Gli aiuti per disoccupati consistono in misure economiche, bonus, indennità, sussidi e agevolazioni in favore delle persone che si trovano in momentanei periodi di disoccupazione per la perdita del lavoro, oppure perchè alla ricerca di nuova occupazione. L’ordinamento italiano prevede infatti numerose forme di sostegno al reddito per coloro che si trovano in stato di disoccupazione.
Gran parte degli aiuti, che per comodità chiameremo bonus per disoccupati, sono erogati dall’INPS direttamente al beneficiario, come avviene per l’indennità di disoccupazione NASPI riservata ai lavoratori dipendenti per il Reddito di cittadinanza, il sussidio di disoccupazione è accreditato su un’apposita carta di pagamento elettronica, la cosiddetta “Carta RdC”.
Diversi invece sono i cosiddetti bonus Isee basso fra cui ad esempio la social card per disoccupati per pagare le utenze e piccole spese che spetta ad altre condizioni. Vi sono infine numerosi bonus e sussidi, anche temporanei per far fronte ai periodi di crisi, come quello che stiamo attraversando a causa della pandemia da covid-19.
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Aiuti per disoccupati 2023: quali sono bonus e agevolazioni più importanti
A prescindere dalle differenze citate, ciò che accomuna gli interventi anti-disoccupazione è la finalità di garantire un sostegno temporaneo a chi è senza lavoro, favorendone il reinserimento professionale.
Analizziamo la disciplina con i singoli aiuti, agevolazioni e sussidi di disoccupazione nel dettaglio.
Bonus disoccupati: indennità di disoccupazione NASPI
Il principale sussidio di disoccupazione per i lavoratori dipendenti, eccezion fatta per gli operai agricoli, è il sussidio mensile NASPI.
Come anticipato, la perdita del lavoro dev’essere involontaria. Questo significa che questo sussidio per disoccupati spetta per le ipotesi di interruzione del rapporto a fronte di:
- Licenziamento, compreso quello per giusta causa o giustificato motivo oggettivo (cosiddetto “licenziamento disciplinare”);
- Cessazione del rapporto a tempo determinato per scadenza del termine.
Sono altresì compresi gli eventi di:
- Risoluzione consensuale del rapporto di lavoro intervenuta in sede protetta (Ispettorato territoriale del lavoro) ovvero in ragione del rifiuto di trasferimento del lavoratore ad altra sede della stessa azienda, a condizione che quest’ultima sia distante oltre 50 km dalla residenza o raggiungibile in 80 minuti o più con i mezzi di trasporto pubblici;
- Dimissioni per giusta causa;
- Dimissioni presentate nel periodo tutelato di maternità; da poco questa tutela è stata estesa anche ai lavoratori padri che hanno fruito del congedo di paternità sia obbligatorio che alternativo.
Quali sono requisiti, importo e durata della NASpI
L’assegno per disoccupati spetta in presenza dei seguenti requisiti:
- Stato di disoccupazione (richiesto per l’intero periodo di fruizione della NASPI);
- Almeno 13 settimane di contribuzione nei 4 anni precedenti la perdita del lavoro;
- non servono più le 30 giornate di effettivo lavoro nei 12 mesi precedenti l’inizio del periodo di disoccupazione. Il requisito è stato abrogato.
Previa domanda da inoltrare all’INPS, a pena di decadenza, entro 68 giorni dalla perdita del lavoro; la NASPI è calcolata in base alla retribuzione imponibile ai fini previdenziali degli ultimi 4 anni. Ad ogni modo, l’importo mensile non potrà eccedere un importo stabilito annualmente dall’INPS. Importo che subisce una riduzione in percentuale (cd décalage) dal sesto mese (151° giorno) o dall’ottavo mese (211° giorno) limitatamente ai beneficiari che abbiano compiuto i 55 anni di età.
L’assegno per disoccupati spetta per un numero di settimane pari alla metà di quelle per cui sono stati accreditati contributi negli ultimi 4 anni, comunque entro un massimo di 24 mesi.
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DIS-COLL, come funziona la disoccupazione per i collaboratori
I soggetti iscritti in via esclusiva alla Gestione separata (non pensionati e privi di partita IVA) hanno diritto, per gli eventi di disoccupazione, all’indennità DIS-COLL. Sono ricompresi tra i beneficiari gli assegnisti e i dottorandi di ricerca destinatari di borsa di studio purché, appunto, iscritti esclusivamente alla Gestione citata.
Il sussidio, erogato dall’INPS previa domanda entro 68 dalla cessazione del contratto di collaborazione o dell’assegno di ricerca / dottorato, spetta in presenza di almeno un mese di contribuzione alla Gestione separata, nel periodo dal 1° gennaio dell’anno civile precedente la cessazione, sino alla data stessa di interruzione del rapporto.
La DIS-COLL è riconosciuta mensilmente, per una durata pari alla metà dei mesi in cui sono stati versati contributi nel periodo dal 1° gennaio dell’anno civile precedente l’interruzione del rapporto e l’evento stesso. In ogni caso, la prestazione non potrà avere durata superiore ai 6 mesi.
L’importo dell’indennità è calcolato in funzione del reddito imponibile ai fini previdenziali, derivante dal rapporto di collaborazione, relativo all’anno in cui si è interrotto il contratto ed all’anno solare precedente. Il valore dev’essere successivamente diviso per i mesi di contribuzione o frazione di essi.
L’ammontare mensile non potrà comunque essere superiore a 1.335,40 euro mensili.
Disoccupazione agricola, a chi spetta
Gli operai iscritti negli elenchi nominativi dei lavoratori agricoli, nonché piccoli coloni, compartecipanti familiari e piccoli coltivatori diretti, possono accedere all’indennità di disoccupazione agricola, erogata dall’INPS in misura e con requisiti differenti a seconda che si tratti di operai agricoli a tempo indeterminato (OTI) o a termine (OTD).
Dal 2022 sono inclusi tra i potenziali destinatari della NASpI anche gli operai agricoli a tempo indeterminato, alle dipendenze di cooperative e loro consorzi che trasformano, manipolano e commercializzano prodotti agricoli e zootecnici prevalentemente propri o conferiti dai loro soci. Pertanto questi lavoratori non accedono più alla disoccupazione agricola, ma all’indennità di disoccupazione NASpI.
La disoccupazione spetta agli operai agricoli a tempo indeterminato a fronte di:
- Almeno due anni di assicurazione contro la disoccupazione involontaria;
- Accredito di 102 contributi giornalieri nel biennio rappresentato dall’anno di competenza della disoccupazione e da quello precedente.
Per i lavoratori a termine, al contrario, sono previste due misure alternative:
- Disoccupazione ordinaria riconosciuta in presenza di almeno 102 contributi giornalieri nell’anno di presentazione della domanda ed in quello precedente;
- Disoccupazione speciale spettante in presenza degli stessi requisiti della prestazione ordinaria con, in aggiunta, il requisito di aver lavorato a tempo determinato nell’anno di riferimento del sussidio.
La durata e l’importo della misura variano tra operai a tempo indeterminato e a termine:
- Gli OTI hanno diritto all’indennità (calcolata sul 30% della retribuzione effettiva) per un numero di giornate pari a quelle lavorate, entro il limite annuo di 365;
- Per gli operai a tempo determinato l’indennità è calcolata sul 40% della retribuzione soggetta a contributi, erogata per il numero di giornate di iscrizione negli elenchi nominativi, nel limite di 365 giorni.
Per accedere alla prestazione è necessario inviare domanda telematica all’INPS entro il 31 marzo dell’anno successivo quello di riferimento.
Bonus INPS per disoccupati: assegno di ricollocazione
Fra i bonus INPS per disoccupati forse l’assegno di ricollocazione è il meno conosciuto. Questo aiuto è rappresentato da un voucher, spendibile presso Centri per l’impiego e Agenzie per il lavoro, al fine di ottenere un servizio di ricollocazione professionale.
La misura, inizialmente prevista per i percettori di NASPI da almeno 4 mesi, è stata sospesa a seguito dell’introduzione del Reddito di cittadinanza, con decorrenza 29 gennaio 2019.
Attualmente, l’assegno di ricollocazione (la cui gestione è affidata a Regioni e Province autonome), è riconosciuto ai percettori del Reddito di cittadinanza ed ai lavoratori coinvolti in accordi di ricollocazione nelle ipotesi di Cassa integrazione guadagni straordinaria (per le ipotesi di riorganizzazione aziendale o crisi).
La misura è stata comunque di fatto riassorbita dal Programma GOL.
Reddito di cittadinanza 2023 (RdC)
Fra gli aiuti economici per disoccupati il Reddito di cittadinanza (RdC) risulta essere uno dei più importanti al momento; è una misura economica di contrasto alla povertà, introdotta dal Decreto legge numero 4/2019, finalizzata al reinserimento nel mondo del lavoro e all’inclusione sociale. Non è un vero e proprio aiuto per disoccupati in quanto in taluni casi può essere percepito anche da chi ha un lavoro.
Questo sussidio per disoccupati peraltro è:
- compatibile con le indennità NASPI e DIS-COLL ed ogni altro strumento di sostegno al reddito nei casi di disoccupazione involontaria,
- e spetta per un periodo massimo di 18 mesi, rinnovabili dopo un mese di sospensione.
Il sussidio è riconosciuto in presenza di determinati requisiti anagrafico – residenziali e patrimoniali, in particolare:
- Valore ISEE inferiore a 9.360,00 euro;
- Patrimonio immobiliare (diverso dalla casa di abitazione) non superiore a 30 mila euro;
- Patrimonio mobiliare non superiore a 6 mila euro (single), limite aumentato in funzione del numero dei componenti il nucleo familiare;
- Reddito familiare inferiore a 6 mila euro annui, valore anch’esso soggetto a riproporzionamento in virtù della composizione del nucleo familiare.
L’ammontare del RdC, accreditato mensilmente su una carta di pagamento elettronica (Carta RdC) rilasciata da Poste Italiane, è composto da:
- Quota A, il cui importo annuo è ottenuto moltiplicando il valore di 6 mila euro per il corrispondente parametro di una scala di equivalenza;
- Quota B, pari al canone annuo di locazione, sino ad un massimo di 3.360,00 euro.
L’importo complessivo non potrà comunque eccedere i 9.360,00 euro annui (780 euro mensili), limite da riparametrare in funzione della scala di equivalenza già citata.
Social card disoccupati
La Social Card 2023 (o carta acquisti) consiste in una carta prepagata postale, riconosciuta dallo Stato, che viene ricaricata ogni due mesi con un importo di 80 euro bimensile.
La carta acquisiti rientra comunque più nel novero dei bonus ISEE basso in quanto può essere richiesta dai genitori con figli minori di 3 anni di età in possesso oltre che dei requisiti di cittadinanza, anche di un’Isee 2023 pari ad 7.640,18 euro o di importo minore di 10.186,91 euro all’anno, se di età uguale o maggiore di 70 anni (valori aggiornati al 2023 dal MEF).
Sussidi per disoccupati over 50
Fra gli aiuti per disoccupati un capitolo a parte è riservato agli over 50 o ultracinquantenni. Questo perchè considerati fascia debole o a rischio, proprio perchè in una età considerata non più appetibile per il mondo del lavoro e quindi risulta più difficile il reinserimento lavorativo dopo i 50 anni.
La normativa prevede annualmente aiuti specifici per questa fascia di età; tuttavia al momento non risultano particolari agevolazioni a livello nazionale, ma bisogna vedere a livello delle singole Regioni. In tal caso quindi è bene affidarsi ad una consulenza specifica presso un patronato oppure ai Centri per l’Impiego.
NASpI over 50
Mentre in passato erano previsti periodi più lunghi di disoccupazione per gli over 50 questo aiuto speciale è scomparso con la NASpI.
Tuttavia dal 2022 è previsto un piccolo aiuto per gli over 55: per gli eventi di disoccupazione involontaria verificatisi a far data dal 1° gennaio 2022 si applica il sistema di décalage dall’ottavo mese (211° giorno) anziché a partire dal sesto mese (151° giorno) limitatamente ai beneficiari che abbiano compiuto i 55 anni di età.
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