Durante i mesi estivi, molte persone vengono assunte con contratti a tempo determinato stagionali nel settore turistico e alberghiero. Non sempre però l’esperienza lavorativa si rivela positiva: turni pesanti, clima lavorativo difficile o mansioni poco chiare possono spingere a chiedersi se sia possibile interrompere anticipatamente il contratto. Sono in tanti a chiederci chiarimenti a riguardo, fra questi abbiamo scelto questa email giunta in Redazione.
Buongiorno, sono stata assunta con un contratto a tempo determinato stagionale in un hotel. Il lavoro però non corrisponde alle mie aspettative: l’ambiente è pesante, i turni sono molto faticosi e poco chiari. Sto pensando di dimettermi, ma non so se posso farlo e cosa comporterebbe questa scelta. Grazie
Le dimissioni anticipate da un contratto stagionale, che rientra nella categoria dei contratti a tempo determinato, sono un tema complesso che va affrontato con attenzione, perché coinvolge sia aspetti contrattuali che conseguenze economiche e previdenziali. Vediamo cosa prevede la normativa e quali conseguenze comporta una decisione simile.
Come funziona il contratto stagionale a tempo determinato
Il contratto stagionale è una forma particolare di contratto a termine, utilizzata nei settori caratterizzati da picchi di attività legati alla stagionalità, come il turismo o l’agricoltura.
Questo tipo di contratto ha una durata prefissata, con data di inizio e fine già stabilite al momento dell’assunzione. Il contratto si conclude automaticamente alla scadenza, senza bisogno di disdetta o preavviso da parte del lavoratore o del datore di lavoro.
Come il contratto a tempo determinato ordinario, quello stagionale non richiede causale, ed è escluso dai limiti di durata complessiva previsti per gli altri contratti a termine.
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È possibile dimettersi da un contratto stagionale?
Sì, ma con importanti precisazioni. Nei contratti a tempo determinato, le dimissioni non sono generalmente previste, salvo alcune eccezioni:
- Durante il periodo di prova, se presente nel contratto, è sempre possibile recedere liberamente da entrambe le parti. Il lavoratore può quindi dimettersi senza obbligo di preavviso e senza conseguenze economiche.
- Per giusta causa, cioè in presenza di gravi motivi che non rendono possibile la prosecuzione del rapporto (ad esempio, mancato pagamento dello stipendio, molestie sul luogo di lavoro, violazioni gravi del contratto). In questo caso le dimissioni sono legittime anche se il contratto non è terminato.
- In caso di accordo tra le parti, è possibile sciogliere anticipatamente il contratto mediante risoluzione consensuale, senza penalità. In tal senso questa scelta è ottimale perché si da al datore di lavoro di trovare un sostituto senza conseguenze sull’attività lavorativa.
Nel caso in cui il lavoratore si dimetta anticipatamente (anche dando il preavviso) senza giusta causa e senza accordo con il datore di lavoro, può incorrere in alcune conseguenze:
- Il datore di lavoro ha facoltà di trattenere l’indennità di mancato preavviso
- Può eventualmente richiedere un risarcimento per danni, se il recesso causa un disservizio organizzativo o economico
Effetti sulle prestazioni di disoccupazione (NASpI)
Un altro aspetto importante riguarda l’accesso alla NASpI, l’indennità di disoccupazione.
Le dimissioni volontarie, in assenza di giusta causa, escludono il diritto alla NASpI al termine del rapporto di lavoro. Chi si dimette senza giusta causa può riacquisire il diritto alla NASpI solo se:
- Trova un nuovo impiego con contratto regolare di almeno 13 settimane nei 12 mesi successivi alle dimissioni
In pratica, chi lascia il lavoro stagionale prima della scadenza del contratto senza giusta causa o senza un nuovo impiego già assicurato, rischia di restare scoperto da qualsiasi forma di sostegno al reddito.
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La possibilità di una risoluzione consensuale
In alternativa alle dimissioni unilaterali, è consigliabile valutare la risoluzione consensuale con il datore di lavoro. Questa soluzione permette di chiudere anticipatamente il contratto di comune accordo senza sanzioni, anche se rimane il nodo dell’accesso alla NASpI (infatti anche se si rispettano gli altri requisiti previsti dalla normativa, la risoluzione consensuale è equiparata alle dimissioni).
Conclusioni
Le dimissioni da un contratto stagionale sono tecnicamente possibili, ma solo in situazioni specifiche: periodo di prova, giusta causa o accordo tra le parti. Dimettersi senza questi presupposti comporta rischi economici e previdenziali significativi.
È fondamentale quindi valutare con attenzione la propria situazione, confrontarsi con un consulente o un sindacato e, se possibile, cercare un’uscita consensuale con il datore di lavoro. In questo modo si riducono al minimo i possibili effetti negativi di una decisione affrettata.
Se hai dubbi sul tuo contratto di lavoro o vuoi raccontare la tua esperienza, puoi scriverci: risponderemo nella rubrica “La Posta di Lavoro e Diritti”.
In sintesi: cosa bisogna sapere prima di dimettersi da un contratto stagionale
- I contratti stagionali sono una forma di contratto a tempo determinato con durata prestabilita.
- Le dimissioni non sono liberamente esercitabili, se non in alcuni casi specifici:
- Durante il periodo di prova (se previsto)
- In presenza di una giusta causa
- Con una risoluzione consensuale con il datore di lavoro
- Dimettersi senza giusta causa può comportare:
- Penalità economiche (es. trattenuta sull’indennità di preavviso)
- Esclusione dalla NASpI, salvo successiva occupazione di almeno 13 settimane nei 12 mesi successivi
- La risoluzione consensuale è spesso la via più sicura per chi vuole interrompere il contratto prima della scadenza
PS Un consiglio prima di firmare un contratto di lavoro
Prima di accettare un contratto a termine, stagionale o no, è sempre fondamentale sapere a cosa si va incontro. Firmare significa assumere un impegno contrattuale, con diritti ma anche obblighi verso il datore di lavoro. Informarsi prima può evitare decisioni affrettate e situazioni difficili da gestire.