Ci scrive Luigi, lettore da Bologna: “Ho letto su internet che dal 2026 salterà la riforma Fornero e si tornerà ai vecchi requisiti per la pensione anticipata. È vero? Devo sperare o è solo una bufala?”
Caro Luigi, domanda più che legittima e attuale, considerando il gran parlare che si fa in rete sul futuro del sistema pensionistico italiano. In effetti negli ultimi giorni è circolata la notizia che dal 2026 diremo addio alla riforma Fornero. Ma come spesso accade online, il titolo fa più rumore della sostanza.
Vediamo insieme come stanno davvero le cose.
Cosa succede davvero nel 2026?
Partiamo da un punto certo: la riforma Fornero non verrà abolita nel 2026. Non c’è alcuna norma che lo preveda, né nella legislazione attuale né nei documenti ufficiali di governo. Più semplicemente, quello che succede – e che ha generato molta confusione – è che fino al 31 dicembre 2026 i requisiti per andare in pensione anticipata non cambieranno.
Significa che rimarranno bloccati:
- a 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini;
- a 41 anni e 10 mesi per le donne.
Questa sospensione degli adeguamenti è stata decisa anni fa per tenere fermi i requisiti rispetto all’aumento dell’aspettativa di vita. La norma che lo prevede è contenuta nel decreto legge n. 4/2019 (quello che ha introdotto Quota 100, per intenderci).
Quindi, nessuna “abolizione” della Fornero. Piuttosto, una conferma temporanea delle regole esistenti fino a fine 2026. Da gennaio 2027 in poi, invece, si tornerà a fare i conti con i famosi “scatti” legati alla speranza di vita.
E Quota 103? Quella sì che finirà
Un’altra fonte di confusione è legata alla cosiddetta Quota 103, ovvero la possibilità di andare in pensione con 62 anni di età e 41 anni di contributi. Questa misura, introdotta in via sperimentale per il 2023 e poi prorogata nel 2024 e nel 2025, non è prevista per il 2026. Se non verrà rinnovata, semplicemente sparirà.
Cosa potremmo trovare al suo posto? Si parla di una nuova possibilità di uscita anticipata a 64 anni con almeno 25 anni di contributi, ma con un requisito piuttosto selettivo: l’importo dell’assegno dovrà essere almeno pari a 3 volte l’assegno sociale, quindi intorno ai 1.600 euro lordi mensili. Una soglia che taglierebbe fuori molte persone con carriere precarie o redditi bassi.
Quindi, cosa cambia davvero nel 2026?
Per riassumere:
- I requisiti della pensione anticipata ordinaria resteranno gli stessi fino al 31 dicembre 2026.
- Quota 103 andrà in pensione lei stessa, salvo nuove proroghe.
- Dal 2027 in poi, potrebbero tornare gli adeguamenti all’aspettativa di vita, quindi i requisiti per la pensione anticipata e di vecchiaia potrebbero salire.
- Non esiste alcuna norma che “cancella la Fornero” dal 2026.
Attenzione: c’è sempre tempo fino a fine anno perché le cose cambino, magari con la Legge di Bilancio 2026.
Il nostro consiglio
Non è il caso di farsi illusioni né di cadere nel panico. Al momento, nessun addio alla Fornero, ma nemmeno peggioramenti nel 2025 o 2026. Se stai per raggiungere i 42 anni e 10 mesi (o 41 e 10 mesi per le donne), puoi ancora accedere alla pensione anticipata secondo le regole attuali, senza tagli sull’importo.
Se invece stai guardando alla pensione nei prossimi anni, tieniti aggiornato. Le prossime leggi di bilancio potrebbero ridisegnare le regole dal 2027 in avanti, e in quel caso sarà importante fare i conti bene con la propria carriera contributiva.
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