Nel nostro spazio La Posta di Lavoro e Diritti, dove rispondiamo ai dubbi dei lettori su lavoro, previdenza e welfare, oggi affrontiamo una domanda molto frequente tra chi si trova in difficoltà economica ma risulta ancora escluso dall’Assegno di Inclusione (ADI): è possibile ottenere il beneficio se l’ISEE 2025 è troppo alto a causa di redditi che oggi non esistono più?
Ce lo chiede Giovanni, che ha perso il lavoro nel 2024 ma nel 2023 aveva un’occupazione stabile.
Buongiorno, ho perso il lavoro nel 2024 ma l’ISEE 2025 è ancora basato sul reddito che avevo nel 2023. Quindi risulto sopra soglia e la domanda per l’ADI è stata respinta. Posso fare qualcosa per aggiornare la mia situazione e provare ad avere diritto all’assegno?
Grazie Giovanni per la tua domanda: è una situazione comune e merita una risposta chiara. Vediamo insieme come funziona l’ISEE corrente e come può aiutarti a ottenere l’Assegno di Inclusione, anche se inizialmente ne sei rimasto escluso. In questa risposta vedremo inoltre come aumentare l’importo dell’assegno di inclusione con Isee corrente.
Cos’è l’ISEE corrente e perché può aiutarti
L’ISEE corrente è una versione aggiornata dell’ISEE ordinario. Mentre l’ISEE ordinario 2025 si basa sui redditi del 2023, l’ISEE corrente può tener conto dei redditi e dei patrimoni più recenti, cioè riferiti agli ultimi 12 o 2 mesi, in base al caso.
Se nel 2023 avevi un lavoro stabile ma oggi non hai più un’entrata fissa, l’ISEE corrente serve proprio a fotografare la tua situazione attuale, che potrebbe essere molto diversa. Questo aggiornamento può consentirti di rientrare nei limiti previsti per l’Assegno di Inclusione.
L’ISEE corrente aggiornato anche nella componente patrimoniale è valido fino al 31 dicembre dell’anno in corso, mentre se riguarda solo i redditi, ha validità di sei mesi. In caso di ulteriori variazioni (come perdita del lavoro o cessazione di trattamenti), l’ISEE corrente deve essere aggiornato entro due mesi dal cambiamento.
Quando puoi richiederlo
Puoi fare domanda di ISEE corrente se:
- hai perso il lavoro o cessato un’attività autonoma;
- è terminata una prestazione assistenziale o previdenziale;
- hai subito una riduzione del reddito familiare superiore al 25%;
- il tuo patrimonio mobiliare (es. risparmi) è sceso di oltre il 20% rispetto a due anni prima.
Nel tuo caso, Giovanni, essendo disoccupato nel 2024 ma con redditi nel 2023, sei tra i profili che possono utilizzare l’ISEE corrente per aggiornare la situazione e fare una nuova domanda per l’ADI.
Come funziona per chi ha perso il lavoro
Con l’ISEE corrente, l’INPS non considera più i redditi del 2023, ma quelli degli ultimi mesi. Questo può abbassare notevolmente il valore dell’ISEE e permetterti di:
- accedere all’Assegno di Inclusione, se prima eri escluso;
- ottenere un importo più alto, se sei già beneficiario.
Attenzione però: per richiedere l’ISEE corrente è necessario avere prima un ISEE ordinario valido.
Come aumentare l’importo dell’assegno di inclusione con l’Isee corrente
Non solo chi è stato escluso. Anche chi già riceve l’ADI ma con un importo molto basso può usare l’ISEE corrente per comunicare una variazione reddituale.
Esempio: se nel 2023 hai lavorato per sei mesi, ma ora sei disoccupato, l’INPS continua a considerare quei redditi e ti riconosce un assegno più basso. Con l’ISEE corrente puoi segnalare la perdita del lavoro e aggiornare il calcolo dell’importo mensile.
Quindi sì, l’ISEE corrente può essere utile anche per alzare l’importo dell’Assegno di Inclusione, non solo per ottenerlo da zero.
Come si richiede l’ISEE corrente
Puoi rivolgerti a un CAF o patronato abilitato, oppure fare richiesta direttamente tramite il portale INPS:
- accedi su www.inps.it con SPID, CIE o CNS;
- cerca “ISEE corrente” nella barra di ricerca;
- compila la DSU corrente, allegando i documenti richiesti (cessazione lavoro, riduzione redditi, ecc.);
- attendi l’elaborazione e controlla il nuovo indicatore.
Ricorda che l’ISEE corrente ha una validità limitata: di solito 6 mesi (o 2 mesi in caso di aggiornamento per cessazione del lavoro dipendente). Inoltre, se fai un nuovo ISEE ordinario nel frattempo, il corrente si annulla e dovrà essere rifatto.
In sintesi: quando conviene fare l’ISEE corrente
Chiedi l’ISEE corrente se:
- sei stato escluso dall’ADI per un reddito riferito a una situazione passata e ormai superata;
- hai perso il lavoro nel 2024 o 2025;
- ricevi un importo troppo basso e la tua situazione attuale è peggiorata rispetto al 2023;
- il tuo patrimonio è sceso di oltre il 20%.
Conclusione
L’ISEE corrente può fare davvero la differenza per l’Assegno di Inclusione: permette di aggiornare la tua situazione economica e farti ottenere ciò che ti spetta oggi, non due anni fa.
👉 Il consiglio è semplice: se la tua condizione lavorativa o economica è cambiata, informati presso un CAF o accedi al portale INPS per verificare se puoi richiedere l’ISEE corrente.
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