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di Paolo Ballanti - 27 Febbraio 2019
Quali sono i permessi retribuiti che spettano ai lavoratori dipendenti? Capita nell’arco della vita lavorativa di doversi assentare dal lavoro per i più svariati motivi. In alcuni casi, stabiliti dalla normativa sul lavoro, i lavoratori subordinati possono essere esonerati dall’obbligo di lavorare godendo di giorni o ore di permessi lavorativi, i quali possono essere retribuiti o meno dal datore di lavoro.
Le cause che giustificano l’assenza sono stabilite dalla legge e dai singoli contratti collettivi, così come le modalità e i tempi di fruizione. Il dipendente che si assenta senza alcuna giustificazione (assenza ingiustificata) o per motivi non previsti dalla legge o dal contratto collettivo sta violando l’impegno di rendere la prestazione lavorativa e può pertanto incorrere in sanzioni disciplinari, che possono portare nei casi più gravi anche al licenziamento.
In questa guida andiamo a vedere nel dettaglio quali sono i permessi di lavoro e in quali circostanze possono essere richiesti. L’elenco non è comunque esaustivo, in quanto vi sono permessi più specifici previsti solo da alcuni CCNL e che non troverete indicati qui. Vi ricordiamo inoltre che permessi e rol possono essere richiesti dal lavoratore, con le modalità specificate dai CCNL o dai regolamenti aziendali ove previsti.
Le tipologie di permessi sono le più svariate, ma a monte esistono due macro-categorie:
Analizzando i permessi retribuiti vediamo che i motivi che giustificano le assenze possono essere di tipo:
Esistono poi altre tipologie al di fuori queste macro aree, come i permessi sindacali e i permessi retribuiti per i volontari della protezione civile.
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Tra i permessi retribuiti per motivi personali spiccano i permessi studio. La normativa italiana (art. 10 Legge n. 300/70 cosiddetto “Statuto dei Lavoratori”) riconosce ai lavoratori studenti, compresi gli universitari, il diritto a fruire di permessi giornalieri retribuiti per sostenere le prove d’esame.
Sul punto, i contratti collettivi possono intervenire con condizioni di miglior favore. Si pensi ad esempio ad un dipendente (studente universitario) con mansione di conduttore di gru cui si applichi il CCNL Edili – Industria. Questo prevede per i lavoratori studenti che devono sostenere prove d’esame il diritto a permessi studio retribuiti per un massimo di 150 ore in un triennio, usufruibili anche in un solo anno.
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Altra tipologia sono i permessi per lutto o documentata grave infermità di un familiare. Ci si riferisce a:
La normativa (Legge n. 53/2000 e Decreto ministeriale 21/07/2000 n. 278) fissa un tetto di 3 giorni all’anno. Ai CCNL è riservata la possibilità di intervenire con condizioni di miglior favore. Si pensi al Contratto collettivo Alimentari – Industria che riconosce 4 giorni di permesso retribuito in caso di decesso del coniuge (anche se separato), un parente entro il 2° grado anche non convivente ovvero un soggetto componente la famiglia. I giorni in questione si computano per ogni evento anziché su base annua come prevede la legge.
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Hanno diritto a permessi retribuiti (in alternativa all’esser collocati in aspettativa per l’intera durata del mandato) i lavoratori che ricoprono le seguenti cariche:
I dipendenti nominati presidente, vicepresidente, segretario, scrutatore, rappresentante di lista o di gruppo di partiti o di comitati promotori di referendum, presso i seggi elettorali in occasione di qualsiasi tipo di consultazione, hanno diritto a permessi retribuiti per tutta la durata delle operazioni di voto.
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Tra i permessi retribuiti per motivi medici e sanitari figurano in primis quelli previsti dalla Legge n. 104/92 per:
Discorso diverso per i genitori del figlio disabile:
I permessi previsti dalla Legge n. 104/92 sono a carico dell’INPS e anticipati dal datore di lavoro in busta paga. Rientrano in questa categoria anche i cosiddetti permessi per malattia del figlio.
Discorso identico per i lavoratori che donano gratuitamente il sangue e hanno diritto ad un permesso retribuito a carico dell’INPS per l’intera giornata lavorativa in cui effettuano la donazione.
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Anche i dipendenti donatori di midollo osseo hanno diritto a permessi retribuiti (a carico dell’INPS ma anticipati dall’azienda) per l’espletamento degli atti preliminari alla donazione, per la donazione stessa e per i giorni di convalescenza.
Infine, la contrattazione collettiva o le prassi aziendali possono prevedere permessi retribuiti per svolgere visite mediche.
Al di fuori delle tre macro-categorie esistono altre tipologie di permessi retribuiti. Come quelli spettanti ai lavoratori nominati dirigenti di RSA/RSU e necessari per l’espletamento del loro incarico:
Infine, i dirigenti sindacali provinciali e nazionali hanno diritto a permessi retribuiti nel rispetto del monte ore annuo / mensile fissato dal contratto collettivo applicato.
Permessi sindacali
I lavoratori che appartengono ad organizzazioni inserite nell’elenco nazionale del volontariato di protezione civile hanno diritto a permessi retribuiti nei seguenti limiti:
L’azienda può inoltrare apposita richiesta al Dipartimento della Protezione Civile per ottenere il rimborso delle retribuzioni erogate al dipendente impegnato come volontario.