultare effettivamente accreditati.
Periodi di congedo (maternità e paternità)
Maternità (regime ordinario)
- 2 mesi prima del parto + 3 mesi dopo il parto (5 mesi complessivi) + il giorno del parto.
- Flessibilità: puoi optare per 1 mese prima e 4 mesi dopo (sempre 5 mesi totali).
- Lavoro durante il congedo: per la Gestione Separata è possibile continuare l’attività compatibilmente con la situazione sanitaria, senza perdere l’indennità.
Maternità anticipata / interdizione
- Se sussistono complicazioni o condizioni di rischio legate all’attività o all’ambiente di lavoro, può essere disposta interdizione anticipata e la proroga del periodo post partum, fino a un totale di 7 mesi.
Paternità (Gestione Separata)
- Spetta se la madre non può fruire del congedo (morte, grave infermità, abbandono) o in caso di affidamento esclusivo al padre.
- Se la madre non lavora, il padre può fruire fino a 3 mesi dal parto.
- Flessibilità operativa: anche il padre può continuare l’attività lavorativa, se compatibile, percependo comunque l’indennità.
Estensione per redditi bassi
Se il reddito dell’anno precedente risulta inferiore alla soglia minima prevista dall’INPS, è possibile ottenere 3 mesi aggiuntivi di indennità dopo il congedo standard (vale per madre e, nei casi previsti, per padre).
Nota operativa: controlla ogni anno la soglia aggiornata nel tuo fascicolo previdenziale o sulla sezione INPS dedicata.
Quanto si prende: importo dell’indennità
- L’indennità è pari all’80% del reddito medio giornaliero (calcolato sui redditi utili divisi per 365).
- Il pagamento avviene direttamente dall’INPS con accredito su IBAN indicato in domanda.
Esempio semplificato:
se il tuo reddito annuo di riferimento è 18.000 €, il reddito giornaliero è circa 49,32 € (18.000/365). L’80% è ~39,46 €/giorno. Moltiplica per i giorni indennizzati del tuo periodo di congedo (attenzione: l’esempio è puramente indicativo).
Come fare domanda (step-by-step)
- Accedi con SPID, CIE o CNS all’area personale.
- Entra nei servizi per Maternità/Paternità Gestione Separata e compila la domanda.
- Allega il certificato di gravidanza (il medico lo trasmette telematicamente; verifica che risulti associato).
- Dopo il parto: comunica la data entro 30 giorni.
- Monitora l’esito nel Fascicolo previdenziale (da web o app INPS Mobile).
Scadenza perentoria: il diritto decade se la domanda non viene presentata entro un anno dalla fine del periodo indennizzabile. Non ridurti all’ultimo momento.
Documenti e dati utili da avere pronti
- Dati anagrafici e IBAN intestato/coes intestato al richiedente.
- Certificato medico e presunta data del parto (o provvedimenti di adozione/affidamento).
- Storico contributivo (verifica versamenti e periodi coperti).
- Eventuali provvedimenti di interdizione anticipata (se presenti).
- In caso di paternità sostitutiva: documentazione che attesti i presupposti (es. affidamento esclusivo, impedimento della madre).
Errori frequenti da evitare
- Irregolarità contributiva (per i professionisti): rischia di bloccare o ritardare l’indennità.
- Mancata comunicazione della data di parto entro 30 giorni.
- Domanda oltre i termini (oltre un anno dalla fine del periodo indennizzabile).
- Doppia copertura: se c’è già tutela da lavoro dipendente, la Gestione Separata non paga per lo stesso evento.
- IBAN errato/non coerente: causa rifiuti di pagamento o ritardi.
Casi particolari: come muoversi
- Lavori misti (dipendente + autonomo): verifica prima quale gestione copre l’evento.
- Gravidanze a rischio: parla con il medico e attiva per tempo la procedura di interdizione.
- Reddito basso: se ritieni di rientrare nella soglia per l’estensione di 3 mesi, preparati a dimostrarlo e controlla la tua posizione reddituale nel fascicolo.
- Adozione/affidamento: i periodi e le regole sono equiparati; tieni pronte le sentenze o i provvedimenti.
FAQ
Posso lavorare durante il congedo?
Sì, per la Gestione Separata è possibile proseguire l’attività se compatibile con la situazione sanitaria, senza perdere l’indennità.
Se ho un contratto dipendente e uno da freelance?
Prevale la gestione che già tutela la maternità/paternità (di norma il lavoro dipendente). Eviti sovrapposizioni.
Entro quando devo fare domanda?
Hai tempo fino a un anno dalla fine del periodo indennizzabile, ma è consigliabile muoversi prima dell’inizio del congedo.
Come seguo lo stato della pratica?
Dal Fascicolo previdenziale (web) o tramite app INPS Mobile.
Consigli operativi
- Pianifica: imposta un calendario con le scadenze (domanda, allegati, comunicazione data parto).
- Controlla i contributi: accertati che i versamenti risultino accreditati in tempo utile.
- Chiedi supporto: in caso di dubbi, rivolgiti a un CAF/Patronato per l’invio guidato della domanda.
- IBAN corretto: verifica intestazione e coordinate: evita ritardi di pagamento.
- Salva le ricevute: scarica e conserva le ricevute di invio e i protocolli della domanda.
Fonte ufficiale (INPS):
INPS, Notizie