Molti lavoratori ci scrivono con dubbi legati alla propria posizione contributiva, spesso chiedendosi se i versamenti accumulati nel corso della carriera possano bastare per garantirsi una pensione dignitosa. È un tema che riguarda non solo chi si avvicina all’età della pensione, ma anche chi, pur avendo ancora molti anni di lavoro davanti, vuole capire come pianificare il proprio futuro previdenziale.
Tramite la nostra rubrica La Posta di Lavoro e Diritti, abbiamo ricevuto un quesito che ben rappresenta queste preoccupazioni, e al quale oggi rispondiamo con un’analisi semplice e pratica.
Buongiorno Redazione, mi chiamo Franco e ho 63 anni. Ho iniziato a lavorare tardi e oggi ho maturato circa 25 anni di contributi. Mi chiedo se con questi versamenti potrò un giorno andare in pensione e soprattutto a quanto ammonterebbe l’assegno. Lavoro come impiegato nel settore privato, con uno stipendio medio di 1.500 euro netti al mese. Ho sentito dire che servono almeno 20 anni di contributi, ma non ho capito se 25 possano bastare per anticipare qualcosa o se ci siano vantaggi. Potete chiarirmi le idee? Franco M. – Frosinone
La risposta della Redazione
Caro Franco, la tua domanda è molto frequente e ci offre l’occasione per fare chiarezza su come funziona il sistema pensionistico italiano per chi ha 25 anni di contributi.
Vediamo insieme quali sono le possibilità attuali, a che età si può andare in pensione e – soprattutto – quanto si può percepire con questo numero di anni versati.
Ricordiamo sempre che questa è una guida generica e non riguarda il caso specifico, dato che non abbiamo tutti i dati reali, e quindi la nostra non costituisce una consulenza previdenziale.
Requisiti generali per la pensione di vecchiaia
Nel 2025 la pensione di vecchiaia si ottiene a 67 anni di età con almeno 20 anni di contributi. Chi ha accumulato 25 anni di versamenti soddisfa quindi il requisito contributivo minimo richiesto per il diritto alla pensione.
Le regole, però, variano in base al sistema di calcolo:
- Sistema retributivo o misto: per chi ha iniziato a lavorare prima del 1996. È possibile andare in pensione a 67 anni anche con un importo basso, grazie al “trattamento minimo” (603 euro lordi mensili nel 2025) che garantisce una soglia minima.
- Sistema contributivo puro: per chi ha iniziato a versare contributi dal 1° gennaio 1996. Oltre ai 67 anni e ai 20 anni di contributi, è necessario che l’importo maturato sia almeno pari all’assegno sociale, cioè circa 539 euro lordi al mese. In caso contrario, la pensione di vecchiaia può essere conseguita solo a 71 anni con almeno 5 anni di contribuzione effettiva.
N.B. nei prossimi anni i requisiti di età aumenteranno di 3 mesi, quindi si andrà in pensione a 67 anni e 3 mesi e 7 anni e 3 mesi.
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Quanto si prende con 25 anni di contributi?
L’importo della pensione dipende da diversi fattori: il reddito medio, il tipo di lavoro, il sistema di calcolo e la carriera contributiva.
Proviamo a fare due esempi pratici per capire meglio.
Esempio 1 – Lavoratore dipendente
- Reddito lordo annuo medio: 25.000 euro
- Anni di contributi: 25
- Sistema contributivo/misto:
- Pensione stimata: circa 900-950 euro lordi al mese
- Netto mensile: tra 700 e 750 euro
Chi ha versato contributi anche prima del 1996 potrebbe ottenere qualcosa in più grazie alla parte retributiva e al possibile adeguamento al trattamento minimo.
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Pensione anticipata ordinaria e contributiva
Nel 2025, per accedere alla pensione anticipata ordinaria, è necessario aver maturato:
- 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini;
- 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne.
Non è previsto alcun requisito anagrafico minimo: conta solo il numero di anni versati. Questa forma di pensione si distingue dalla pensione di vecchiaia, che invece richiede anche un’età minima di 67 anni.
Chi ha iniziato a versare contributi prima del 1° gennaio 1996 rientra nel sistema misto e può accedere alla pensione anticipata ordinaria secondo i requisiti sopra indicati.
Chi invece ha iniziato dopo il 1° gennaio 1996 rientra nel sistema contributivo puro: in questo caso è prevista la pensione anticipata contributiva, possibile a partire dai 64 anni, con almeno 25 di contributi effettivi, ma solo se l’importo maturato è pari ad almeno 3 volte l’assegno sociale (circa 1610 euro per il 2025).
È inoltre possibile raggiungere il requisito contributivo anche sommando i versamenti in più gestioni previdenziali, ad esempio tra la gestione INPS ordinaria e la Gestione Separata, grazie agli strumenti del cumulo gratuito o della totalizzazione.
Posso andare in pensione anticipata con 25 anni?
Con 25 anni di contributi, purtroppo non si rientra nei requisiti per la pensione anticipata ordinaria, che – come visto – richiede oltre 41 anni di contribuzione.
L’unica opzione possibile, nel 2025, è la pensione anticipata contributiva a 64 anni, ma solo per chi rientra nel sistema contributivo puro e ha maturato un importo pari ad almeno 3 volte l’assegno sociale (circa 1.610 euro lordi mensili).
In tutti gli altri casi, l’uscita resta fissata ai 67 anni per la pensione di vecchiaia.
Come aumentare la pensione con 25 anni di contributi
Se la prospettiva dell’importo ti sembra bassa, ci sono alcune strategie utili per migliorare la pensione futura:
- Riscatto dei periodi scoperti: puoi riscattare anni di studio universitario, militare o periodi non coperti da contribuzione.
- Versamenti volontari: chi ha smesso di lavorare ma vuole aumentare i propri anni contributivi può chiedere all’INPS di continuare a versare autonomamente.
- Cumulo o totalizzazione: se hai contributi in più gestioni (ad esempio, lavoro dipendente e gestione separata), puoi unirli gratuitamente per raggiungere prima i requisiti.
- Previdenza complementare: aderire a un fondo pensione permette di accumulare un secondo “salvadanaio” che integra la pensione pubblica e garantisce vantaggi fiscali.
Un consiglio pratico
Franco, con 25 anni di contributi potrai sicuramente accedere alla pensione di vecchiaia, ma l’importo dipenderà molto dal tuo reddito medio e dal sistema di calcolo applicato.
Ti suggeriamo di verificare la tua posizione assicurativa nel Fascicolo previdenziale INPS, e – se possibile – richiedere una simulazione del futuro assegno tramite il servizio “La mia pensione futura” disponibile sul sito o sull’app INPS Mobile. E’ inoltre altamente consigliato consultare un patronato oppure un consulente previdenziale.
Questo ti darà un’idea realistica di quanto potrai percepire e ti aiuterà a valutare eventuali azioni correttive.
Per concludere
Andare in pensione con 25 anni di contributi è possibile, ma l’importo può risultare piuttosto contenuto, specie per chi lavora come autonomo o ha redditi medio-bassi.
Per migliorare la propria situazione è fondamentale pianificare per tempo, monitorare i versamenti e considerare soluzioni come il riscatto o la previdenza complementare.
Per ulteriori dubbi in materia previdenziale o su Lavoro e Fisco vi invitiamo a consultare La Posta di Lavoro e Diritti.
