Dal 1° gennaio 2026 l’Assegno Unico per i figli a carico sarà più ricco. Non parliamo di un bonus straordinario o di una nuova misura, ma dell’atteso adeguamento annuale all’inflazione, che ogni anno aggiorna gli importi del contributo familiare in base all’andamento del costo della vita. La novità è che, secondo le ultime stime, l’aumento sarà compreso tra l’1,6% e l’1,7%, portando una leggera ma significativa rivalutazione delle somme percepite ogni mese dalle famiglie italiane.
Tra le email arrivate in redazione per La Posta di Lavoro e Diritti, ce n’è una che riassume bene i dubbi di tante famiglie in merito all’assegno unico.
“Buongiorno Redazione, ho letto che ci sarà un aumento dell’Assegno Unico, ma non ho capito bene quando arriveranno gli aumenti e di quanto si tratta. Mi potete spiegare in modo semplice cosa cambia e da quando si vedrà la differenza sul conto?”
Una domanda concreta e legittima, che ci dà l’occasione per fare il punto su tutte le novità in arrivo dal prossimo anno.
Perché l’Assegno Unico aumenta nel 2026
Ogni anno, gli importi dell’Assegno Unico e le relative fasce ISEE vengono aggiornati per tenere conto dell’inflazione.
In pratica, lo Stato ricalcola le somme dovute per evitare che il potere d’acquisto delle famiglie si riduca nel tempo. È un meccanismo automatico, che si applica non solo agli importi base, ma anche alle maggiorazioni per figli con disabilità, madri giovani o nuclei numerosi.
L’obiettivo è mantenere inalterato il valore reale del sostegno, in modo che l’Assegno Unico resti un aiuto concreto e non simbolico.
Gli importi aggiornati per figlio nel 2026
Con l’aumento previsto, gli importi dell’Assegno Unico cresceranno di pochi euro al mese, ma su base annuale la differenza sarà comunque sensibile, soprattutto per le famiglie con più figli.
Fascia ISEE | Importo 2025 | Importo stimato 2026 |
---|---|---|
Fino a 17.520 € | 201 € | 204,4 € |
ISEE medio (circa 21.700 €) | 179,7 € | 182,8 € |
ISEE più alto (circa 26.200 €) | 157,9 € | 160,6 € |
Senza ISEE o oltre la soglia massima | 57,5 € | 58,5 € |
L’aumento, pur contenuto, interesserà anche le maggiorazioni per situazioni particolari:
- Figli con disabilità non autosufficiente: da 120,6 € a circa 122,7 € al mese
- Disabilità grave: da 109,1 € a circa 111 €
- Disabilità media: da 97,7 € a circa 99,4 €
- Madri under 21: da 23 € a circa 23,4 €
- Figli successivi al secondo: da 97,7 € a circa 99,4 €
In sostanza, ogni voce del contributo sarà aggiornata per rispecchiare il tasso di inflazione previsto per il 2025, stimato appunto intorno all’1,6-1,7%.
Nessuna nuova domanda: basta aggiornare l’ISEE entro febbraio
Un aspetto molto importante da ricordare è che non servirà presentare una nuova domanda per ricevere gli importi aggiornati dell’Assegno Unico 2026. Chi è già beneficiario continuerà a ricevere automaticamente il pagamento, senza dover ripetere la procedura sul sito INPS o tramite patronato.
L’unico adempimento necessario è aggiornare l’ISEE 2026 entro la fine di febbraio, così che l’INPS possa calcolare correttamente l’importo spettante fin dalle prime mensilità del nuovo anno. Chi non aggiorna la DSU entro questo termine riceverà temporaneamente l’importo minimo (quello senza ISEE), che sarà poi adeguato e integrato una volta presentata la nuova dichiarazione.
Aggiornare l’ISEE in tempo, quindi, è fondamentale per evitare ritardi o pagamenti ridotti nei primi mesi del 2026.
Quando arriveranno i nuovi importi
La rivalutazione scatterà dal 1° gennaio 2026, ma come di consueto gli importi aggiornati saranno erogati a partire da marzo, insieme agli eventuali arretrati di gennaio e febbraio. Il pagamento seguirà le stesse modalità di sempre, tramite accredito sul conto corrente o sulla carta con IBAN indicata nella domanda.
È vero, si parla di pochi euro in più al mese, ma l’impatto simbolico e sociale di questa misura resta notevole.
In un momento in cui i prezzi di beni essenziali — alimentari, energia, scuola — continuano a crescere, anche un piccolo incremento può fare la differenza per chi deve gestire le spese quotidiane di una famiglia.
Il meccanismo di rivalutazione, inoltre, ha una valenza più ampia: garantisce equità nel tempo e impedisce che i benefici sociali perdano valore reale anno dopo anno. In altre parole, è un modo per dire che il sostegno dello Stato deve crescere insieme ai bisogni delle persone, non restare fermo mentre tutto il resto aumenta.
Un aiuto che cresce insieme alle famiglie
L’aumento dell’Assegno Unico 2026 non cambierà la vita delle famiglie italiane, ma rappresenta un segnale di attenzione e continuità. Ogni anno, l’indicizzazione all’inflazione tutela chi cresce figli in un periodo di incertezza economica, e conferma l’importanza di una misura universale e stabile.
Pochi euro in più possono sembrare poco, ma per molte famiglie — soprattutto con redditi medio-bassi — sono un aiuto reale che contribuisce a coprire spese concrete: libri di scuola, bollette, attività extrascolastiche.
L’Assegno Unico 2026, insomma, non è una rivoluzione, ma un passo necessario per proteggere il valore di un sostegno che cresce insieme ai figli e ai tempi.
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