La Direzione Generale per l’Attività Ispettiva del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, ha stabilito che in…
Autore: Massima Di Paolo
La Cassazione, sesta sezione penale, con sentenza nr. 38617 dello scorso 5 ottobre, ha affermato che, fare pressioni su qualcuno, sfruttando la propria posizione o la propria autorevolezza, per agevolare l’assunzione di terze persone, può integrare gli estremi del reato di concussione.
Il caso ha riguardato un Sig. di Afragola (NA) che, in primo grado è stato condannato alla pena (condizionalmente sospesa) di due anni di reclusione per tentata concussione, perchè, approfittando della sua qualità di presidente del consiglio comunale di Afragola, aveva esercitato ripetute pressioni sui responsabili di un ipermercato di prossima apertura, per “agevolare” l’assunzione di 250 persone nominativamente segnalate, prospettando in caso contrario, la frapposizione di ostacoli all’avvio del centro commerciale.
Venerdi mattina, il Consiglio dei Ministri ha definitivamente approvato il decreto legislativo di attuazione della Legge Brunetta di riforma della Pubblica Amministrazione (Legge n. 15 del 4 marzo 2009).
La riforma garantisce una migliore organizzazione del lavoro pubblico e adeguati livelli di produttività, assicura il progressivo miglioramento della qualità delle prestazioni erogate al pubblico e, riconosce finalmente i meriti e i demeriti dei dirigenti pubblici e del personale.
La riforma coinvolge tutti gli apparati pubblici e, nei prossimi mesi sarà sperimentata nei comuni sulla base di una intesa che il ministro ha firmato con l’Anci. L’obiettivo è aumentare la produttività del lavoro pubblico dal 20 al 50 per cento.
Lo scorso 16 settembre, il Ministro per la pubblica amministrazione ha emanato la circolare nr. 4 al fine di chiarire le ricadute sui destinatari della legge n.15/2009, in vigore da marzo ad agosto di quest’anno, e per meglio illustrare l’ambito di applicazione della norma. In sostanza, la circolare non fa altro che confermare quanto già illustrato con la circolare nr. 10 del 2008.
Sappiamo infatti che, in ossequio alla legge 3 agosto 2009 n.102 di conversione del decreto anticrisi (78/2009), le pubbliche amministrazioni, con atto unilaterale, possono mandare in pensione i dipendenti che abbiano raggiunto i 40 anni di anzianità contributiva. Pertanto, l’anzianità verrà calcolata sull’età contributiva (massimo di 40 anni) e non, come previsto in precedenza dalla legge delega nr. 15/2009, sul servizio effettivo.
Con sentenza del 21 settembre scorso, la Corte di Cassazione, quarta sezione penale ha stabilito che il proprietario di un immobile, che abbia affidato i lavori di ristrutturazione ad un semplice operaio, anziché ad una ditta specializzata è responsabile dell’eventuale infortunio dell’operaio stesso, se non prova di aver adottato tutte le misure di sicurezza idonee ad evitare infortuni.
Torniamo a parlare di mobbing, con una sentenza che, anche se un pò datata (del 17 febbraio 2009), rappresenta un punto fondamentale per tutti quei lavoratori che vogliono intraprendere una azione legale verso il proprio datore di lavoro per mobbing.
Già più volte la Cassazione ha affermato che, non tutti i comportamenti “ostili” del capo nei confronti di un lavoratore possono considerarsi mobbing; con la sentenza nr.3785/2009, non fa altro che ribadire questa tendenza, stilando una lista delle “regole da rispettare” per ottenere un risarcimento del danno per mobbing in ufficio.
Con la sentenza nr. 18169 dello scorso 10 agosto, la Cassazione sezione lavoro, ha stabilito la legittimità del licenziamento in tronco di un lavoratore di una nota azienda italiana, per aver divulgato a terze persone segreti relativi alla produzione di confezioni per alimenti; licenziamento legittimo anche se il fatto non è previsto nel codice disciplinare aziendale.
Il caso ha riguardato un lavoratore che aveva divulgato informazioni circa le caratteristiche tecniche di contenitori per alimenti (prodotti dall’azienda per cui lavorava) a terze persone, favorendo così la creazione di una nuova attività in concorrenza con quella della ditta datore di lavoro.
Torniamo a parlare della riforma di insegnamento voluta dal Ministro Gelmini, occupandoci dei cd. TFA ossia Tirocini formativi Attivi che, allo stato, rappresentano il passo necessario per ottenere l’abilitazione all’insegnamento e sperare quindi, di essere un prof.
L’abilitazione come ormai già sappiamo, sarà a numero chiuso e, si potrà accedere tramite concorso nazionale. Ma vediamo passo per passo cosa si dovrà fare.
Per lavoro minorile si intendono tutte le forme di lavoro svolte da minori al di sotto di un’età minima stabilita…
Secondo la Corte di Cassazione, può essere assolto dalle accuse di truffa, il dipendente pubblico che, anche se lavora in un contesto in cui, l’assenteismo è una prassi generale, per una sola volta timbra il cartellino e si assenta.
La Consulta, con sentenza n. 214 dell’8 luglio 2009, si è pronunciata circa la legittimità costituzionale degli articoli 1, comma 1, art. 2, comma 1-bis, art. 4 bis e 11 del decreto legislativo 6 settembre 2001 n. 368. La corte ritiene fondate le questioni di illegittimità costituzionale sollevate in riferimento all’articolo 3 della Carta Costituzionale, con la conseguenza che anche ai contratti a tempo determinato, stipulati dalle Poste Italiane, può applicarsi la conversione del rapporto di lavoro a tempo determinato in rapporto di lavoro a tempo indeterminato e il risarcimento del danno.
Con la sentenza n.27819 del 2009 la Corte di Cassazione (Quarta sezione penale), interviene in maniera secca e decisa in tema di prevenzione e sicurezza sui luoghi di lavoro, stilando un vademecum per i datori di lavoro, proprio al fine di evitare il fenomeno tristemente conosciuto delle “morti bianche”.
La normativa generale per la parità di trattamento dei lavoratori in materia di occupazione e accesso al lavoro, mira a fornire un’adeguata tutela contro le discriminazioni fondate sui più diversi motivi, dalle convinzioni religiose a quelle personali, dall’età alle condizioni di salute, fino all’orientamento sessuale.
Il lavoro ripartito è uno speciale contratto di lavoro subordinato, introdotto con il D.Lgs 276/03, caratterizzato dal fatto che la controparte del datore di lavoro è rappresentata da due lavoratori i quali assumono in solido l’adempimento di un unica e identica obbligazione lavorativa.
Con questa rubrica, si è cercato (spero con buoni risultati) di dare qualche suggerimento, a chi si avvicina al mondo…
Il superiore gerarchico che minaccia il dipendente di infliggergli una sanzione disciplinare rischia di incorrere nel reato previsto dall’art. 612 comma 2 c.p (minaccia aggravata).
Credo che ognuno di noi abbia affrontato il suo primo colloquio conoscitivo di lavoro con molta ansia e pieno di…
Le offese rivolte al capo non sempre sono motivo di licenziamento: lo ha stabilito la Cassazione con una recente sentenza…
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Un altro punto a favore dei lavoratori è stato messo a segno ieri dalla Cassazione, quarta sezione penale, con la…
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