La disoccupazione NASpI, acronimo di nuova prestazione di Assicurazione Sociale per l’Impiego (ex ASpI ed es disoccupazione ordinaria e con requisiti ridotti), è un sussidio, ovvero una prestazione INPS a sostegno del reddito dei lavoratori che hanno perso involontariamente il lavoro dal 1° maggio 2015. Nel caso in cui un lavoratore subordinato perda in modo involontario la propria occupazione, può contare su tale sussidio di disoccupazione in attesa di nuovo impiego.
Sul fronte normativo non ci sono novità rispetto al 2023 e il Governo non è ancora intervenuto su questa indennità di disoccupazione. Bisognerà presto aggiornare gli importi della Naspi al 2024, in quanto questo sono adeguati annualmente all’inflazione accertata nei 12 mesi precedenti. Tuttavia dobbiamo attendere un documento di prassi dell’INPS per ottenere i nuovi importi ufficiali.
In questa guida completa, vedremo quindi a chi spetta, quali sono i requisiti, durata, calcolo, sospensione e decadenza della indennità di disoccupazione NASpI 2024.
Indice dei contenuti
- Naspi: quali sono i requisiti e a chi spetta
- Quanto spetta di NASpI
- Quanto dura la NASpI
- Calcolatore NASpI online
- Quando si presenta la domanda di Naspi
- Come si presenta la domanda di Naspi
- Cos’è e come funziona la domanda Naspi Precompilata
- Quando arrivano i soldi della NASpI
- DID Online
- Decadenza e sospensione Naspi
- Cumulabilità NASpI con borse di studio, stage e tirocini e altre precisazioni
- NASpI e viaggi all’estero
Naspi: quali sono i requisiti e a chi spetta
I destinatari del sussidio di disoccupazione INPS sono lavoratori dipendenti, ricomprendendo in questa categoria anche gli apprendisti e i soci di cooperativa.
Questi ultimi, accanto al rapporto associativo devono aver instaurato anche un rapporto subordinato. Rimangono invece esclusi da questa disoccupazione i dipendenti a tempo indeterminato delle pubbliche amministrazioni e gli operai agricoli.
Quali sono i requisiti per accedere alla NASpI
Per accedere al pagamento dell’indennità di disoccupazione il lavoratore deve rispettare i seguenti requisiti di carattere oggettivo:
- stato di disoccupazione intendendo la perdita del lavoro per cause indipendenti dalla volontà del lavoratore;
- requisito contributivo: tredici settimane di contribuzione nei quattro anni precedenti l’inizio del periodo di disoccupazione;
requisito lavorativo: trenta giorni di lavoro effettivo nei dodici mesi precedenti l’inizio della disoccupazione.
Andiamo con ordine e vediamo nel dettaglio quali sono i requisiti obbligatori su elencati per accedere alla disoccupazione.
Stato di disoccupazione
Quale relazione c’è fra Naspi e stato di disoccupazione? Occorre precisare che devono essere soddisfatte due condizioni:
- una ovvia, essere privi di occupazione (ovvero aver perso involontariamente la propria occupazione);
- l’altra quella di aver dichiarato al centro per l’impiego la propria immediata disponibilità allo svolgimento di attività lavorativa e partecipare a misure di politica attiva del lavoro.
Vi sono comunque alcune ipotesi in cui è possibile percepire la disoccupazione pur lavorando (prestazioni occasionali); oppure questa si può sospendere per rioccupazioni di brevi periodi, ma affronteremo il discorso in seguito.
Leggi anche: stato di disoccupazione
Naspi e dimissioni
Nonostante la perdita del lavoro debba essere indipendente dalla volontà del lavoratore vi sono alcune eccezioni. E’ infatti possibile accedere al trattamento di disoccupazione dopo le dimissioni, quindi evento dipendente dalla volontà del lavoratore:
- durante il periodo tutelato di maternità;
- dimissioni per giusta causa, cioè quando si sia verificata una causa che non consente la prosecuzione, nemmeno provvisoria, del rapporto di lavoro. A titolo esemplificativo il non pagamento delle retribuzioni da parte del datore di lavoro.
L’ulteriore eccezione è il caso della risoluzione consensuale allorquando sia intervenuta nell’ambito della procedura conciliativa presso la Direzione Territoriale del Lavoro. Oppure nell’ipotesi di licenziamento con accettazione dell’offerta di conciliazione proposta dal datore di lavoro entro i termini di impugnazione stragiudiziale del licenziamento.
Infine per dimissioni a seguito del rifiuto del lavoratore al proprio trasferimento ad altra sede della stessa azienda distante oltre 50 km dalla residenza del lavoratore. Lo stesso vale se la sede è mediamente raggiungibile in 80 minuti con mezzi di trasporto pubblici. Questa ultima ipotesi è stata confermata anche con Messaggio INPS n. 369 del 26 gennaio 2018.
Requisito contributivo
Anche per la Naspi 2023 INPS il requisito contributivo rimane invariato, le settimane di contribuzione utili sono tredici nei quattro anni precedenti l’inizio del periodo di disoccupazione.
Per “utili” si intendono, a titolo esemplificativo, anche i contributi figurativi accreditati per maternità obbligatoria. Questo vale se all’inizio del periodo di astensione risulta già versata contribuzione. Stesso discorso per i periodi di congedo parentale, purché regolarmente indennizzati e intervenuti in costanza di rapporto di lavoro. Oppure i periodi di astensione dal lavoro per malattia dei figli fino agli 8 anni di età, nel limite di cinque giorni lavorativi nell’anno solare.
Al contrario non sono considerati utili, anche se coperti da contribuzione figurativa i periodi di cassa integrazione straordinaria e ordinaria con sospensione dell’attività a zero ore. Oppure i periodi di assenza per permessi e congedi fruiti dal lavoratore per assistere un soggetto con handicap in situazione di gravità, che sia coniuge, genitore, figlio, fratello o sorella convivente.
Essendo periodi non utili al conteggio questi vengono “neutralizzati” ampliando il quadriennio di riferimento (ovvero gli ultimi 4 anni).
Requisito lavorativo
Dalla disoccupazione Naspi 2023 vengono abolite le trenta giornate di lavoro nei dodici mesi che precedono l’inizio del periodo di disoccupazione. Per il calcolo di questo requisito le 30 giornate si intendevano di effettiva presenza al lavoro, a prescindere dalla loro durata oraria e si parla di giornate di calendario, quindi valeva il periodo dal – al e non dovevano quindi essere per forza giornate lavorate.
NASpI Circolare INPS – Numero 2 del 04-01-2022
Il testo della Circolare INPS in oggetto.
Circolare INPS n° 2 del 04-01-2022 (121,1 KiB, 2.394 hits)
Quanto spetta di NASpI
Ma come si calcola la Naspi e quanto spetta? Per calcolare l’importo dell’indennità di disoccupazione spettante è necessario munirsi di estratto conto previdenziale (reperibile anche tramite procedura telematica attraverso il sito INPS) e calcolatrice. A questo punto occorre sommare tutte le retribuzioni imponibili ai fini previdenziali, ricevute negli ultimi 4 anni, e dividere il risultato per il numero di settimane di contribuzione, infine il quoziente ottenuto deve essere moltiplicato per il coefficiente 4,33.
Con una circolare che l’INPS rilascia ogni anno, vengono aggiornati all’inflazione l’importo massimo e l’imponibile di riferimento della NASpI. Con la circolare numero 14 del 3 febbraio 2023 l’INPS ha comunicato l’importo massimo mensile della NASpI per l’anno 2023 che aumenta dai 1.360,77 euro per il 2022 ai 1.470,99 euro per il 2023. Un cospicuo aumento, dovuto alla alla variazione annuale dell’indice ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati. Pertanto di seguito, aggiorniamo il paragrafo dedicato al calcolo con i nuovi importi. Sulla base della variazione di detto importo cambia anche il contributo o ticket NASpI.
Se dal risultato di tale calcolo la retribuzione mensile è pari o inferiore al minimale mensile fissato dall’INPS annualmente di 1.352,19 euro per il 2023 (retribuzione di riferimento, importo aggiornato al 2023), l’importo della NASPI è pari al 75% della suddetta retribuzione. Se è oltre a tale soglia, viene aggiunto al 75% un importo pari al 25% del differenziale tra la retribuzione mensile e il predetto importo. In ogni caso, l’importo massimo dell’indennità non può superare i 1.470,99 euro al mese (importo aggiornato al 2023 rispetto ai 1.360,77 euro al mese del 2022). Da considerare, inoltre, che dopo i primi mesi l’importo si riduce sulla base del meccanismo del décalage così come spiegato in seguito.
Vediamo un esempio pratico con importi aggiornati alla circolare INPS numero 14 del 03/02/2023
- Imponibile previdenziale: 40.000€
- Settimane lavorate negli ultimi 4 anni: 104
- (Imponibile previdenziale / numero di settimane lavorate) * 4.33 (40.000 / 104) * 4.33 =
- 384.16 * 4.33 = 1.663,41
- Essendo la retribuzione mensile ottenuta superiore a 1.352,19 euro è necessario considerarne il 75% e aggiungere il 25% della differenza tra la retribuzione mensile e il predetto importo.
- 1.352,19 euro * 75% = 1014,14
- 1.663,41 – 1.352,19 = 311,22 * 25 % = 77,80
- L’importo mensile di NASPI spettante è pari ad euro:
- 1.091.94 = (1014,14 + 77,80 = 1.091,94)
Riduzione NASpI o décalage
La Legge 234/2021 (articolo 1 comma 221 lettera c) modifica dal 1° gennaio 2022, il décalage; ovvero la riduzione dell’importo mensile NASpI in misura pari al 3% al mese.
- per gli eventi di disoccupazione involontaria interventi fino alla data del 31 dicembre 2021 la NASpI si riduce del 3% al mese a decorrere dal primo giorno del quarto mese di fruizione;
- per gli eventi di disoccupazione involontaria verificatisi a far data dal 1° gennaio 2022 si applica il nuovo sistema di décalage a partire dal sesto mese (151° giorno) o dall’ottavo mese (211° giorno) limitatamente ai beneficiari che abbiano compiuto i 55 anni di età.
N.B. come indicato in premessa la Legge di Bilancio 2022 ha ripristinato la decurtazione che era stata sospesa dal Decreto Sostegni bis.
Importo massimo NASpI per il 2023
Come anticipato sopra con circolare INPS numero 14 del 03/02/2023 l’INPS ha rilasciato l’importo massimo del trattamento di disoccupazione NASpI 2023.
- La retribuzione di riferimento per il calcolo della indennità di disoccupazione NASpI è pari ad euro 1.352,19 euro per il 2023.
- L’importo massimo mensile della Naspi per il 2023 è fissato in euro 1.470,99 euro al mese.
Quanto dura la NASpI
Quanto dura la Naspi? La durata della disoccupazione varia in base alla storia contributiva di ogni soggetto: è corrisposta per un numero di settimane pari alla metà delle settimane di contribuzione degli ultimi quattro anni, fino ad un massimo di 24 mesi.
Nonostante la previsione di riduzione della durata a 18 mesi con decorrenza 2017, è stata riconfermata la durata iniziale di 24. Questo in considerazione all’eliminazione dell’indennità di mobilità ed essendo quindi la NASPI dal 2017 la forma principale di sostegno al reddito. L’indennità tuttavia non rimane invariata per tutto il periodo, come detto in precedenza dopo qualche mese l’importo si riduce mensilmente.
Calcolatore NASpI online
Per quanto riguarda importo e durata della Naspi c’è una importante novità comunicata dall’Istituto. Infatti per conoscere con precisione l’importo delle rate della NASpI e la durata della disoccupazione è ora molto più facile.
Oltre al calcolo che abbiamo indicato in precedenza, il cittadino può accedere al sito INPS per conoscere con precisione tutti i dati. Si tratta quindi di un vero e proprio calcolatore NASpI online.
In particolare si può dirigere in “Tutti i servizi” – “Nuova Assicurazione sociale per l’impiego ( NASpI): consultazione domande” e inserire le proprie credenziali (PIN o SPID) e trovare tutte le informazioni necessarie relative all’ultima domanda di disoccupazione presentata.
Per maggiori approfondimenti vi lascio alla ns guida completa su questa novità, la trovate seguendo questo link.
Quando si presenta la domanda di Naspi
Quando presentare la domanda di NASpI? Entro quanto tempo dalla perdita del lavoro si può richiedere la Disoccupazione? Al fine di ottenere la prestazione di disoccupazione Naspi 2023 è necessario presentare la domanda, a pena di decadenza, all’INPS, in modalità telematica, entro 68 giorni dalla cessazione del rapporto di lavoro.
A seconda di quando viene presentata la domanda l’importo decorre da un termine differente:
- dall’ottavo giorno successivo alla data di cessazione del rapporto di lavoro, se la domanda viene presentata entro l’ottavo giorno;
- dal giorno successivo a quello di presentazione della domanda, nel caso in cui questa sia presentata dopo l’ottavo giorno;
- nel caso in cui vi sia un periodo di malattia, maternità o infortunio decorre dall’ottavo giorno successivo al termine dell’evento se la domanda viene presentata entro l’ottavo giorno;
- dal giorno successivo alla presentazione della domanda se presentata successivamente all’ottavo giorno, rispettando comunque i termini di legge;
- in caso di licenziamento per giusta causa la Naspi parte con un ritardo di 30 giorni rispetto alla normalità.
Unica eccezione a tale regola è la proroga della presentazione della domanda NASpI nel periodo di covid-19 (come descritto in seguito).
Come si presenta la domanda di Naspi
Con messaggio 2385 del 27 giugno 2023 INPS ha reso nota la fine del periodo sperimentale inerente alla nuova procedura di domanda di NASpI. La nuova procedura rappresenta ora la modalità esclusiva di presentazione delle domande di NASpI ed è fruibile accedendo al percorso: “Sostegni, Sussidi e Indennità – Per Disoccupati – NASpI indennità mensile di disoccupazione”.
La disoccupazione NASpI può essere richiesta tramite i consueti canali telematici:
- tramite servizi online per il cittadino con accesso tramite SPID (il PIN INPS personale non è più valido dopo lo switch off con lo SPID);
- con l’ausilio di un patronato;
- tramite contact center INPS numero verde 803164 gratuito da fisso e 06164164 da mobile a tariffazione al minuto;
Come fare domanda di disoccupazione NASpI online
Il metodo più semplice ed economico è sicuramente quello di fare domanda di disoccupazione online con il proprio SPID o CIE sul sito dell’Istituto. E’ il modo più economico in quanto bensì la domanda via patronato è gratuita in sede di presentazione, ai pagamenti sarà applicata una trattenuta mensile che servirà a pagare il patronato stesso.
Anche il metodo tramite contact center è gratis, ma forse un tantino più complicato della domanda online.
Cos’è e come funziona la domanda Naspi Precompilata
Ulteriore recente novità sulla disoccupazione riguarda la domanda. Infatti in via sperimentale molti contribuenti troveranno la domanda di NASpI precompilata dall’INPS nella propria area riservata.
Presto il servizio sarà accessibile a tutti tramite l’accesso all’area riservata al cittadino sul portale tramite accesso con PIN personale (finchè non verrà disattivato) o SPID, CNS e CIE 3.0.
Abolizione del Modello SR163
Dal mese di aprile 2020 non è più necessario, durante la richiesta della NASpI, compilare e inviare all’INPS il modello SR163.
Il modulo INPS SR163 che serviva a documentare chi è il titolare del conto corrente sul quale avverranno i pagamenti NASpI è stato infatti abolito. Questo modello non deve più essere inviato online durante la domanda di Naspi telematica, oppure in forma cartacea direttamente allo sportello territoriale INPS di competenza.
L’INPS infatti prima del pagamento accede direttamente ad una apposita Banca Dati e verifica la regolarità e l’esattezza dei dati bancari inseriti in sede di domanda.
Leggi anche: Modello sr163 INPS: soppressione della certificazione del Conto Corrente
Quando arrivano i soldi della NASpI
Sicuramente è una delle domande più frequenti sulla Naspi è quando arrivano i soldi? Ovviamente è fra i dubbi più frequenti, visto che chi si trova in disoccupazione ha necessità di ricevere i pagamenti nel minor tempo possibile.
Purtroppo per questa domanda non esiste una risposta certa, cioè non c’è un vero e proprio calendario dei pagamenti NASpI INPS. Infatti la data dipende per prima cosa da quando è stata presentata la domanda. Poi i tempi di pagamento variano da sede a sede, dai tempi di lavorazione delle domande e da tanti altri fattori. Partiamo comunque dal principio che bisogna attendere almeno un mese dalla domanda per il primo pagamento. Sempre che si siano seguiti alla lettera tutti i passi previsti dalla normativa.
In ogni caso la novità illustrata sopra relativa alle rate di disoccupazione già calcolate sul sito, probabilmente permetterà di visualizzare anche il calendario dei pagamenti Naspi aggiornato con le date dei pagamenti della disoccupazione.
DID Online
Una volta presentata la richiesta all’INPS e firmata la dichiarazione di immediata disponibilità presso il centro per l’impiego, questi dati vengono trasmessi all’Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro (ANPAL).
Dal 1° dicembre 2017 la dichiarazione di immediata disponibilità – DID per il riconoscimento dello status di disoccupato, potrà essere rilasciata solo online sul sito ANPAL. Tuttavia rimane confermato che i disoccupati che accedono alla NASpI o che beneficiano di una prestazione a sostegno al reddito non devono fare la DID online, in quanto la domanda di NASpI equivale a fare anche questa dichiarazione.
Decadenza e sospensione Naspi
Il D.Lgs. 150 del 14 settembre 2015 recante disposizioni per il riordino della normativa in materia di servizi per il lavoro e di politiche attive ha introdotto misure atte a rafforzare i meccanismi di condizionalità ai fini della fruizione delle prestazioni a sostegno del reddito.
Per questo motivo l’inosservanza degli obblighi del disoccupato portano ad alcune sanzioni che possono essere la completa o parziale decurtazione della NASPI, la sospensione o la decadenza dell’integrazione salariale.
La decadenza si ha quando il percettore della NASpI perde lo stato di disoccupazione, venendo a mancare uno dei requisiti per il suo ottenimento. In secondo luogo si perde nelle situazioni in cui non partecipi in modo attivo alle attività proposte nel patto di servizio. Oppure nel caso di mancata presentazione alla convocazione per gli appuntamenti con il tutor per la conferma dello stato di disoccupazione e la stipula del patto di servizio. Infine se rifiuta un’offerta di lavoro in linea con le caratteristiche professionali.
Sospensione NASpI
Vi sono invece situazioni in cui la prestazione viene sospesa oppure ridotta. La sospensione opera nel caso in cui il disoccupato ottenga una rioccupazione con contratto di lavoro subordinato a tempo determinato di durata non superiore a sei mesi, per tale periodo l’indennità NASPI è sospesa riprendendo al termine del contratto per il periodo residuo spettante.
Il lavoratore non deve fornire alcuna comunicazione in quanto la sospensione opera d’ufficio sulla base delle comunicazioni obbligatorie.
I casi della riduzione, invece, riguardano le situazioni di svolgimento da parte del beneficiario di attività lavorativa in forma autonoma o subordinata da cui, però, derivi un reddito inferiore al limite di conservazione dello stato di disoccupazione.
Il soggetto interessato deve obbligatoriamente comunicare all’INPS entro un mese dall’inizio dell’attività lavorativa il reddito derivante dalla stessa e l’indennità viene ridotta di un importo pari all’80% dei redditi presunti, rapportati al tempo che intercorre tra le date di inizio e fine attività.
Cumulabilità NASpI con borse di studio, stage e tirocini e altre precisazioni
Con la Circolare INPS 174 del 2017 l’Istituto ha rilasciato importanti chiarimenti e precisazioni sulla compatibilità e cumulabilità della disoccupazione, pensiamo ad esempio a Naspi e Partita IVA. In particolare la Circolare fa riferimento alla compatibilità e cumulabilità della NASpI con:
- redditi da nuovo lavoro subordinato;
- caso di 2 lavori part-time (con cessazione di uno dei due);
- lavoro autonomo preesistente e nuova attività;
- lavoro di tipo accessorio (e altre forme di lavoro flessibile).
La circolare chiarisce inoltre la cumulabilità e compatitibilità del sussidio di disoccupazione con altri redditi quali:
- borse di studi;
- stage e tirocini professionali;
- attività sportiva dilettantistica;
La circolare si sofferma infine sulle situazioni di compatibilità e cumulabilità della indennità di disoccupazione per:
- gli iscritti ad albi professionali e liberi professionisti;
- per i possessori di Partita IVA;
- attività svolte in ambito societario, funzioni di Amministratore, Consigliere e Sindaco.
Leggi anche: disoccupazione cumulabilità e compatibilità
Contratto di lavoro part time e NASpI
Il lavoratore con contratto di lavoro part time ha diritto alla NASpI, ma per il calcolo bisogna tenere conto della percentuale di part-time e del minimale contributivo. A tal proposito abbiamo realizzato una guida proprio dedicata ai lavoratori a tempo parziale che perdono involontariamente il proprio lavoro.
Leggi anche: Contratto di lavoro part time e NASpI
Per i lavoratori con due o più contratti part-time che perdono involontariamente uno dei lavori inoltre vige la regola della cumulabilità e a talune condizioni possono continuare a lavorare e a percepire comunque l’indennità di disoccupazione.
Leggi anche: NASPI con due contratti part-time: le regole
NASpI e viaggi all’estero
Con la circolare INPS numero 177 del 28 novembre 2017, l’Istituto ha fornito importanti precisazioni sulle situazioni di concomitanza di NASPI e viaggi all’estero.
L’INPS ha di fatto esteso la possibilità di percepire la disoccupazione anche a coloro che si trovino all’estero, sia che si tratti di viaggi in cerca di nuova occupazione che per motivi diversi.
Leggi anche: disoccupazione e viaggi all’estero