Una delle domande più frequenti che riceviamo riguarda la possibilità di andare in pensione senza contributi. Tante persone ci scrivono perché durante la loro vita si sono dedicate alla famiglia, oppure hanno lavorato in nero, o semplicemente non hanno mai potuto accedere a un’occupazione stabile. L’ultima email giunta in Redazione è di Paola che scrive:
Buongiorno, mi chiamo Paola, ho 63 anni e ho sempre fatto la casalinga. Non ho mai lavorato con un contratto regolare e quindi non ho contributi versati all’INPS. Mi chiedevo: in casi come il mio, è possibile ottenere una pensione, anche minima? E cosa bisogna fare per richiederla? Attualmente non ho un reddito fisso. Spero possiate darmi qualche indicazione, anche per sapere a chi rivolgermi. Vi seguo sempre con interesse, grazie in anticipo per la risposta. Paola S. – Pescara
In questa guida ti spieghiamo in modo semplice quale pensione spetta a chi non ha contributi o ne ha pochissimi, inclusa la situazione delle donne casalinghe, e come funziona l’assegno sociale, che oggi rappresenta la risposta a chi non ha mai avuto un rapporto contributivo.
Si può andare in pensione senza contributi?
La pensione di vecchiaia classica richiede almeno 20 anni di contributi e il compimento dei 67 anni di età. Ma cosa succede se non si è mai versato nulla?
In Italia, chi non ha contributi o non ha raggiunto i contributi minimi per la pensione può accedere a una misura assistenziale chiamata assegno sociale. Questa prestazione non dipende dai versamenti ma dalla situazione economica e dalla residenza in Italia.
Pensione minima senza contributi: cos’è l’assegno sociale?
L’assegno sociale è la forma di pensione per chi non ha mai lavorato, erogata dall’INPS. È riservata a chi vive in condizioni economiche difficili e ha almeno 67 anni, anche in assenza totale di contributi previdenziali.
Requisiti per l’assegno sociale 2025:
- Età minima: 67 anni
- Residenza in Italia da almeno 10 anni continuativi
- Reddito annuo personale non superiore a:
- € 6.947,33 se non coniugato
- € 13.894,66 se coniugato
Importo dell’assegno sociale:
- € 534,41 al mese per 13 mensilità (anno 2025)
🟡 Attenzione: questa pensione non è reversibile e non si trasmette ai superstiti in caso di decesso.
Pensione per casalinghe senza contributi: cosa sapere
Un caso molto comune riguarda le donne casalinghe che hanno dedicato la loro vita alla cura della casa e della famiglia. Se non hanno mai versato contributi, possono comunque ricevere l’assegno sociale, se rientrano nei limiti economici e anagrafici.
Ma esiste anche una seconda opzione: il fondo casalinghe INPS, pensato per chi desidera costruirsi una pensione contributiva anche con importi minimi.
Come funziona il fondo casalinghe:
- Iscrizione possibile fino a 65 anni
- Versamento di contributi volontari: almeno € 310 l’anno (25,82 euro al mese), per almeno 5 anni
- Pensione erogata con metodo contributivo puro
- L’importo finale dipende da quanto si è versato
- Può essere integrata con l’assegno sociale, se si rientra nei requisiti di reddito
È inoltre richiesta l’assicurazione obbligatoria INAIL per infortuni domestici.
💡 Un esempio pratico: Anna ha 64 anni e ha deciso di iscriversi al fondo casalinghe versando i contributi per 5 anni. A 67 anni, potrà ricevere una pensione di vecchiaia contributiva, anche se modesta, eventualmente integrabile con una quota di assegno sociale.
Qual è l’età pensionabile per le donne casalinghe?
Per le donne casalinghe non c’è una pensione specifica “di categoria”, ma valgono le stesse regole anagrafiche del sistema pubblico:
- 67 anni per l’assegno sociale o la pensione di vecchiaia con contributi sufficienti
- 71 anni per la pensione di vecchiaia contributiva, se si hanno almeno 5 anni di contributi versati nel sistema contributivo puro (dal 1996 in poi)
Invalidi civili e assegno sociale: un’opportunità in più
Chi riceve una pensione di invalidità civile e ha almeno il 74% di invalidità, al compimento dei 67 anni ha diritto alla conversione automatica in assegno sociale.
Con due vantaggi importanti:
- Si considera solo il reddito personale, non quello del coniuge
- Il limite di reddito è quello più favorevole previsto per l’invalidità
In sintesi: quali possibilità ha chi non ha contributi?
Ecco un riepilogo delle principali soluzioni per chi non ha maturato una pensione contributiva:
Situazione | Prestazione possibile |
---|---|
Nessun contributo, 67 anni, reddito basso | Assegno sociale INPS |
Casalinghe iscritte al fondo INPS | Pensione contributiva casalinghe |
Invalidi civili ≥74% | Conversione in assegno sociale |
5+ anni di contributi dal 1996 | Pensione di vecchiaia contributiva a 71 anni |
Consigli utili
- Se hai meno di 67 anni e nessun contributo, informati sul fondo casalinghe o sui versamenti volontari.
- Se ti stai avvicinando all’età pensionabile, controlla con un CAF o patronato i tuoi requisiti reddituali e di residenza.
- Non aver versato contributi non significa essere esclusi da ogni tutela: l’assegno sociale è pensato proprio per queste situazioni.
Conclusione
In Italia, chi non ha contributi o ha lavorato in modo saltuario non è completamente escluso dal sistema previdenziale. L’assegno sociale rappresenta una rete di protezione per le persone più fragili, e in alcuni casi può essere affiancato da una pensione contributiva minima.
Se ti ritrovi in una delle situazioni descritte o vuoi sapere come muoverti, scrivici nella nostra rubrica “La Posta di Lavoro e Diritti“. Qui trovi tutte le risposte, sempre con parole semplici e consigli pratici. Per approfondimenti visita un patronato o vai sul sito Inps.
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